Il mercato italiano della stampa 3D a Formnext 2021
Per il nostro viaggio nel mercato italiano della stampa 3D abbiamo deciso di iniziare dall’evento più importante nel panorama dell’Additive Manufacturing: Formnext 2021. Ormai conclusa da diverse settimane, la fiera più attesa al mondo sulla stampa 3D si è tenuta a Francoforte sul Meno dal 16 al 19 novembre 2021 e ci ha dato la possibilità di camminare per quattro giorni tra innovazioni, idee, persone e realtà che definire interessanti sarebbe davvero riduttivo. Nonostante il periodo storico non facile, Formnext ha visto la partecipazione di più di 17.800 visitatori provenienti da 76 paesi diversi. Mentre gli espositori erano oltre 600, provenienti da 36 paesi.
L’Italia paese d’onore a Formnext 2021
L’Italia è stato il paese partner di questa edizione, non a caso, ci piace pensare. L’edizione di quest’anno si è svolta, infatti, sotto il segno del riscatto, della voglia di fare di più, di ricominciare più forti di prima. Dalla nostra analisi del mercato italiano dell’AM, il filo conduttore sembra essere proprio questo: tanto potenziale e tanta grinta nell’affrontare le sfide che il mercato ancora presenta. Erano ben 30 le aziende italiane che hanno partecipato alla kermesse di Francoforte: ne abbiamo incontrate alcune e abbiamo chiesto loro di mostrarci la loro attività e di condividere con noi i progetti futuri.
Il mercato italiano della stampa 3D: specializzazione e internazionalizzazione
La prima impressione che abbiamo avuto sulle aziende italiane presenti all’evento è che molte di queste si dedicano a settori, tecnologie e materiali specifici. Sono quindi altamente specializzate e ciò dà loro la possibilità di proporsi non solo sul panorama italiano, ma anche e soprattutto su quello internazionale.
Roboze, azienda leader nella produzione di super polimeri e materiali compositi ad alte performance, è un esempio calzante di azienda italiana, altamente specializzata, che riesce a distinguersi a livello internazionale. Il quartier generale della società è a Bari, ma, dato che gli Stati Uniti sono il loro mercato principale, hanno aperto di recente una sede internazionale a Houston. Roboze ha una sede anche a Monaco, in Germania, dedicata alla gestione delle attività di marketing e distribuzione della società. “Il nostro obiettivo – ci racconta Ilaria Guicciardini, Marketing Manager di Roboze – è diventare leader mondiali ed esportare le nostre macchine e tecnologie in tutto il mondo. Ci definiamo un’azienda ‘tecnologica’ perché introduciamo costantemente innovazioni e siamo sempre alla ricerca di miglioramenti”.
Altro esempio di internazionalizzazione, questa volta all’inverso, è Axtra 3D, startup americana con polo di R&D, Design e Manufacturing in Italia. A Formnext, la startup ha presentato Lumia, la prima stampante 3D con tecnologia HPS che unisce SLA, DLP e LCD in un unico processo.
Staremo a vedere quali altre interessanti combinazioni e collaborazioni nasceranno tra USA e Italia.
Gioielleria e lusso: i nuovi settori chiave per l’Additive Manufacturing in Italia?
Tra i settori che vale la pena citare quando si parla di mercato italiano dell’AM ci sono sicuramente quello della gioielleria, della moda e dei beni di lusso. Settori storicamente importanti nel nostro paese, che oggi iniziano ad essere terreno fertile anche per la produzione additiva.
Ne abbiamo parlato con Sisma, azienda veneta leader nella produzioni di macchinari e sistemi laser di alta precisione per il settore della gioielleria. Mysint, la loro gamma di stampanti laser 3D con tecnologia LMF (Laser Metal Fusion), è stata ideata proprio per il settore orafo. Allo stand di Sisma, vedere da vicino gioielli, orologi e bracciali stampati in 3D è stata un’esperienza davvero interessante: quello che salta subito all’occhio sono le geometrie complesse e l’elevata attenzione al dettaglio. “La stampa 3D – ci spiega Carlo Lora, Process Development Specialist di Sisma – offre la possibilità di creare geometrie e combinazioni grafiche impossibili da realizzare con i tradizionali metodi di produzione. Ciò consente di dare più spazio all’immaginazione, di creare design innovativi e unici”.
Presenti alla fiera, anche altre aziende del settore come Legor, produttore di polveri di metalli preziosi, e DWS, azienda specializzata in gioielleria con stereolitografia.
