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La torre stampata in 3D più alta del mondo è stata ufficialmente inaugurata

Pubblicato il 27 Maggio 2025 da Nunzia A.

Il villaggio di Mulegns, nel Canton Grigioni in Svizzera, conta solo dodici abitanti, ma tutti ne stanno parlando. La nuova attrazione del villaggio, la Tor Alva (Torre Bianca) di Mulegns, è stata inaugurata il 20 maggio con uno straordinario spettacolo di luci. Il progetto , frutto della collaborazione tra l’istituzione culturale Nova Fundaziun Origen e l’ETH di Zurigo, ha richiesto circa sette anni per essere completato. La struttura non è solo un simbolo di architettura digitale e artistica, ma mira anche a stimolare il turismo locale e a dare nuova vita alla città.

Con i suoi 30 metri, Tor Alva è l’edificio di produzione digitale più alto al mondo. Ognuno dei suoi quattro piani è costituito da otto colonne doppie e quadruple, realizzate interamente tramite produzione additiva. Una scala a chiocciola centrale collega i piani e conduce alla cupola. È presente anche una stanza con capienza di 45 persone, utilizzabile per eventi culturali. L’architettura unica dell’edificio consente alla luce naturale di inondare gli spazi interni e la cupola. Inoltre, le colonne stampate in 3D presentano ornamenti artistici e un’ampia varietà di forme. Ricordano l’arte barocca del Canton Grigioni e riflette la storia dell’emigrazione della popolazione del posto nonché la presenza storica dei pasticceri nella zona.

La Torre Bianca è stata inaugurata con una cerimonia accompagnata da uno spettacolo di luci.

Già una volta nella sua storia, la cittadina di Mulegns è stata interessata da un’emigrazione su larga scala. I pasticceri un tempo residenti cercarono fortuna in altri villaggi a causa della mancanza di prospettive, ma nel XIX secolo tornarono nel villaggio sulle Alpi svizzere e vi costruirono magnifiche ville e alberghi. Di conseguenza, Mulegns divenne una destinazione turistica e si rivitalizzò. Ora, però, l’esodo sembra ripetersi. Per contrastare questo fenomeno, è stato aperto un nuovo centro culturale per attirare visitatori e curiosi nel villaggio e garantirne la sopravvivenza. È così che Tor Alva ha trovato casa a Mulegns. Almeno per il momento, perché la Torre Bianca dovrebbe essere smantellata dopo cinque anni di permanenza a Mulegns e spostata altrove.

Tor Alva unisce arte, architettura e tecnologia

La chiave di tutto questo sta nel concetto unico della torre. Tor Alva è sinonimo di una cultura edilizia digitale in cui ricerca e arte si fondono e la costruzione modulare, circolare e scalabile è al centro dell’attenzione. Fin dall’inizio, gli architetti e professori Benjamin Dillenburger e Michael Hansmeyer del Politecnico di Zurigo hanno utilizzato la progettazione digitale dell’edificio. I dati sono stati salvati come gemelli digitali e le simulazioni, le valutazioni ecc. sono state effettuate anche senza piani analogici. Nel processo di progettazione sono state incorporate anche altre tecnologie, come la realtà virtuale e la realtà aumentata.

La stampa è iniziata all’inizio del 2024. Un braccio robotico è stato utilizzato per stampare i singoli elementi delle colonne in calcestruzzo e un altro per inserire le armature. Il processo di stampa 3D ha permesso di ottimizzare l’uso dei materiali. In questo modo, è stato possibile unire tra loro le parti stampate in 3D senza adesivi e assemblarle in modo modulare utilizzando solo viti rimovibili. Questo fovorirà anche lo smontaggio della torre tra qualche anno. In totale sono stati stampati 124 elementi, con un tempo di stampa di circa 900 ore. A partire dall’estate del 2024, i singoli piani sono stati assemblati passo dopo passo, finché la cupola ha coronato la struttura nell’aprile del 2025.

Crediti: R. Masallam

Il presidente dell’ETH Joël Mesot vede l’edificio come un simbolo della cooperazione tra scienza e industria: “La torre combina le più recenti conoscenze della ricerca con le competenze di aziende e specialisti. Costruire la torre qui, ai piedi del Passo dello Julier, significa anche che i nostri ricercatori possono fare importanti esperienze pratiche.” Numerose aziende, tra cui SAEKI e BASF, e investitori sono stati coinvolti nel progetto, che si dice sia costato circa 4,7 milioni di euro.

Anche se la Torre Bianca di Mulegns non sarà permanente, il progetto dimostra come l’architettura e la tecnologia contribuiscano a creare beni culturali, che a loro volta sostengono il territorio. Inoltre, Tor Alva dimostra il potenziale della tecnologia di additive manufacturing per l’edilizia e mira a incoraggiare un ripensamento dell’industria delle costruzioni verso la sostenibilità. Giovanni Netzer, regista teatrale e fondatore della fondazione culturale Origen, conclude riassumendo il suo entusiasmo per la Torre Bianca:

Sono rimasto affascinato dall’interazione tra tecnologia digitale, esperienza artigianale, rilevanza storico-culturale e ricerca artistica della forma. Tor Alva non è solo un risultato tecnico: ispira il mondo dell’edilizia, promuove azioni sostenibili, incoraggia il turismo locale, crea nuovi spazi culturali e aiuta un villaggio morente a sopravvivere. È incredibile! – Giovanni Netzer

Per maggiori informazioni sul progetto QUI. Cosa ne pensi del progetto della Tor Alva? Lascia un commento sui nostri canali FacebookLinkedIn e YouTube. Segui tutte le novità dal mondo della stampa 3D nella nostra Newsletter settimanale!

*Immagine di copertina: Benjamin Hofer

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