Print Clay Humidifier è un umidificatore stampato in 3D in argilla, capace di funzionare senza consumo di energia. Il dispositivo innovativo è opera del designer Jiaming Liu ed è ispirato al modo in cui funzionano gli alberi. Oltre ad essere il primo del suo genere, questo umidificatore colpisce per l’unicità della sua forma e per il suo particolare funzionamento, entrambi possibili soltanto grazie all’utilizzo della produzione additiva.
L’umidificatore stampato in 3D è stato creato dal designer Jiaming Liu come progetto di laurea presso la Folkwang University of the Arts di Essen, in Germania. Nasce da un esercizio quasi perfetto di design intelligente e rispettoso dell’ambiente che porta valore all’utente grazie ai materiali tradizionali a basso costo e alle tecniche di produzione high-tech. In effetti, il dispositivo funziona grazie a questa precisa combinazione.
Il materiale rende l’umidificatore leggero e posizionabile su qualsiasi superficie o mobile. (Crediti foto: jiamingliu.design)
L‘umidificatore è ispirato al modo in cui gli alberi funzionano in natura: “La parte inferiore di stoccaggio dell’acqua è come il terreno e il suolo. Le curve di estensione (che sono all’interno del contenitore dell’acqua) sono come le radici di un albero che assorbe acqua. La parte principale porta l’acqua verso l’alto e si irradia, come nei tronchi e rami d’albero” – ha spiegato il designer. Questo processo di evaporazione è lo stesso utilizzato dai contenitori d’acqua in terracotta per raffreddare il loro contenuto, un processo naturale che elimina quindi il bisogno di elettricità .
L’umidificatore Print Clay Humidifier è stampato stampato in 3D con una stampante FDM ad argilla. In particolare, per realizzarlo è stata aggiunta all’argilla una polvere di ceramica riciclata nella misura del 30%, ovvero in un rapporto 1:3. Questo materiale non solo permette di migliorare la resistenza e l’assorbimento dell’acqua del dispositivo ma, una volta terminato il ciclo vitale del prodotto, sarà anche facilmente riciclabile e riutilizzabile come clinker.
Confronto dell’altezza di assorbimento dell’acqua, da sinistra: 1. Argilla senza aggiunte; 2. Argilla con aggiunta del 30% di polvere ceramica riciclata; 3. Argilla con aggiunta del 30% di polvere ceramica riciclata e modellata con una texture speciale. (Crediti foto: jiamingliu.design)
L’unicità della forma stampata in 3D è fondamentale per il funzionamento dell’umidificatore e secondo il designer sarebbe quasi impossibile da realizzare a mano o con altri metodi di produzione dello stampaggio a iniezione. “Rispetto agli altri umidificatori presenti sul mercato, la sua esclusiva struttura di stampa gli consente di assorbire ed evaporare meglio l’acqua. Inoltre i micropori dell’argilla sono molto più efficaci nel rilasciare l’acqua nell’atmosfera: il tasso di evaporazione è notevolmente più alto, assorbendo più acqua ed evaporando più velocemente“, ha aggiunto Jiaming Liu.
(Crediti foto: jiamingliu.design)
Le tre parti che compongono l’umidificatore sono stampate in un unico pezzo. La parte addetta allo stoccaggio dell’acqua è un contenitore in grado di contenere 500 millilitri di acqua. È smaltato all’esterno in modo da poter immagazzinare il liquido senza che questo fuoriesca. Le radici e il tronco superiore, invece, non vengono smaltati, in quanto devono essere a diretto contatto con l’acqua e l’aria per poter funzionare al meglio.
Nel mezzo di una crisi energetica e ambientale, questa invenzione semplice e smart basata sull’uso di materiali e tecniche tradizionali ci porta un nuovo modo di progettare e produrre parti di uso finale, immediatamente disponibili e utilizzabili dai consumatori. Il tutto reso possibile dalle tecnologie di stampa 3D!
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Crediti foto copertina: jiamingliu.design
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