La tendenza dell’Italia verso la specializzazione e la produzione di prodotti di alta qualità si conferma senza dubbio anche nel settore della produzione additiva. Secondo gli addetti ai lavori, questo può essere, però, un’arma a doppio taglio. L’alta attenzione alla qualità e il rispetto di standard elevati, soprattutto quando si parla di settori come quelli dei beni di lusso e della gioielleria, può infatti rappresentare anche un limite. I materiali preziosi, ad esempio, non sempre possono essere impiegati nell’AM o non con la stessa efficienza. Inoltre, nella stampa 3D con polveri preziose non si può evitare lo scarto (del 30% di polvere almeno), il che influisce sui costi di produzione. Il settore quindi è in divenire.
Sostenibilità e ricerca: i temi del momento
Un tema molto dibattuto quest’anno durante l’evento è stato quello della sostenibilità. In particolare, ci si chiede quale sia la posizione delle tecnologie e dei materiali di stampa 3D rispetto all’attenzione all’ambiente e all’ecologia. Anche qui non manca in Italia un degno rappresentante del settore che ci ha aiutato a fare chiarezza sull’argomento. WASP, è un’azienda italiana conosciuta in tutto il mondo per le sue stampanti 3D ad uso architettonico e per essere stata la prima società a costruire abitazioni stampate in 3D utilizzando terra cruda prelevata localmente.
Nicola Schiavarelli, co-fondatore di WASP ci ha spiegato: “C’è ancora molto da studiare e da imparare sui materiali che usiamo. Abbiamo bisogno di sviluppare nuovi materiali ecologici che superino i limiti della terra cruda, rispettino certi standard e allo stesso tempo siano solidi, più resistenti all’umidità ecc. I nostri progetti sono solo un punto di partenza verso un mondo più sostenibile, ma siamo nella giusta direzione.”
La loro stampante 3D per case, CRANE WASP, è infatti al momento riservata alle università e alla ricerca. Unire fruibilità e sostenibilità è per WASP, e per tante aziende dell’AM, una sfida continua da portare avanti quotidianamente.
La nostra analisi: limiti e potenzialità del mercato italiano della stampa 3D
Facendo un giro tra gli stand italiani l’impressione è stata quella di un grande fermento: si percepiva energia, voglia di fare e di scoprire ancora. Il mercato infatti, a detta degli stessi esperti, è ancora in fase di maturazione e quello su cui tutti concordano è l’importanza della ricerca e dello sviluppo continuo. Il che ci fa ben sperare per scoperte e progetti futuri.
Le grandi potenzialità, però, si scontrano spesso con i limiti del mercato: la produzione additiva e i suoi usi non sono ancora compresi da tutti; molte aziende sono restie al cambiamento e questo rallenta senz’altro lo sviluppo del settore e delle tecnologie. Per molti la soluzione è dirigersi verso i mercati esteri, soprattutto verso gli Stati Uniti, dove la domanda è molto più elevata e le aziende italiane si stanno affermando come leader nei loro settori.
Eppure, realtà come Prima Additive dimostrano che l’innovazione può portare grandi risultati. Questa startup è una divisione del Gruppo Prima Industrie specializzata nell’Additive Manufacturing del metallo. Nata nel 2018, offre già soluzioni complete e complesse, anche frutto della lunga esperienza del gruppo nelle macchine laser. Nel prossimo anno, conta di diventare una società autonoma. Questo dimostra che le aziende di lunga esperienza, che decidono di dedicare una parte della loro produzione all’AM, conoscono un rapido sviluppo dovuto all’unirsi di strutture già consolidate e nuove tecnologie additive.
La fotografia del mercato italiano che abbiamo fatto a Formnext 2021 è quella di un mercato che si divide tra grandi idee e innovazioni e il confronto con una realtà ancora poco pronta ad accogliere nuovi modi di fare. Ce la mettono tutta le aziende italiane, ma siamo solo all’inizio e la strada è tutta da tracciare.
Noi di 3Dnatives abbiamo grandi aspettative e crediamo che ci saranno presto importanti novità e sviluppi per il mercato italiano della stampa 3D. Ci sono molte aziende che dobbiamo ancora incontrare, quindi monitoreremo ogni evento e novità in ambito Additive Manufacturing e vi racconteremo tutto proprio qui sul nostro nuovissimo sito web dedicato all’AM in Italia!
Seguiteci e iscrivetevi ai nostri canali Facebook, Twitter e Linkedin e alla nostra Newsletter settimanale per rimanere sempre aggiornati e non perdervi nessuna novità!