SuperForma è uno studio di design milanese specializzato nella produzione digitale. Dalla personalità poliedrica, questa startup ha fatto parte di numerosi progetti di natura estremamente diversa tra loro, ma tutti accomunati dall’uso delle tecniche di produzione additiva. La capacità di servirsi di diverse tencologie a seconda dell’esigenza del cliente, ha permesso a SuperForma di creare collaborazioni con aziende rinomate a livello internazionale come Mini e NorthFace. Con una forte etica per la sostenibilità e la cura verso tutte le forme di artigianato, SuperForma incarna perfettamente la poliedrica capacità del design di adattarsi a tutte le frome d’arte, avendo sempre come obiettivo ultimo l’innovazione. Mattia Ciurnelli, CEO di SuperForma, si racconta per noi in questa intervista esclusiva.
Mattia Ciurnelli, CEO di SuperForma
Il mio primo incontro con la stampa 3D è stato alla Maker Faire di Roma nel 2014. In quell’occasione ho avuto modo di vedere da vicino le potenzialità di questa tecnologia e di capire quanto potesse rivoluzionare il modo di progettare e produrre oggetti. Questa esperienza mi ha spinto a prendere una decisione importante: lasciare il mio lavoro e trasferirmi a Milano per frequentare la Fab Academy presso Opendot, un percorso formativo internazionale che mi ha permesso di specializzarmi nella fabbricazione digitale. Durante quel periodo, ho avuto modo di approfondire non solo la stampa 3D, ma anche altre tecnologie legate alla digital fabrication, sperimentando con materiali e processi innovativi. È stato un momento fondamentale per la mia crescita professionale e per la visione che poi ha portato alla nascita di SuperForma.
SuperForma nasce nel 2018 con l’obiettivo di portare sul territorio di Milano tecnologie di stampa 3D innovative e ancora poco diffuse, come la stampa di grande formato diretta da pellet e la stampa di materiali fluido-densi come argilla, gres e porcellana. Fin dall’inizio, abbiamo voluto esplorare nuovi approcci alla manifattura additiva, superando i limiti della stampa tradizionale e aprendo nuove possibilità nel design, nell’architettura e nell’industria manifatturiera. Un elemento fondamentale della nostra identità è la sostenibilità: utilizziamo e promuoviamo materiali biobased e riciclati. Questo approccio ci ha portato a sviluppare un modello di economia circolare, in cui il recupero e la valorizzazione degli scarti diventano parte integrante del processo progettuale e produttivo.
Per SuperForma è fondamenetale il riciclo dei materiali che assumeranno una nuova vita grazie alla stampa 3D.
La stampa 3D è il cuore delle attività di SuperForma e viene integrata in diversi ambiti, dalla progettazione di prodotti e installazioni alla ricerca sui materiali e sulla sostenibilità. Utilizziamo la manifattura additiva non solo come un metodo di produzione, ma come un processo di esplorazione che ci permette di sperimentare nuove forme, strutture e materiali, ottimizzando il design in funzione delle tecnologie impiegate.
Negli anni, SuperForma ha lavorato a numerosi progetti in cui la stampa 3D è stata utilizzata per creare allestimenti, installazioni e prodotti di ricerca. Tra i più significativi rientrano senz’altro House of Mini Bench e Conifera. House of Mini Bench è un esempio di design circolare e sostenibile, in cui abbiamo realizzato elementi di allestimento in PLA riciclato proveniente da scarti di stampa e bobine esauste raccolte a livello locale. Il progetto nasce per un evento di moda e lifestyle a Milano, con l’obiettivo di dimostrare il potenziale della stampa 3D nella produzione di arredi temporanei a basso impatto ambientale. Le panchine sono state progettate in base alle richieste degli scenografi e caratterizzate da una struttura modulare che ha facilitato la produzione e il trasporto. Dopo l’evento, gli elementi sono stati completamente riciclati per ridurre al minimo l’impatto ambientale dell’allestimento.
Il progetto House of Mini Bench.
