Per i 5 video più importanti di questo mese, andiamo in Israele per visitare la sede e lo stabilimento di produzione di Stratasys, uno dei maggiori produttori di stampanti 3D. Continuiamo con uno sguardo a come i bambini con ustioni vengono curati con maschere stampate in 3D, per poi dare un’occhiata a una carne vegana prodotta in modo additivo. Per chiudere questa top 5, andiamo in Svizzera, nella cava di Arzo, dove è stata testata una stampante 3D per pietra. Buona visione!
Stratasys è uno dei produttori di stampanti 3D più grandi e noti nel settore della produzione additiva. Molti la conoscono, ma quanti hanno avuto l’opportunità di andare dietro le quinte dell’azienda? È quello che abbiamo fatto per il nostro nuovo episodio di Inside 3D Tour. In questo video ti portiamo con noi all’interno della sede centrale e dell’impianto di produzione in Israele.
Situato vicino a Lione, il Centro di riabilitazione pediatrica Romans Ferrari fornisce assistenza a bambini e adolescenti che hanno subito traumi. In questo video, presenta maschere stampate in 3D per il trattamento di gravi ustioni nei bambini. La tecnologia di stampa 3D è stata utilizzata per la sua capacità di creare prodotti personalizzati per ogni paziente.
Josep Sanitjas e Giuseppe Scionti hanno creato una bistecca in 3D che non solo supera il test del gusto, ma sfrigola, è croccante e scorre come una vera bistecca. Questa “carne” è già disponibile nei piatti di El Santuari, una steakhouse alle porte di Barcellona, votata come uno dei 101 migliori ristoranti di bistecche al mondo.
Proseguiamo verso il sud-est della Germania fino alla città di Heidelberg. Lì si sta costruendo il più grande edificio stampato in 3D d’Europa. Sarà lungo 4 metri, profondo 11 metri e alto 9 metri. La costruzione dell’edificio, che in seguito fungerà da magazzino per grandi macchine e computer, dovrebbe essere completata nel luglio di quest’anno, dopo un periodo di stampa di 140 ore. Il video seguente mostra la costruzione accelerata del progetto di stampa.
La SUPSI e il Politecnico di Zurigo uniscono le forze in nome dell’economia circolare e presentano una stampante 3D destinata a rivoluzionare il mondo dell’edilizia. Il macchinario, per l’occasione collocato nella cava di Arzo, è soltanto un prototipo, ma ha già trasformato gli scarti di questo luogo in elementi architettonici. «Dal 20 al 40 per cento della produzione è destinato alla discarica», afferma al Corriere del Ticino Filippo Schenker, ricercatore dell’Istituto scienze della Terra SUPSI (Dipartimento ambiente, costruzioni e design). Tonnellate e tonnellate di materiale che finiscono subito nei rifiuti. «Fino a oggi, perché grazie a questa invenzione diamo nuova vita a ciò che prima si gettava». Nel video viene mostrata l’opera realizzata con gli scarti della cava che sarà esposta alla Biennale di Venezia dal 20 maggio.
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