Qual è stata la startup 3D più innovativa del 2023?
La produzione additiva è in continua evoluzione in tutti i campi. Quest’anno abbiamo assistito a sviluppi entusiasmanti nella stampa 3D dei metalli, nel bioprinting e nella stampa multimateriale, oltre che a concetti interessanti per una maggiore sostenibilità. Ma non è tutto! Come nostra abitudine, durante tutto l’anno abbiamo intervistato ogni mese una startup innovativa che ci ha colpito per la sua attività e l’uso della stampa 3D. Ora è arrivato il momento di scegliere tra queste la migliore startup dell’anno e per farlo abbiamo bisogno del tuo aiuto! Vota la tua preferita fino al 2 gennaio 2024 e scegli quella che per te è la startup 3D più innovativa del 2023. I risultati saranno annunciati su 3Dnatives il 4 gennaio!
POOLP
L’azienda francese POOLP è stata avviata da due studenti dell’ENPC (École Nationale de Ponts et Chaussées) che volevano espandere il potenziale della manifattura additiva nell’arte e nell’architettura. Dopo aver sperimentato una moltitudine di materiali riciclati o a base biologica, hanno sviluppato una propria soluzione per renderli compatibili con la stampa 3D. È nata così la cosiddetta “microfabbrica urbana”, uno strumento di produzione in grado di valorizzare i rifiuti plastici locali e di trasformarli in materiale per la produzione additiva. Il sistema di stampa 3D si basa su un processo FGM (Fused Granulate Modeling) di grande formato, che utilizza pellet di plastica al posto dei filamenti. Con questo sistema di produzione, il team di POOLP cerca di promuovere l’economia circolare, una filosofia alternativa di produzione e consumo. Maggiori informazioni su questa startup sono disponibili nell’intervista che abbiamo realizzato con il team.
Spherecube
Nata da un progetto dell’Università Politecnica delle Marche, Spherecube è una startup innovativa che lavora per rendere più sostenibile la stampa 3D dei compositi. Il loro sistema Thermal Laser Curing sviluppato è in grado di creare prodotti compositi ad alte prestazioni in modo automatico e senza vincoli di forma. Nello specifico, la tecnologia di Spherecube si basa sull’estrusione di due materie prime in diversi stati fisici. Da un lato, la matrice polimerica termoindurente (allo stato fluido viscoso) e, dall’altro, il materiale di rinforzo (sotto forma di fibre). La testina di stampa è stata progettata per miscelare in modo efficiente la matrice e il materiale di rinforzo, in modo da ottenere una perfetta adesione dei due durante il processo di produzione. Con questa tecnologia, la startup si rivolge a settori come l’aerospaziale, il biomedicale, lo sport e il settore nautico. Per saperne di più su Spherecube, leggi la nostra intervista.
Axtra3D
Nel campo della stampa 3D in resina, si distinguono due tecnologie: SLA e DLP. La prima è precisa ma lenta, mentre la seconda è molto più veloce, ma presenta grossi limiti in termini di qualità della superficie. La startup americana Axtra3D, con sede anche in Italia, ha proposto una soluzione a questo problema. La tecnologia HPS (Hybrid PhotoSynthesis) sviluppata dall’azienda combina entrambi i metodi per garantire parti ad alta risoluzione in un processo molto più veloce della stereolitografia. In particolare, le sue macchine integrano un sistema che genera un’immagine del proiettore (DLP) e la scansione del fascio laser (SLA) contemporaneamente, con la stessa lunghezza d’onda in un vero sistema coassiale. Ciò rende questo metodo di produzione additiva ideale per applicazioni in un’ampia gamma di settori, tra cui quello automobilistico, aerospaziale, della prototipazione, sanitario, dentistico e altri ancora. Per saperne di più sulla tecnologia HPS e sui prossimi progetti dell’azienda: QUI.