Conifera rappresenta sicuramente un punto di riferimento tra i progetti più significativi e sfidanti su cui abbiamo lavorato. Si tratta di un’installazione di scala architettonica progettata da Arthur Mamou-Mani per COS durante la Milan Design Week 2019. Il progetto è un esempio concreto di manifattura distribuita, in cui invece di spostare oggetti e materiali, vengono scambiati file e informazioni digitali per consentire la produzione in loco. L’installazione è stata realizzata attraverso la collaborazione di quattro realtà diverse, di cui tre in Italia, permettendo così di produrre localmente la maggior parte degli elementi della struttura. SuperForma ha contribuito alla produzione dei moduli stampati in 3D con bioplastica e al processo di assemblaggio, lavorando in sinergia con altre aziende per garantire un risultato coerente e sostenibile. È stata una sfida non solo per la complessità della struttura e la logistica della produzione, ma anche per l’innovativo approccio alla fabbricazione decentralizzata, che ha ridotto al minimo la necessità di trasporti e ottimizzato il processo produttivo.
Il progetto Conifera.
In SuperForma utilizziamo diverse tecnologie di stampa 3D, selezionate in base alle esigenze progettuali e produttive. Le principali tecnologie e macchinari che adottiamo sono varie. La stampa FDM viene utilizzata per prototipazione, ricerca sui materiali e produzione di oggetti di piccole e medie dimensioni. Prediligiamo l’uso di bioplastiche e materiali riciclati, con particolare attenzione al PLA recuperato da scarti di stampa. La stampa a estrusione diretta da pellet permette di realizzare oggetti di grande formato, ottimizzando i tempi di produzione e riducendo i costi legati all’uso di filamenti tradizionali. Questa tecnologia è particolarmente efficace per allestimenti, arredi e installazioni. Ci serviamo inoltre della tecnologia LDM (Liquid Deposition Modeling) per lavorare con materiali fluido-densi come argilla, gres e porcellana, applicata in particolare nel desig ceramico. Viene impiegata soprattutto in progetti legati al design ceramico e alla manifattura artigianale digitale. La scelta della tecnologia dipende sempre dal tipo di progetto, con un focus costante sulla sperimentazione e sulla sostenibilità. Inoltre, ogni materiale viene selezionato in base alla sua compatibilità con il processo produttivo e alla sua capacità di rispondere a esigenze funzionali ed estetiche.
Utilizziamo due approcci principali per la scansione 3D, a seconda delle esigenze del progetto. La scansione con scanner 3D viene utilizzata quando è necessaria la massima precisione nell’acquisizione della geometria, soprattutto quando l’obiettivo è la replica fisica dell’oggetto scansionato. Questo approccio è particolarmente impiegato in ambito artistico e nei beni culturali, ad esempio per la replica di reperti storici per esplorazioni tattili o la riproduzione fedele di opere d’arte. Abbiamo collaborato con musei e artisti per digitalizzare manufatti e creare riproduzioni accessibili a un pubblico più ampio, con applicazioni che vanno dalla conservazione digitale alla produzione di repliche per esposizioni interattive.
La scansione con fotogrammetria viene usata quando la richiesta del cliente non è tanto l’acquisizione della geometria dell’oggetto, ma piuttosto della texture in alta risoluzione. Un esempio significativo è il progetto realizzato per The North Face e Brain Dead, in cui la fotogrammetria è stata impiegata per acquisire in dettaglio le superfici dei capi, permettendo di riprodurre digitalmente le texture con il massimo realismo. Queste due tecnologie possono anche essere combinate, ottenendo un modello 3D estremamente fedele sia nella geometria che nella texture.
Il progetto “make recyclable, recycled” nasce con l’obiettivo di creare un modello di economia circolare per la raccolta e il riutilizzo di scarti di PLA provenienti dalla manifattura additiva su scala locale, con un focus su Milano. Ci siamo concentrati su questo materiale perché gli scarti di PLA, normalmente, vengono smaltiti come rifiuto indifferenziato, finendo in inceneritore, oppure nella plastica, ma essendo identificati come “altro”, non vengono effettivamente recuperati nei processi di riciclo. Dato che si tratta di un materiale biobased, ci sembrava sensato cercare una soluzione per allungarne il ciclo di vita, trasformandolo in nuova materia prima per la stampa 3D. Oltre a produrre gli elementi stampati in PLA riciclato, ci occupiamo anche del recupero degli oggetti da noi creati per gli eventi, triturandoli nuovamente per reimmetterli nel ciclo produttivo.
