News

Come risolvere il problema dello stringing nella stampa 3D

Quando si parla di stampa 3D, come per qualsiasi processo di produzione, è ovvio che gli utenti possano ottenere risultati non sempre corrispondenti alle aspettative. Spesso può accadere che, a causa di diverse circostanze, la parte stampata in 3D abbia qualche difetto evidente e non sia quindi utilizzabile. Abbiamo già parlato di come risolvere il ghosting nella stampa 3D, oggi vedremo un altro dei problemi che la stampa 3D può dare: il cosiddetto stringing. Come già suggerisce il nome, lo stringing si manifesta con la formazione di involontari fili di plastica sottilissimi sul pezzo, che ricordano una ragnatela. Questi fili antiestetici sono un problema comune della stampa 3D, ma attualmente non esistono applicazioni meccaniche in grado di rimuovere questi fili, per cui è necessario farlo a mano o, in alternativa, con il calore. Se a ciò si aggiunge che questi filamenti possono essere presenti in grandi quantità, a seconda del pezzo, si può dire che il processo di rimozione può essere piuttosto complicato. Abbiamo quindi analizzato nel dettaglio il fenomeno dello stinging nella stampa 3D, spiegando come si verifica e cosa si può fare per evitarlo.

Lo stringing si verifica quando si utilizzano materiali sotto forma di filamenti per la stampa 3D FDM: fili di filamento sottili e fusi si depositano in punti diversi da quelli in cui dovrebbero trovarsi sull’oggetto stampato in 3D. Questo può accadere di solito a causa di impostazioni errate, per cui il filamento continua a gocciolare dall’ugello anche quando non dovrebbe, nel momenoto in cui l’estrusore si sposta da un punto a un altro della stampa.

Crediti foto: Elliot Saldukaite/3Dnatives

Per associazione, se pensiamo a una pistola per colla a caldo, anche dopo aver smesso di premere la pistola, questa continua a creare altra colla fusa. Questo perché la pressione all’interno della pistola è eccessiva. Possiamo applicare questo principio anche all’effetto dello stinging nella stampa 3D: se, ad esempio, prendiamo un filamento con una dimensione di 1,75 mm e un ugello con una dimensione di 0,4 mm, anche in questo caso la pressione sarà eccessiva e farà sì che il filamento fuso esca dall’ugello, dando origine a questi fili. In teoria, naturalmente, questo non dovrebbe accadere, quindi ci sono alcuni accorgimenti da tenere presente per evitare il problema.

Cosa si può fare per evitare lo stringing nella stampa 3D?

Per evitare lo stringing nella stampa 3D, ci sono alcuni elementi che si possono regolare prima della stampa per evitare queste fastidiosi fili di prodotto in eccesso. A cominciare dal punto più ovvio: la temperatura. Sappiamo che più i filamenti sono riscaldati, più sono fluidi. E più sono liquidi, più è probabile che gocciolino dall’ugello durante la stampa. Se invece la temperatura è troppo bassa, il filamento non si scioglie a sufficienza e questo limita l’intero processo di stampa 3D. È quindi necessario trovare l’equilibrio perfetto che tenga conto sia delle temperature raccomandate dal produttore sia delle altre impostazioni di stampa. In generale, le seguenti temperature si applicano ai filamenti più comunemente utilizzati: PLA – 180-210 °C; ABS – 210-250 °C; PETG – 210-230 °C; PVA – 160-190 °C e TPU – 220-240 °C. Tuttavia, si raccomanda anche di monitorare la situazione generale dello stringing durante la stampa 3D e di agire di conseguenza, riducendo la temperatura un po’ alla volta quando si verifica lo stringing.