Diabatix
La startup belga Diabatix è stata creata con l’obiettivo di aiutare le aziende a progettare i loro prodotti in modo da ottenere un raffreddamento adeguato. A tal fine ha sviluppato ColdStream, una piattaforma basata su cloud che consente di utilizzare strumenti di Generative Design per garantire un raffreddamento ottimale delle parti stampate in 3D. Dall’analisi termica alla progettazione termica, la piattaforma si basa su metodi di simulazione all’avanguardia e non richiede l’installazione di software o hardware aggiuntivi. Inoltre, un aspetto molto interessante della soluzione sviluppata da Diabatix è che si adatta al metodo di produzione che si ha intenzione di utilizzare. Prima di iniziare il processo di progettazione, l’utente seleziona la tecnologia di produzione scelta e il software ottimizza automaticamente il progetto di conseguenza. Per saperne di più sull’azienda e sulla piattaforma ColdStream, leggi l’intervista completa: QUI.
Gastronology
La disfagia è una condizione medica che causa difficoltà di deglutizione in molti pazienti. Per facilitare il momento del pasto per chiè affetto da questa patologia, l’azienda olandese Gastronology si è rivolta alla stampa 3D. In particolare, ha sviluppato una soluzione di produzione additiva alimentare che consente di stampare il cibo in purea, ma nella sua forma originale e con il suo odore naturale. I prodotti di Gastronology si possono trovare anche congelati e confezionati. Ciò richiede un processo in cinque fasi: produzione della purea, stampa 3D degli alimenti, congelamento d’urto, confezionamento e conservazione via surgelazione. Grazie a questa tecnologia, l’azienda è in grado di trasformare i pasti in un momento di piacere, sostituendo le opzioni insipide e poco gustose che attualmente esistono per i pazienti affetti da disfagia. Per saperne di più, la nostra intervista: QUI.
3D Spark
L’adozione di software per la gestione del flusso di lavoro nella produzione additiva è una tendenza in crescita nel settore. Una delle aziende che sta sviluppando tali soluzioni è 3D Spark. La startup, con sede ad Amburgo, si propone di aiutare le aziende a trovare il modo di tagliare i costi e i tempi di consegna, riducendo al contempo le emissioni di CO2 nella produzione. A sua volta, la piattaforma di Spark 3D garantisce che le aziende possano beneficiare di una valutazione automatica delle parti stampate in 3D e identificare il processo di sviluppo ottimale per i loro prodotti. Quest’ultimo viene realizzato confrontando la stampa 3D con un’ampia gamma di processi produttivi, fornendo una base trasparente e indipendente per le decisioni di produzione. Di conseguenza, le aziende industriali potranno optare per una produzione più efficiente, sostenibile e efficace. Per saperne di più sul software di 3D Spark e sui suoi vantaggi per l’industria manifatturiera, l’intervista: QUI.
ONEBra
La startup italiana OneBra ha individuato un problema che riguarda purtroppo molte donne. Chi ha subito una mastectomia, a seguito di un cancro al seno, spesso soffre per la conseguente asimmetria dei seni. OneBra ha cercato una soluzione realizzando coppe per reggiseno personalizzate e stampate in 3D. L’obiettivo è aiutare le donne a migliorare l’immagine di sé e la qualità della loro vita. È possibile creare una scansione 3D del seno tramite il sito web seguendo semplici istruzioni video. Il team di OneBra utilizza poi questa scansione per creare una coppa di reggiseno personalizzata stampandola in 3D con le tecnologie MJF e FDM. La coppa, realizzata in TPU/TPE, viene rivestita con un materiale adatto al contatto con la pelle e spedita direttamente alla cliente. La stampa 3D consente a OneBra di produrre coppe personalizzate con il minor scarto possibile e con un’elevata precisione. OneBra intende inoltre offrire in futuro coppe per reggiseni sportivi e costumi da bagno. Per maggiori informazioni su OneBra, l’intervista completa: QUI.
