L’Additive Manufacturing sta seducendo sempre più i grandi brand. Questa volta è il famoso marchio Dior che si è rivolto alla stampa 3D. In collaborazione con WASP, produttore italiano di stampanti 3D con materiali sostenibili, la casa di alta moda ha sviluppato un pop-up store, composto da due padiglioni stampati in 3D, sulla spiaggia di Jumeirah a Dubai.
Installato al Dubai World Expo, questo progetto si unisce alla bellissima copia stampata in 3D del David di Michelangelo come rappresentante della stampa 3D e dell’Italia alla mostra. Sulla sua pagina Facebook, Massimo Moretti, CEO di WASP, riflette su questa particolare collaborazione: “La vita è strana. Iniziate a sviluppare un processo per fornire una casa come diritto di nascita per ogni essere umano. Ci lavori per un decennio, autofinanziando tutta la ricerca e lo sviluppo. Poi arriva Dior, un’azienda che rappresenta il miglior lusso del mondo e ti chiedono di stampare i loro negozi”. Fedele ai suoi valori e ai progetti precedenti, WASP ha costruito con la stampa 3D dei padiglioni sostenibili.
Crane WASP al lavoro per costruire il pop-up Dior sulla spiaggia di Jumeirah a Dubai. (Crediti: Ismail Noor / WASP)
Realizzati con terra cruda, sabbia e fibre naturali, i due edifici vogliono rappresentare le famose borse Dior, in particolare grazie ai diversi motivi presenti sulle pareti. WASP spiega che senza la manifattura additiva, sarebbe stato quasi impossibile realizzarli. Anche se entrambe le aziende sono discrete sulla tecnologia e le macchine utilizzate.
Il pop-up store sarà disponibile fino alla fine dell’Esposizione Universale, cioè fino al 31 marzo 2022. All’interno, i visitatori possono trovare la collezione Dior Riviera, pezzi immaginati e disegnati dalla Direttrice artistica di Dior, Maria Grazia Chiuri. In ogni caso, anche se la partnership tra Dior e WASP sembra sorprendente, dato che i valori delle due aziende sembrano essere diversi, la creazione di questo pop-up store ha dato vita a un progetto interessante: estetico, ma soprattutto ecologico. Puoi scoprire di più sul progetto Crane WASP e Dior QUI.
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Crediti foto copertina: Mohamed Somji / WASP
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