Da qualche anno ormai, la stampa 3D è entrata a pieno titolo nel settore del footwear permettendo ai designer di creare i propri pezzi artistici senza limiti estetici. Con l’obiettivo di portare non solo innovazione, ma anche sostenibilità all’interno del settore, la giovane start-up italiana Servati ha deciso di creare delle intere collezioni completamente riciclabili realizzate grazie all’uso della produzione additiva. Recentemente, Servati si è fatto notare nel settore della moda presentando le sue collezioni a Palazzo Giureconsulti durante la Milano Fashion Week 2025. In questa intervista per 3Dnatives, Matteo Di Paola ci accompagna in un viaggio alla scoperta di Servati, dalla nascita del brand sino ai suoi progetti più importanti.
Matteo Di Paola (sinistra) e Marco Primiceri (destra)
Sono Matteo Di Paola, CEO e co-founder di Servati, una startup innovativa proprietaria dell’omonimo brand che produce sneakers di design stampate in 3D e 100% riciclabili. Il nostro percorso è iniziato proprio dalla stampa 3D, che abbiamo identificato come una tecnologia abilitante capace di superare le barriere d’ingresso del settore footwear. Grazie alla stampa 3D, abbiamo potuto eliminare i costi di impianto legati allo sviluppo di nuovi modelli e dare libero sfogo alla nostra creatività, realizzando i primi prototipi e testandoli sul mercato.
Servati nasce da una profonda passione per la tecnologia, l’innovazione e il mondo delle sneakers. Io e Marco Primiceri, co-founder e designer, abbiamo unito queste passioni per creare un brand unico. La nostra mission è rivoluzionare il settore del footwear con modelli innovativi e sostenibili, dimostrando che si può coniugare design d’avanguardia e rispetto per l’ambiente.
INIZIO DARK FOAM di Servati.
Produciamo internamente tutte le nostre scarpe utilizzando un impianto di oltre 30 stampanti FDM. Dopo la stampa, i componenti vengono assemblati con una tomaia in tessuto, senza l’utilizzo di colle o solventi chimici, rispettando il principio di disassemblabilità che garantisce la totale riciclabilità del prodotto.
Il processo inizia con la progettazione digitale in software di modellazione 3D. Successivamente, il modello viene scalato per le diverse taglie e preparato per la stampa. Dopo la stampa, ogni pezzo subisce una fase di post-processing per perfezionare i dettagli. Infine, il componente stampato viene assemblato con la tomaia. Ci serviamo dell’AI LiDAR per monitorare costantemente la qualità della stampa e correggere eventuali errori in tempo reale, garantendo un output preciso e riducendo gli sprechi.
Utilizziamo principalmente stampanti FDM, scelta dettata dalla necessità di mantenere una filiera di riciclo sostenibile. Il nostro parco macchine è eterogeneo, composto da stampanti di grandi dimensioni di marchi come Artillery, Creality e Anycubic, che garantiscono efficienza e flessibilità nella produzione.
Il parco macchine di Servati.
Servati si rivolge principalmente a clienti B2C attraverso il nostro e-commerce, offrendo sneakers a design lovers appassionati di innovazione e sostenibilità. Parallelamente, collaboriamo con partner nel settore del design e della moda, partecipando a eventi di rilievo e lavorando con istituzioni e aziende attente alla sperimentazione tecnologica. Altre aziende si rivolgono a noi per consulenze o aiuti nella stampa 3D. Realizziamo prototipi conto terzi per altre aziende, soprattutto nel settore moda dove questa tecnologia può aiutare molto a abbattere tempi e costi di ingegnerizzazione di nuovi prodotti. Una delle principali sfide del nostro settore è l’educazione del mercato verso concetti di design più innovativi e sostenibili, rompendo le barriere legate a modelli produttivi tradizionali e abitudini consolidate di consumo.
Abbiamo partecipato a numerose competizioni per startup e siamo stati selezionati dal Ministero del Made in Italy come una delle innovazioni più interessanti degli ultimi anni, esponendo accanto a realtà come Brembo e Ferrari. Recentemente, siamo stati scelti da Sara Sozzani Maino e dalla Camera della Moda per partecipare alla Milano Fashion Week 2025, dove abbiamo presentato la nostra collezione e il processo produttivo direttamente sul posto.
La Servati Design Challenge è un’iniziativa annuale nata per rendere il mondo della moda più accessibile e democratico. Vogliamo offrire a giovani designer la possibilità di realizzare la propria idea di sneaker utilizzando la nostra piattaforma di stampa 3D e la nostra rete di fornitori. Il vincitore ha l’opportunità di vedere il proprio progetto realizzato e commercializzato sui nostri canali, diventando parte integrante del nostro percorso di crescita.
SLIDES FUN di Servati, a sinistra le White e a destra le Black.
La sostenibilità è un pilastro fondamentale per Servati. Il nostro brevetto garantisce che ogni sneaker sia 100% riciclabile e progettata per un facile disassemblaggio a fine vita. Con il Boomerang Process, incentiviamo i clienti a restituire le scarpe usate in cambio di un coupon per l’acquisto di un nuovo paio. Le scarpe dismesse vengono quindi riciclate per creare nuovi modelli, chiudendo così il ciclo produttivo e riducendo l’impatto ambientale.
La stampa 3D ha un ruolo cruciale. Consente di abbattere i costi iniziali di produzione, facilita la prototipazione rapida e permette di testare il mercato con rischi ridotti. Inoltre, offre flessibilità nella gestione del magazzino e consente una produzione on-demand, evitando sprechi e sovrapproduzione.
HYPER BOOTs di Servati.
Credete nella stampa 3D: è una tecnologia che sta rivoluzionando il mondo del design e della moda. Investite nella conoscenza di questa tecnologia per essere protagonisti del cambiamento. E se volete scoprire di più su Servati o confrontarvi con noi, siamo sempre pronti a condividere idee e visioni su questo affascinante settore. Se vuoi consultare il nostro sito web clicca QUI.
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*Crediti per tutte le foto: Servati.
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Le SuperLow sonoScarpe imbarazzanti, così come l’assistenza clienti.
Questa scarpa risulta rigida e scomodissima, non si riesce nemmeno a camminare, inoltre hanno le suole talmente sottili che sembra di toccare per terra.
Ho scritto una mail all’assistenza clienti, non si sono degnati neanche di rispondere. VERGOGNOSI!
Ho speso 200€ per avere un soprammobile.