#Startup3D: Balena produce materiali di stampa 3D compostabili e sostenibili
L’industria della moda è una delle più inquinanti del nostro pianeta, soprattutto per l’elevato consumo di plastica che purtroppo troppo spesso viene gettata via velocemente e smaltita modo sbagliato. Di fronte a questa ingloriosa situazione ecologica, una giovane start-up ha deciso di sviluppare una soluzione più sostenibile per dare una seconda vita ad abiti e accessori di moda: si tratta di Balena, un’azienda israeliana fondata nel 2020. Sviluppa materiali termoplastici compostabili e riciclabili e ha lanciato una soluzione per la produzione additiva. Si tratta del materiale BioCirFlex, disponibile in filamenti o pellet. Abbiamo incontrato il team per saperne di più sulle caratteristiche di questo polimero e su come potrebbe rivoluzionare l’industria della moda.
3DN: Ciao! Puoi presentarci Balena?
Balena è un’azienda fondata da David Roubach, attiva nel settore scienza dei materiali e che si occupa dello sviluppo di materiali termoplastici compostabili e biodegradabili. La missione di Balena è creare un modello circolare per i prodotti di consumo e risolvere una delle maggiori sfide dell’industria della moda: il fine vita dei prodotti. David Roubach è un appassionato sostenitore della sostenibilità e dell’economia circolare e si impegna a guidare un cambiamento positivo nel settore sviluppando soluzioni materiali innovative e pratiche. Alla guida di Balena, contribuisce a trasformare il modo in cui produciamo e consumiamo la moda e a creare un futuro migliore per tutti.
3DN: Come è nata l’azienda?
Oggi, il 60% degli indumenti di moda è realizzato in plastica. Solo negli Stati Uniti, ogni anno oltre 9 milioni di tonnellate di abiti raggiungono la fine del loro ciclo di vita e vengono inviati in discarica o bruciati. Di questi, solo l’1% viene riciclato. Attualmente, non esiste una soluzione circolare per la fine del ciclo di vita di questi indumenti e per risolvere il problema dell’inquinamento della terra e degli oceani. Inoltre, mentre la domanda di bioplastiche continua a crescere, i polimeri biodegradabili oggi disponibili sul mercato non sono sufficientemente avanzati per includere le caratteristiche dei materiali plastici convenzionali. Le aziende non sono quindi in grado di sostituire completamente le plastiche pericolose e inquinanti utilizzate nei loro prodotti. Grazie allo sviluppo del materiale di punta di Balena, BioCir, abbiamo creato l’opportunità di fabbricare prodotti che possono essere ritirati alla fine del loro utilizzo e subire la decomposizione e la biodegradazione in un ambiente di compostaggio controllato, senza lasciare alcun rifiuto o contaminazione.
3DN: Puoi dirci qualcosa di più sui materiali che Balena sta sviluppando per la stampa 3D?
Il materiale BioCirFlex è un materiale termoplastico avanzato a base biologica, flessibile e completamente compostabile, che riduce i materiali tossici a base di combustibili fossili utilizzati nell’industria della moda. BioCir™ può essere utilizzato per lo stampaggio a iniezione nella produzione di massa e per la stampa 3D utilizzando filamenti o pellet. La combinazione unica di riciclabilità e flessibilità è ciò che distingue il nostro BioCir dagli altri prodotti del settore della stampa 3D.
3DN: In che modo BioCir risponde alle esigenze dell’industria della moda?
L’industria della moda è una delle più inquinanti al mondo: plastiche come il PU, l’EVA e il PVC sono state inserite negli abiti e sono diventate un problema ambientale centrale che interesserà il nostro pianeta nel futuro prossimo e remoto. Per questo motivo abbiamo iniziato a rivolgerci all’industria della moda, poiché non esiste una soluzione circolare e a fine vita che possa chiudere il cerchio di questi indumenti e risolvere l’inquinamento e i danni alla terra e agli oceani.
3DN: Ci racconti il progetto ROOTS recentemente sviluppato?
Abbiamo collaborato con la famosa stilista Kitty Shukman per creare un concetto unico di sandalo stampato in 3D. Come suggerisce il nome, Kitty si è ispirata alle radici degli alberi e ha cercato di riprodurne le forme e le spire. Il risultato è un groviglio tra la tomaia e la suola che imita le radici sotto i nostri piedi. I sandali ROOTS sono stati stampati in 3D utilizzando il nostro filamento, con l’obiettivo di creare un prodotto circolare e più sostenibile per l’industria della moda.
3DN: Qual è il legame tra la produzione additiva e l’economia circolare?
La stampa 3D sta trasformando l’industria della moda e sta aprendo la strada a un’economia più sostenibile e circolare. Con il suo potenziale di riduzione dei rifiuti, di ottimizzazione dell’uso delle risorse, di estensione della durata di vita dei prodotti e di produzione locale, la stampa 3D sta aprendo nuove possibilità per i processi produttivi a ciclo chiuso. Tuttavia, la mancanza di materiali adatti alla produzione ha limitato il successo della stampa 3D nella produzione di calzature fino a poco tempo fa. I materiali disponibili non erano in grado di soddisfare gli elevati standard prestazionali richiesti per la loro produzione. Tuttavia, è emersa una nuova generazione di materiali stampabili in 3D adatti alle calzature, tra cui il nostro materiale BioCir. Questo materiale è stato progettato per soddisfare gli standard di durata e flessibilità richiesti per la loro produzione, aprendo nuove possibilità nella produzione di calzature stampate in 3D. Visitate il nostro sito web QUI per seguire i nostri progetti!
Cosa ne pensi della start-up Balena? Riuscirà a rivoluzionare l’industria della moda? Faccelo sapere lasciando un commento qui sotto o sui nostri canali social Facebook, Linkedin e YouTube! Non dimenticare di iscriverti alla nostra Newsletter settimanale per ricevere tutte le notizie sulla stampa 3D direttamente nella casella di posta!
*Crediti per tutte le foto: Balena