Un altro punto che può aiutare a eliminare lo stringing nella stampa 3D è la regolazione della velocità di movimento. Infatti, se la velocità di movimento impostata è troppo bassa, se cioè l’ugello dell’estrusore impiega troppo tempo per andare dal punto A al punto B, allora anche in questo caso si può verificare lo stinging. Tuttavia, se modifichiamo le impostazioni in modo che il processo di stampa sia più veloce, l’ugello dell’estrusore si muoverà più velocemente, riducendo la possibilità che rilasci prodotto passando da un punto all’altro. La velocità di movimento migliore dipende in parte dalla stampante 3D stessa, ma occorre anche assicurarsi che non sia troppo elevata e che la temperatura non sia troppo bassa, perché ciò porterebbe a una sottoestrusione. Un’altra soluzione è fornita da alcuni slicer che dispongono della funzione che permette di aumentare la velocità quando l’estrusore si sposta su aree che non devono essere stampate.

Crediti fotografici: Prusa

Infine, un modo semplice per risolvere il problema dello stringing è la retrazione. La retrazione attiva significa semplicemente che quando l’estrusore percorre un tratto sul quale non viene applicata alcuna pressione, il filamento si ritrae un po’, in modo da evitare il gocciolamento. Quando l’estrusore raggiunge il punto in cui la stampa 3D deve continuare, il filamento viene nuovamente spinto fuori. La retrazione è di solito già attivata con gli slicer.

Inoltre, per quanto riguarda la manutenzione dell’ugello e del filamento stesso, ci sono alcuni accorgimenti che possono aiutare. Da un lato, bisogna sempre assicurarsi che l’ugello della stampante 3D sia pulito. Se ci sono residui di materiale nell’ugello, c’è un rischio maggiore che i pezzi di filamento si depositino successivamente su questi residui, il che significa che la stampa 3D non può avvenire senza ostacoli e che si possono formare dei fili. In ogni caso, è necessario ispezionare l’ugello per assicurarsi che non sia danneggiato. Per quanto riguarda il filamento, è importante che sia asciutto, perché se viene utilizzato per la stampa in uno stato umido, le bolle create a causa dell’umidità possono scoppiare durante il processo di stampa e fuoriuscire dall’ugello senza controllo, il che può portare alla formazione dello stringing.

Ora che abbiamo ottenuto una panoramica delle possibili cause e di come risolverle, è comunque importante menzionare il modo in cui è possibile sbarazzarsi di questi fili sottili una volta stampati. Poiché, come abbiamo già detto, non esiste una soluzione automatizzata per la loro rimozione, purtroppo non resta che rimuoverli manualmente. Per questo, a seconda della complessità del pezzo, poiché si tratta spesso di fili molto sottili, è possibile rimuoverli facilmente anche a mani nude.

Hai mai avuto a che fare con lo stringing? Come hai risolto il problema? Lascia un commento sui nostri canali social Facebook, Twitter, LinkedinYouTube! Non dimenticare di iscriverti alla nostra Newsletter settimanale per ricevere tutte le notizie sulla stampa 3D direttamente nella casella di posta!

*Crediti Foto Cover: Elliot Saldukaite/ 3Dnatives

Condividi
Pubblicato da
Nunzia A.

Articoli recenti

Infografica: la stampa 3D nel modo dello sport e dei Giochi Olimpici

La produzione additiva è uno strumento che sta guadagnando popolarità in molti settori e il…

30 Aprile 2024

ASM lancia la soluzione di Vapor Smoothing per polimeri VX1

La startup tedesca ASM GmbH ha lanciato ufficialmente la sua soluzione di vapor smoothing VX1…

30 Aprile 2024

IMcoMET combatte il cancro della pelle con la microstampa 3D

La start-up IMcoMET, con sede a Rotterdam, è specializzata nel settore medicale e, più in…

29 Aprile 2024

3DExpress: la più grande stampante 3D per polimeri sul mercato

Ecco un'altra puntata del nostro format settimanale: "3DExpress"! Ripercorriamo nel fine settimana 5 notizie che…

26 Aprile 2024

La squadra italiana di ciclismo alle Olimpiadi 2024 con biciclette Pinarello stampate in 3D

Quest'anno ci saranno molti eventi sportivi: gli Europei di calcio in Germania e i Giochi…

26 Aprile 2024

Quali sono le stampanti 3D FDM industriali compatte disponibili sul mercato?

Nonostante la crescita di altre tecnologie di produzione additiva negli ultimi anni, la tecnologia FDM…

25 Aprile 2024

Questo sito web utilizza i cookie.