#Working3D: sei domande a un manager di un ospedale pediatrico

La stampa 3D ha rivoluzionato il settore medico, con un impatto particolarmente significativo in ambito pediatrico. I bambini hanno un’anatomia più instabile rispetto agli adulti perché il loro corpo è ancora in fase di sviluppo e questo pone i medici di fronte a numerose sfide. Per questo motivo, quando si necessita di ricorrere a un intervento chirurgico particolare, la visualizzazione 3D può fornire indicazioni preziose. Infatti, la stampa 3D può creare dei modelli chirurgici e guide per i chirurghi che siano utili anche alle famiglie per comprendere meglio l’anatomia del paziente. Per esempio, se un tumore si trova in una posizione insolita o di difficile accesso, il laboratorio 3D può stampare un modello del tumore del paziente e degli organi circostanti per creare un approccio chirurgico personalizzato. I pazienti e le loro famiglie, così come i medici, traggono beneficio dalla visione di questa rappresentazione tridimensionale.
Il Children’s Nebraska, situato a Omaha, è uno dei pochi ospedali pediatrici del Paese a disporre di un proprio laboratorio di stampa 3D. Per saperne di più su come il laboratorio sfrutti la tecnologia di stampa 3D e che cosa significhi lavorare con questa, abbiamo intervistato Gabe Linke, responsabile del reparto 3D del Children’s Nebraska. Linke si è occupato di implementare la stampa 3D all’interno dell’ospedale e abbiamo parlato con lui per capire come.

La galleria del laboratorio di stampa 3D.
3DN: Puoi presentarti?
Assolutamente sì! Mi chiamo Gabe Linke e sono il responsabile del settore 3D del Children’s Nebraska, dove mi occupo dell’integrazione di tecnologie di stampa 3D all’avanguardia nelle cure pediatriche. Mi appassiona l’idea di servirmi dell’innovazione per migliorare i risultati dei pazienti e creare soluzioni personalizzate per sfide mediche complesse.
3DN: Come hai scoperto la produzione additiva?
La mia prima esperienza con la produzione additiva è avvenuta durante il mio secondo colloquio con il Children’s Nebraska nel 2016. Il Dott. Scott Fletcher mi stava intervistando per la posizione di Cardiac Imaging Coordinator quando mi è stato consegnato un modello di cuore acquistato da un fornitore. Mi ha chiesto se fossi in grado di far sì che si potessero riprodurre questi modelli internamente. Incuriosito, quella sera sono tornato a casa e ho fatto ricerche sulla stampa 3D in medicina. Ho scoperto un’affascinante gamma di applicazioni, in particolare per quanto riguarda i modelli specifici per il paziente per la pianificazione chirurgica. Non sapevo che il Children’s Nebraska aveva da poco ricevuto una donazione che includeva una Stratasys Eden 260 VS e tre anni di licenza del software Materialise. Un mese dopo ho iniziato la mia carriera lì, con l’entusiasmante opportunità di contribuire a dare vita a modelli medici stampati in 3D.
3DN: Qual è il tuo ruolo attuale e come si svolge una tua giornata tipo?
Attualmente sono il direttore del 3D Center of Excellence del Children’s Nebraska. I miei ruoli sono cambiati nel corso del tempo, ma mi definisco un “Manager del 3D”. Al momento, guido un team composto da altre due persone straordinarie e insieme collaboriamo con medici, professionisti sanitari e amministratori per sfruttare le nostre risorse di stampa 3D e migliorare l’assistenza ai pazienti in diversi ambiti. Children’s Nebraska ha un forte orientamento all’innovazione e il nostro team è stato tra i primi a contribuire a questo pilastro all’interno dell’organizzazione.
Una giornata tipo comprende attività che vanno dal post-processing di risonanze magnetiche e TAC cardiache alla segmentazione di casi complessi di tumore per i nostri chirurghi, affinché possano essere stampati in 3D o utilizzati nella realtà virtuale, fino alla creazione di action figure per i pazienti che affrontano trattamenti particolarmente difficili. Abbiamo visto il nostro lavoro avere un impatto significativo sulla vita dei pazienti. Grazie alla tecnologia 3D, permettiamo ai team sanitari di pianificare l’assistenza in modo più efficace e realistico. Inoltre, i pazienti e le loro famiglie acquisiscono una comprensione più chiara della loro situazione medica, contribuendo ad alleviare lo stress legato al percorso di cura.

Action figure personalizzate con i volti dei pazienti.
3DN: Quali sono le qualifiche e le esperienze richieste per il tuo ruolo?
Ho lavorato con diversi background. I prerequisiti principali per lavorare nel nostro laboratorio sono una buona comprensione della diagnostica per immagini e la capacità di imparare e adattarsi a una tecnologia in costante evoluzione. In un certo senso siamo il team che ascolta le idee e le visioni degli altri e lavoriamo per far diventare questi sogni realtà, sia virtualmente in formato digitale, che fisicamente, attraverso la stampa 3D. Si potrebbe affermare che la qualifica più importante per il nostro ruolo è la capacità di comunicare e costruire relazioni con i nostri interlocutori. Il nostro laboratorio in assenza delle persone che portano le idee sarebbe un disastro.
3DN: Quali sono le maggiori sfide che devi affrontare come specialista della visualizzazione 3D?
La sfida più grande che ho affrontato in questi anni è stata quella di trovare persone esperte in questo campo specializzato. Gran parte di ciò che abbiamo sviluppato al Children’s Nebraska è stato costruito sulla base di forti relazioni con eccezionali partner industriali, che ci hanno aiutato a stabilire solidi processi interni.
Il nostro più grande successo risiede nella nostra capacità di formare i tecnici di radiologia affinché diventino leader in questo settore. Attualmente abbiamo un team eccezionale che sta portando il nostro programma a nuovi traguardi. Prevediamo che in un futuro vi sarà la necessità di aumentare il personale. La bellezza di questa sfida è che contribuisce direttamente a uno dei nostri punti di forza principali: l’insegnamento e la formazione di persone in grado di eccellere in questo settore straordinario.

Un modello stampato in 3D.
3DN: Quali consigli daresti a chi vuole lavorare nella visualizzazione 3D in ambito medico? Potresti parlare del crescente bisogno di nuovi professionisti in questo ambito così specifico?
Li incoraggerei fortemente a buttarsi. Come ho già detto, sono testimone di un continuo miglioramento di queste tecnologie e del lavoro svolto dai tecnici radiologi. La conoscenza della risonanza magnetica e della tomografia computerizzata si presta a una grande comprensione del 3D, ma, nonostante ciò, ho formato tecnici di radiologia, medicina nucleare e laboratorio di cateterismo ottenendo ottimi risultati. Anche gli ingegneri biomedici hanno una forte attitudine per questo lavoro.
L’aspetto entusiasmante di questo ambito è che si può imparare molto da soli. È possibile utilizzare freeware e set di dati DICOM per esercitarsi nella segmentazione e si può imparare a progettare e costruire modelli in 3D. Tutte abilità fondamentali che utilizziamo ogni giorno nel nostro laboratorio. Se avete imparato da soli queste cose, indipendentemente dal vostro background, potete lavorare in questo campo.
A pochi anni dall’inizio del nostro percorso, ci siamo chiesti quale fosse il futuro di questa tecnologia. La risposta è diventata sempre più chiara: questa tecnologia sta avendo un impatto positivo sull’assistenza sanitaria e continuerà a rivoluzionare la pratica medica, migliorando le condizioni di innumerevoli pazienti.
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*Crediti per la foto di copertina: 3Dnatives