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Le applicazioni della stampa 3D negli sport acquatici

Pubblicato il 25 Luglio 2024 da Nunzia A.

L’estate è arrivata da qualche settimana e iniziano le vacanze: è inevitabile pensare al mare, alle spiagge di sabbia fine e al meritato riposo. Inoltre, i Giochi Olimpici del 2024 stanno per iniziare, preannunciando intense giornate di sport. È per questi due motivi che oggi proponiamo questo articolo, dedicato all’uso della stampa 3D nel settore degli sport acquatici. Che si tratti di surf, windsurf, nuoto o kayak, le tecnologie 3D offrono notevoli vantaggi: riduzione dei tempi di produzione, accessori personalizzati, miglioramento delle prestazioni, ecc. Inoltre, contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale di questi sport, un aspetto particolarmente importante al giorno d’oggi. Diamo un’occhiata ad alcuni dei progetti che combinano stampa 3D e sport acquatici. Buona estate!

Stampa 3D e sport acquatici: un focus sul surf

WYVE

Fondata nel 2019 da due amici ingegneri e surfisti, WYVE è una startup francese che utilizza la produzione additiva a estrusione di materiale per produrre le tavole da surf. Le tavole presentano una struttura reticolare in modo che i parametri meccanici possano essere modificati da una tavola all’altra. A seconda del livello di esperienza e di uso della tavola, WYVE regola lo spessore e la densità dello strato per produrre un prodotto su misura, in termini di vibrazioni, peso, torsione e così via. È qui che entra in gioco la produzione additiva. Oggi l’azienda francese offre diversi modelli di tavole che spedisce in una decina di Paesi.

YUYO

YUYO ha sviluppato le prime tavole da surf sostenibili stampate in 3D, con l’obiettivo di rispettare l’ambiente e gli oceani. Utilizzando la stampa 3D di grande formato e materiali biocompositi, YUYO produce tavole con filamenti interamente ricavati da rifiuti plastici. L’azienda utilizza anche fibre naturali di basalto e una resina di origine biologica a base di olio di lino. La produzione additiva consente di creare tavole personalizzate su richiesta, in modo responsabile, contribuendo così a preservare gli ecosistemi acquatici.

Paradoxal Surfboards

Paradoxal Surfboards è un’altra azienda innovativa che progetta, produce e commercializza tavole da surf stampate in 3D utilizzando i rifiuti oceanici come alternativa ai materiali tradizionali a base di petrolio. Paradoxal Surfboards punta su un design sostenibile e sull’uso di nuovi materiali a base biologica per ridurre l’impatto ambientale. L’azienda è specializzata in tre aree chiave: l’approvvigionamento dei materiali, la progettazione e lo sviluppo di tavole da surf stampate in 3D e la creazione di attrezzature per sport acquatici a partire da rifiuti marini. Grazie alla stampa 3D, Paradoxal Surfboards offre tavole da surf uniche e traslucide con una struttura a nido d’ape.

Paradoxal Surfboards utilizza rifiuti di alghe verdi (foto: paradoxal surfboards)

Surf Flex Lab

All’Università australiana di Wollongong, un team multidisciplinare lavora per migliorare l’esperienza del surf attraverso il progetto Surf Flex Lab. Questa iniziativa riunisce surfisti e ingegneri che hanno messo in comune le loro competenze per sviluppare tecnologie innovative per il surf. Utilizzando metodi scientifici rigorosi e tecnologie all’avanguardia, il team si concentra principalmente sull’ottimizzazione del design di pinne e tavole. Ad esempio, ha sviluppato pinne stampate in 3D, ispirate alle megattere, per sostituire lo stampaggio a iniezione. Queste pinne ad alte prestazioni possono essere adattate alle esigenze individuali dei surfisti e alle condizioni delle onde. Per gli appassionati di surf e di scienza, le loro ultime pubblicazioni scientifiche sono disponibili gratuitamente.

Crediti foto: Surf Flex Lab

Blueprint Surf

Di fronte alle numerose sfide ecologiche che l’oceano deve affrontare, è naturale che gli appassionati, compresi i surfisti, cerchino di proteggerlo. I fondatori di Blueprint Surf, con sede a Portland, ne sono un altro esempio lampante. Utilizzano la stampa 3D per realizzare tavole da surf più rispettose dell’ambiente, consentendo ai surfisti di praticare questo sport senza sensi di colpa. L’azienda utilizza la produzione di polimeri su larga scala e il PETG per creare un telaio stampato in 3D, che viene poi ricoperto da un rivestimento composito per renderlo più funzionale. Blueprint Surf mira a rendere più ecologica l’industria del surf riducendo l’importazione di grandi quantità di schiuma per tavole dal Sud-Est asiatico e installando stampanti 3D nelle aree di surf, consentendo ai clienti di ottenere le loro tavole in loco.

Il telaio della tavola da surf stampato in 3D con il cofondatore Luke Diehl (foto: Blueprint Surf)

Swellcycle

Con sede a Santa Cruz, in California, Swellcycle è un’altra azienda specializzata nella produzione di tavole da surf sostenibili utilizzando la stampa 3D e materiali riciclati. La loro missione è fornire ai surfisti tavole ad alte prestazioni, riducendo al contempo l’inquinamento. Per fare questo Swellcycle utilizza plastica riciclata, come PETG proveniente da attrezzature ospedaliere, resti di vecchie tavole da surf, prodotti a fine vita o non riparabili, e resine a base biologica. Dai materiali raccolti vengono poi creati i filamenti utilizzati nella stampa 3D FDM delle tavole da surf Swellcycle. Un perfetto esempio di rispetto dell’ambiente ed economia circolare.