HETEROMERGE
HETEROMERGE è nata dall’Università di Dresda con l’obiettivo di creare una testa di stampa multi-materiale per una micro-stampa 3D più efficiente. Durante il lavoro di ricerca, il team di HETEROMERGE ha affrontato diverse sfide nella stampa 3D su micro e nano scala. In primo luogo, ci sono più limitazioni in questa fascia sub-millimetrica e, soprattutto, era difficile lavorare più materiali con la tecnologia 2PP. La testa multimateriale brevettata è stata progettata per ovviare a questo problema, consentendo un perfetto riallineamento dopo un cambio automatico di materiale. Questa tecnologia apre interessanti campi di applicazione nella micro-ottica, nella fotonica, nello sviluppo di dispositivi medici, nell’ingegneria dei tessuti e nel bioprinting. Scopri di più su HETEROMERGE nella nostra intervista.
Carcinotech
Fondata nel 2018, Carcinotech è una delle startup 3D che abbiamo selezionato nel 2023. È specializzata nella produzione di tumori stampati in 3D per la ricerca sul cancro. Il team utilizza il bioprinting 3D per creare tumori viventi da biopsie, cellule primarie, cellule immunitarie e cellule staminali tumorali dei pazienti. Dopo la stampa, i tumori crescono e sono pronti per la sperimentazione farmacologica entro una settimana. Ciò consente uno screening rapido, accurato ed etico dei farmaci, poiché i risultati sono disponibili 14 giorni dopo il test. Con il suo approccio, Carcinotech mira a dare a milioni di pazienti oncologici l’accesso a terapie innovative. Si tratta dell’unica azienda che utilizza la stampa 3D per produrre tumori vivi al fine di ottenere dati rappresentativi e significativi. La fondatrice di Carcinotech ha condiviso con noi molte informazioni interessanti in un’ampia intervista disponibile: QUI.
Balena
Balena affronta uno dei maggiori problemi dell’industria della moda: prolungare la durata di vita dei prodotti. Circa il 60% dell’abbigliamento odierno è fatto di plastica, che raramente viene riciclata e finisce nella spazzatura. Per creare una moda sostenibile per il futuro, l’azienda israeliana sta sviluppando materiali termoplastici compostabili e biodegradabili per questo settore. Il materiale BioCir può essere utilizzato per lo stampaggio a iniezione o la stampa 3D e riciclato a fine vita. In questo modo, Balena mira a creare un modello di economia circolare per i beni di consumo. Vuoi saperne di più sull’azienda? Leggi l’intervista completa: QUI.
BIO INX
La stampa 3D di organi, muscoli e tessuti è il principale obiettivo della medicina del futuro. Il 3D bioprinting coinvolge non solo la scienza ma anche l’industria. Attualmente, le sfide principali risiedono nella standardizzazione, nelle normative e nei diversi requisiti dei materiali. Ogni tecnologia di stampa richiede un materiale diverso per poter essere elaborata in modo efficiente. La startup belga BIO INX si è specializzata nello sviluppo di bioinchiostri per le varie tecnologie di bioprinting. Questi inchiostri sono progettati per imitare il più possibile i tessuti naturali senza ricorrere alla sperimentazione animale. BIO INX vuole plasmare attivamente il campo della biofabbricazione e contribuire alla ricerca su tessuti e organi stampati in 3D. Scopri le motivazioni e gli approcci di BIO INX in questa intervista.
Craft Health
Craft Health, una startup farmaceutica con sede a Singapore, vuole affrontare il problema della politerapia e utilizza la stampa 3D per farlo. La polifarmacia, cioè l’assunzione di molti farmaci contemporaneamente, porta spesso a interazioni e quindi a disagi per i pazienti. Grazie alla stampa 3D, Craft Health può combinare diversi principi attivi in un’unica compressa per creare un farmaco personalizzato. È inoltre possibile personalizzare il dosaggio, la forma, il colore e il gusto. Il rilascio del farmaco può essere immediato, prolungato o ritardato. Craft Health spera che il suo approccio aiuti le persone e apra nuove opzioni terapeutiche. L’intervista completa al team: QUI.
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