Qorox sta trasformando il settore delle costruzioni grazie alla stampa 3D

Il settore delle costruzioni sta vivendo una costante evoluzione grazie ai progressi della stampa 3D. Abbiamo infatti assistito alla realizzazione di diverse strutture stampate in 3D, dai centri commerciali alle case, fino alle imbarcazioni. Questa tecnologia offre numerose soluzioni alle sfide attuali del settore, in particolare l’aumento dei costi dei materiali e la crescente domanda di nuove costruzioni. L’azienda QOROX si distingue in questo campo con numerosi progetti di successo, utilizzando ampiamente la stampa 3D per realizzare le sue visioni. Per comprendere meglio l’impatto di questa tecnologia, abbiamo incontrato Wafaey Swelim, direttore di QOROX, che ha condiviso con noi la sua esperienza e le sue competenze sulle strutture stampate in 3D.

3DN: Ciao, puoi presentarci QOROX?
QOROX è un’azienda innovativa nel campo della stampa per l’edilizia, impegnata a trasformare i metodi di costruzione tradizionali. Utilizziamo la produzione additiva per stampare strutture utilizzando inchiostri a basso contenuto di carbonio.
3DN: Perché la stampa 3D?
Mi sono orientato verso la stampa 3D dopo aver constatato, durante le mie esperienze in giro per il mondo, alcuni problemi ricorrenti: carenza di manodopera, aumento dei costi dei materiali e una domanda crescente che non riuscivamo a soddisfare. Per ridurre il prezzo delle case e degli edifici, è fondamentale migliorare la nostra produttività ed efficienza, adottando al contempo pratiche più sostenibili e più adeguate al cambiamento climatico.
3DN: Quali tipi di strutture è possibile stampare in 3D?
Abbiamo utilizzato la stampa 3D per creare una varietà di strutture, tra cui case, edifici commerciali, paesaggi, skate park e persino barriere coralline. Parallelamente, abbiamo realizzato numerosi progetti infrastrutturali quali la gestione del traffico, i sistemi di raccolta delle acque piovane, la prevenzione delle inondazioni e la costruzione di dighe.

3DN: Quali materiali e tecnologie utilizzate?
L’inchiostro Open Think, noto come inchiostro q, è prodotto con l’80% di risorse locali e riduce le emissioni di CO2 del 30% rispetto al cemento tradizionale. Nel 2019 abbiamo stretto una partnership con CyBe, un fornitore di stampanti, diventando il loro partner regionale per l’Australia e la Nuova Zelanda.
3DN: Esempi di progetti di stampa 3D che avete realizzato?
3DN: Come vedi il futuro della stampa 3D nell’edilizia?
3DN: Un’ultima parola per i nostri lettori?