Crediti foto: Swellcycle

Kayak, barche a vela e accessori

Il kayak Värmdö

Il “Värmdö” è un kayak stampato in 3D, frutto di un progetto di collaborazione tra gli istituti di ricerca svedesi (RISE) e ADAXIS. L’obiettivo era quello di combinare la lavorazione meccanica e la produzione additiva su larga scala per creare un kayak a grandezza naturale con materiali riciclati. Il software AdaOne di ADAXIS è stato utilizzato per generare i percorsi utensile necessari per la stampa 3D e la lavorazione CNC. Per produrre il kayak è stato utilizzato un estrusore di pellet ad alte prestazioni, collegato all’estremità di un braccio robotico ABB IRB6700. Questo progetto innovativo esplora nuove aree di studio, tra cui l’uso di materiali riciclati e la stampa 3D su superfici non piane, con potenziali applicazioni negli sport acquatici.

Crediti foto: ADAXIS

AMAZEA

Offrendo un’avventura sia sopra che sotto l’acqua, gli scooter AMAZEA dell’azienda tedesca JAMADE sono stati progettati utilizzando una stampante 3D di grande formato BigRep. Il materiale Pro HT, sviluppato da BigRep, è stato scelto per la sua resistenza alle temperature. Con il 75% dello scooter realizzato con la produzione additiva, AMAZEA è completamente impermeabile: la produzione in un’unica soluzione ha permesso all’azienda di evitare le fasi di assemblaggio, che sono anche associate a maggiori rischi.

Gli scooter AMAZEA.

La barca a vela Beluga

In collaborazione con NextChem, Caracol ha prodotto la barca a vela stampata in 3D Beluga, in sole 40 ore. Grazie al sistema robotico e alla tecnologia proprietaria LFAM, Caracol è riuscita a stampare la barca a vela in un unico pezzo. Gli algoritmi sviluppati consentono di orientare la testa di estrusione del robot secondo diverse angolazioni, facilitando la stampa di sporgenze, forme cave e progetti complessi. La barca a vela è stata realizzata con polipropilene rinforzato per il 30% con fibra di vetro, un materiale leggero ed ecologico. Con questo progetto, Caracol ha voluto mostrare il suo impegno attivo a favore dell’economia circolare.

Crediri foto: Caracol

Creaform supporta il team American Magic

Il team American Magic del New York Yacht Club ha collaborato con Creaform, leader nella metrologia 3D, per ottimizzare la propria imbarcazione in occasione della 36a America’s Cup. Nel corso del progetto, il team ha utilizzato tecnologie di misura avanzate, tra cui scanner 3D, sistemi di coordinate ottiche per la fotogrammetria e software di scansione 3D per il CAD. L’uso degli scanner Creaform per la digitalizzazione delle superfici ha ridotto notevolmente i tempi di lavoro dei produttori, facilitando le regolazioni di altre parti dell’imbarcazione e migliorandone la velocità.

 

Gli occhialini da nuoto di FINIS

FINIS, un’azienda californiana, ha utilizzato la stampa 3D per la produzione dei suoi occhialini da nuoto. Per la creazione di prototipi, ha utilizzato la stampante Form 3+ di Formlabs e il Silicone 40A, una resina siliconica al 100% in grado di produrre parti flessibili, elastiche e durevoli. Questa tecnologia ha permesso all’azienda di realizzare rapidamente nuove idee. I progetti possono essere modificati, stampati e testati in piscina in un breve lasso di tempo. Grazie all’uso di questa resina, i prototipi sono migliorati in modo significativo. Nei test in piscina, gli occhiali da immersione stampati in 3D si sono dimostrati flessibili e impermeabili. L’integrazione della stampa 3D nel ciclo di sviluppo ha consentito a FINIS di migliorare i progetti e di effettuare test, contribuendo così alla realizzazione di prodotti di migliore qualità.

Crediti foto: FINIS

Il motore elettrico di Pantur ed eSea

Pantur ha collaborato con la startup Electric Sea (eSea) per sviluppare un’elica elettrica portatile progettata per adattarsi a una varietà di imbarcazioni e attrezzature acquatiche, come tavole da surf, paddleboard e kayak. Questo prodotto innovativo si distingue per leggerezza, autonomia e facilità d’uso, offrendo una maggiore assistenza tecnica e sicurezza in condizioni marittime difficili. Un elemento chiave del progetto è stato l’utilizzo della stampa 3D per progettare e produrre l’alloggiamento del motore. Questo processo ha consentito la creazione rapida di prototipi e stampi, riducendo i costi e i tempi di produzione e garantendo al contempo la qualità, la resistenza e la leggerezza necessarie per le condizioni in mare. La stampa 3D si è rivelata uno strumento prezioso per ottimizzare l’elica, rendendola una soluzione ideale per le squadre sportive e di soccorso.

Crediti foto: Interempresas

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