La produzione additiva continua a giocare un ruolo chiave nel settore automobilistico. Un nuovo progetto di automobile realizzato dagli studenti della Eindhoven University of Technology (Paesi Bassi) potrebbe rappresentare una nuova pietra miliare del settore. La particolarità di quest’auto, che porta il nome di ZEM, non è solo che è stata realizzata con l’aiuto della produzione additiva, ma è anche un’auto a emissioni zero.
Vista la discussione accesa sul riscaldamento globale in tutto il mondo, questo progetto sembra essere arrivato da tempo. Soprattutto se si considera che molte delle emissioni di CO2 nel mondo sono causate proprio dalle automobili e che queste emissioni sono aumentate drasticamente negli ultimi decenni. Infatti, da uno studio del Parlamento europeo, risulta che il 60,6% dell’inquinamento è causato dalle autovetture, seguite dal 27,1% dai camion e in terza posizione con l’11% dai veicoli commerciali leggeri. È proprio per questi motivi che gli studenti della TU Eindhoven si sono concentrati sulla produzione di un’autovettura che non solo è meno dispendiosa, ma che addirittura ripulisce l’aria.
Gli studenti della TU Eindhoven e di ZEM (Crediti foto: TU Eindhoven)
Un’automobile che cattura più anidride carbonica (CO2) di quanta ne produca può sembrare utopia per alcuni, ma questo è esattamente ciò che questo team di studenti ha ottenuto. ZEM sta per Zero Emission Mobility e porta questo nome per una ragione: grazie a uno speciale filtro, l’auto è in grado di ripulire l’aria grazie alla tecnologia di cattura diretta dell’aria (DAC). In pratica, il procedimento prevede che la CO2 assorbita venga prima immagazzinata e poi neutralizzata e immagazzinata dal filtro. Tuttavia, ZEM non è interessante solo perché può ridurre la quantità di CO2 presente nell’aria, durante la guida, ma anche perché la TU Eindhoven mira anche alla neutralità climatica (l’equilibrio tra le emissioni nocive e l’assorbimento delle stesse) durante la produzione e dopo l’uso. L’analisi del ciclo di vita (LCA) effettuata, che è stata completata con successo, ha dimostrato che ci sono riusciti.
Il filtro sviluppato dagli stessi studenti non è l’unica innovazione. Anche la tecnologia di ricarica bidirezionale ha fatto scalpore: se si dovesse verificare l’impossibilità di generare energia rinnovabile, la ZEM potrebbe essere in grado di fornire energia alle abitazioni. Immaginate semplicemente una batteria esterna che rifornisce la vostra casa di energia verde. Questo è possibile grazie ai pannelli solari montati sul tetto della ZEM. In questo modo, anche quando l’auto è ferma, continua a dare il suo contributo per la sostenibilità.
Per gli studenti della TU Eindhoven la produzione additiva è la forza trainante per una maggiore sostenibilità. Tutte le parti del corpo dell’auto sono state stampate in 3D, anche se non sono stati forniti dettagli specifici sulla tecnologia utilizzata. Tuttavia, gli studenti hanno fatto riferimento ai vantaggi ad essa associati. L’attenzione si è concentrata sulla riduzione dei rifiuti, perché grazie all’Additive Manufacturing viene utilizzato solo il materiale necessario. Per quanto riguarda il materiale, si tratta di plastica ottenuta da economia circolare, che può essere triturata e riutilizzata alla fine del ciclo di vita dell’auto: un altro punto a favore in termini di sostenibilità!
Ma come fa l’auto a garantire il suo contributo alla neutralità climatica alla fine del suo ciclo di vita? Anche qui entra in gioco la tecnologia della produzione additiva. Come già detto, i materiali utilizzati sono plastiche riciclabili che possono essere riutilizzate in parte o integralmente. In questo modo, il ciclo di vita di un’auto nuova richiede l’aggiunta di pochissimi nuovi materiali. Per saperne di più sull’auto ZEM, clicca: QUI.
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*Crediti fotografici di copertina: TU Eindhoven
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