Per dare visibilità a questa iniziativa, abbiamo progettato Velaskello, uno sgabello interamente realizzato in PLA riciclato, pensato come oggetto iconico capace di raccontare Milano, il nostro progetto e il processo produttivo alla base dell’economia circolare. La sua forma è stata studiata per valorizzare la stampa 3D e la produzione locale, dimostrando come il recupero dei materiali possa tradursi in design funzionale e sostenibile. Con l’aumento dei volumi di materiale raccolto, il progetto ha trovato una seconda applicazione nella realizzazione di allestimenti e installazioni effimere.
I nostri mercati di riferimento si collocano all’intersezione tra design, manifattura additiva e sostenibilità, con applicazioni che spaziano dalla progettazione di prodotti e arredi fino alla realizzazione di installazioni ed eventi temporanei. Le principali tipologie di clienti che si rivolgono a SuperForma sono aziende e brand interessati a soluzioni di produzione sostenibile, studi di architettura e design, istituzioni culturali e museali, clienti nel settore moda e retail, infine centri di ricerca e università. Negli ultimi anni, abbiamo visto una crescita dell’interesse verso l’uso della stampa 3D per allestimenti sostenibili, in particolare nel settore degli eventi e del retail, dove la possibilità di recuperare e riciclare gli elementi prodotti rappresenta un valore aggiunto concreto.
Nel quotidiano, SuperForma si confronta con diverse sfide legate alla manifattura additiva e all’adozione di materiali sostenibili. Una delle principali difficoltà è far combaciare le esigenze dei clienti con le limitazioni dei processi produttivi e le tempistiche di realizzazione. La stampa 3D offre grande libertà progettuale, ma ha vincoli tecnici specifici che devono essere considerati fin dalle prime fasi di progettazione. Rispetto ad altri processi produttivi, le tempistiche di stampa possono essere più lunghe, ed è necessario ottimizzare le geometrie per garantire la fattibilità del prodotto. Questo comporta un costante dialogo con i clienti per trovare il giusto equilibrio tra necessità estetiche, funzionali e produttive.
Un’altra difficoltà riguarda le certificazioni dei materiali, in particolare per quegli ambiti in cui è richiesta la conformità a classi ignifughe specifiche, come nel settore degli allestimenti temporanei per eventi. Lavorando con materiali biobased e riciclati, non sempre è possibile soddisfare questi requisiti senza ricorrere a materiali industriali standard che esulano dalla nostra ricerca sui materiali sostenibili. Una possibile soluzione potrebbe essere l’applicazione di trattamenti superficiali che rendano gli oggetti compatibili con le classi ignifughe richieste, ma questa scelta ha una conseguenza importante: una volta applicati questi coating, gli oggetti non possono essere nuovamente tritati e reimmessi nel nostro ciclo di riciclo, compromettendo la logica di economia circolare su cui si basa il nostro modello produttivo.
A queste sfide si aggiunge la necessità di educare il mercato sulle potenzialità della stampa 3D sostenibile. Spesso viene ancora percepita come una tecnologia sperimentale o adatta solo alla prototipazione, mentre il nostro lavoro dimostracome possa essere un’alternativa concreta per la produzione di oggetti e allestimenti, soprattutto quando integrata in un modello di recupero e riuso dei materiali. Il nostro impegno è quindi non solo tecnico, ma anche culturale: diffondere consapevolezza sulle possibilità della manifattura additiva e sulle opportunità che offre nel contesto dell’economia circolare.
Il futuro della stampa 3D nell’artigianato risiede nella capacità di offrire soluzioni personalizzate per ogni utente, superando la produzione in serie. Questa tecnologia permette di integrare la cura artigianale con strumenti digitali, combinando precisione e finiture manuali per creare prodotti su misura. Inoltre, la produzione on-demand riduce sprechi e sovrapproduzione, mentre l’uso di materiali biobased e riciclati favorisce un approccio più sostenibile. La stampa 3D non sostituisce l’artigiano, ma ne amplia le possibilità, rendendo il design più accessibile, responsabile e innovativo.
In SuperForma crediamo in un futuro in cui la stampa 3D e l’economia circolare vadano di pari passo. Recuperare materiali, ridurre gli sprechi e progettare con responsabilità sono le basi del nostro lavoro. La tecnologia da sola non basta: è l’approccio consapevole a fare davvero la differenza nel modo in cui produciamo e consumiamo. Puoi trovare maggiori informazioni sul sito web di QUI.
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*Crediti per tutte le foto: SuperForma
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