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Quali sono i vantaggi dell’uso di Grasshopper per la produzione additiva?

Pubblicato il 14 Novembre 2023 da Nunzia A.
Grasshopper

Creato nel 2007, Grasshopper è un tool di modellazione algoritmica che funziona all’interno del software CAD Rhinoceros. In passato era un plug-in installabile, ma ora è stato completamente integrato in Rhino 6 e in tutte le versioni successive. Facile da usare, Grasshopper si basa su rappresentazioni matematiche che possono essere utilizzate per modellare qualsiasi forma 3D. Infatti, ogni componente è rappresentato sotto forma di scatola: l’utente può collegare tra loro le diverse scatole, ottenendo un diagramma a nodi che descrive la relazione tra ogni blocco. Non c’è quindi limite alla complessità, al grado o alle dimensioni dei modelli. Ma quali sono i vantaggi di Grasshopper? E perché vale la pena utilizzarlo per la produzione additiva?

A differenza di altri linguaggi di programmazione, come RhinoScript o rhino.Python, Grasshopper non richiede alcuna conoscenza preliminare di programmazione o codifica. Al contrario, il plug-in consente a sviluppatori e designer di creare algoritmi generativi senza dover scrivere alcun codice. Come spiegato in precedenza, le modifiche sono visualizzate da un diagramma a nodi che descrive ogni relazione matematica e geometrica in un modello tridimensionale. Poiché le forme possono essere create dai dati, uno dei principali vantaggi di Grasshopper è la possibilità di modificare la geometria quasi all’infinito, semplicemente cambiando i valori dei parametri. Inoltre, le modifiche possono essere apportate senza dover annullare o riavviare il progetto. Ma cosa succede quando questo programma viene combinato con la stampa 3D?

Generazione del G code tramite Grasshopper (crediti fotografici: Eazao)

Grasshopper per la stampa 3D

Come si può immaginare, se si può modificare la geometria quasi all’infinito, è una manna dal cielo per la produzione additiva. Inoltre, l’idea di utilizzare una sorta di diagramma di flusso in grado di comprendere le relazioni tra le diverse caselle significa che non solo è possibile creare un progetto 3D, ma anche un G code che può essere eseguito su una stampante 3D. Ciò significa che l’utente non deve passare attraverso la fase di slicing. Per ottenere il G code, il modello deve essere decostruito in polilinee e devono essere creati punti con coordinate X-Y-Z da controllare per la stampante. Con questo sistema è possibile regolare la stampa e creare, ad esempio, fette non piatte con strati di altezza diversa. A differenza degli slicer tradizionali, che tagliano il modello stl in strati orizzontali uguali, questo plug-in offre un controllo più avanzato sui movimenti dell’estrusore.

Grasshopper è particolarmente interessante per la produzione di pezzi in ceramica o che utilizzano materiali con una densità superiore a quella dei termoplastici. La tecnologia Liquid Deposition Modelling (LDM), ad esempio, è utilizzata dall’azienda italiana WASP per estrudere materiali come ceramica, porcellana, argilla, allumina, zirconia e altre ceramiche ad alte prestazioni per promuovere l’artigianato digitale e la produzione interna. Con questo tipo di metodi di produzione come questi, non esiste uno slicer per preparare un file per la successiva stampa 3D. È qui che entra in gioco Grasshopper.

Grasshopper è particolarmente interessante per la stampa 3D in ceramica (crediti fotografici: WASP)

Tra le altre cose, il programma consente di personalizzare i riempimenti, di utilizzare oggetti open-source, di lavorare con le intersezioni, di creare modelli e di scegliere il percorso che l’estrusore seguirà. Facilita la creazione di strutture reticolari, ottimizzando la quantità di materiale da stampare e il peso del pezzo finale. Infine, Grasshopper semplifica la creazione di iterazioni: regolando i parametri del nostro diagramma, possiamo immaginare più progetti molto rapidamente e con meno errori. Per ulteriori informazioni su Grasshopper, fare clic QUI.

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*Crediti foto di copertina: Steampunk Pavilion © Tõnu Tunnel

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