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TinyMaker, la stampante 3D a resina che sta nel palmo di una mano

Mentre la tendenza attuale è quella delle stampanti 3D di grande formato, alcuni operatori sembrano volersi distinguere dalla massa e offrire proprio il contrario. È il caso di TinyMaker, il marchio dietro una delle più piccole stampanti 3D a resina presenti sul mercato. Sta nel palmo di una mano e può essere trasportata ovunque, con l’obiettivo di portare i vantaggi della stampa 3D a quante più persone possibile. L’unica domanda da porsi è a cosa servirà davvero questa piccola macchina e se le promesse fatte dal produttore sulle piattaforme di crowdfunding saranno mantenute. Si dice che la TinyMaker sarà disponibile a circa 110 euro, con consegne previste a partire da febbraio. Finora sembra che il produttore sia in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Questa piccola stampante 3D a resina è una vera innovazione o solo una tendenza passeggera di cui diffidare?

Non è la prima volta che vi presentiamo una stampante 3D dalle dimensioni sorprendenti: pensiamo alla Pluto o al progetto My N Mi, una macchina non più grande di un fiammifero. Naturalmente questo tipo di soluzione sorprende, perché il mercato è abituato a vedere macchine che si concentrano su volumi di stampa maggiori, velocità elevate e ripetibilità comprovata. Nel caso di TinyMaker, si tratta di rendere la stampa 3D ancora più accessibile e di poter iniziare a stampare ovunque ci si trovi. Ci sono voluti due anni di sviluppo e diversi prototipi per trovare il design e la funzionalità giusti.

La stampante 3D TinyMaker utilizza la resina. come materiale.

Le caratteristiche della TinyMaker

La stampante 3D è molto compatta, misura 100 x 115 x 155 mm e pesa 600 grammi. Il consumo di energia è minimo e gli utenti possono collegarla a una batteria esterna per il funzionamento. Le dimensioni del piatto di stampa sono limitate a 30,6 x 40,8 x 60 mm, con uno spessore dello strato compreso tra 0,05 e 0,1 mm. Si noti che la piccola stampante 3D a resina è open-source e potrebbe quindi beneficiare delle modifiche apportate dalla comunità degli utenti. Infine, in termini di tecnologia, la TinyMaker si basa sul processo MSLA (Masked Stereo-Lithography Apparatuses) e utilizza quindi uno schermo LCD per mascherare la sorgente di luce UV.

Il marchio ha inoltre sviluppato soluzioni di post-processing compatte quanto la macchina stessa. Queste includono una soluzione di pulizia e una macchina per il trattamento termico a soli trenta dollari. Tutto è stato progettato per essere facilmente trasportabile e, ancora una volta, utilizzabile ovunque. Resta da vedere se i risultati siano soddisfacenti; il pezzo risulterà pulito correttamente e tutti i supporti eliminati? Sembra difficile da credere.

Difatti sulle piattaforme Kickstarter e Indiegogo, l’obiettivo è stato più che raggiunto – o addirittura superato. Il problema sta nella consegna delle macchine, prevista per febbraio 2023 su Kickstarter e aprile 2023 su Indiegogo. Una visita ai rispettivi siti rivela che Kickstarter è stato lanciato diversi mesi fa e reindirizza alla campagna Indiegogo, che è ancora aperta. Siamo quindi un po’ scettici sulla serietà di questa campagna: TinyMaker sta ancora raccogliendo fondi anche se ha più che raggiunto il suo obiettivo iniziale? E per quanto riguarda la produzione e la consegna delle macchine? Eppure le immagini e i video condivisi sembrano promettenti. Questo è il pericolo insito nei progetti delle piattaforme di crowdfunding, e la stampa 3D non fa eccezione.

La stampante 3D MSLA è facile da trasportare.

Vale la pena condividere il fermento intorno a TinyMaker perché il concetto è interessante e dimostra che la tecnologia 3D può essere più accessibile e aperta al maggior numero di persone. Abbiamo ancora delle riserve sul volume dei pezzi e sulla loro qualità, ma per una macchina che costa meno di 150 euro non possiamo essere troppo esigenti. Per saperne di più, potete trovare la campagna del produttore QUI.

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*Crediti per tutte le foto: TinyMaker

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Pubblicato da
Nunzia A.

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