Il Plat Institute e l’utilizzo della stampa 3D nella gastronomia
Nel settore food, l’uso delle nuove tecnologie è sempre più presente. Questa crescita è dovuta principalmente alla necessità di trovare metodi innovativi che offrano agli utenti nuove esperienze gastronomiche. In Spagna, una delle aziende che lavora in questo campo è il Plat Institute. Con sede a Barcellona, l’istituto sta studiando nuovi metodi per la creazione di alimenti e uno di questi è la produzione additiva. Abbiamo parlato con il team del Plat Institute per saperne di più sull’uso della stampa 3D alimentare e sui progressi in questo campo di applicazione.
3DN: Ciao! Ci presentate il Plat Institute?
Il Plat Institute è un luogo in cui la creatività, l’innovazione e la conoscenza interagiscono con la tecnologia per aprire una breccia nel futuro dell’alimentazione e affrontare le sfide più urgenti che l’umanità si trova ad affrontare. Lavoriamo con professionisti multidisciplinari e siamo specializzati in discipline alimentari emergenti come: food design, food tech, social food, sostenibilità e circolarità.
Plat si compone di due pilastri principali. Il primo è lo Sci-Fi Food Lab, dove promuoviamo l’innovazione attraverso la nostra ricerca dirompente e sviluppiamo progetti ad hoc per istituzioni educative, governi e marchi. Il secondo, l’Istituto, dove sviluppiamo esperienze di apprendimento implementando metodologie innovative. Uno dei nostri obiettivi è ispirare e far crescere i talenti. Questi due pilastri si alimentano a vicenda e creano un ecosistema perfetto per la creatività e l’innovazione nel settore alimentare.
3DN: In che modo il Plat Institute utilizza la stampa 3D?
Il Plat Institute lavora da anni con la stampa 3D. Abbiamo iniziato dal lavorare allo IAAC utilizzando tecnologie avanzate e nel tempo abbiamo finito per creare un laboratorio di fabbricazione digitale per il settore alimentare. All’epoca si trattava di un’iniziativa unica nel suo genere, mentre oggi possiamo vedere diversi esempi nel settore.
Grazie ai nostri esperti e collaboratori come Marcelo de Medeiros, Ivan Merino, Juan Umbert o Adrià Corominas, abbiamo creato una rete molto potente che ci aiuta a scoprire nuove applicazioni. Abbiamo iniziato con Ultimaker e Prusa, ma ora stiamo componendo e testando sistemi per poter stampare nuovi materiali. Prusa è ancora il marchio più utilizzato nel Food Lab.
3DN: Quali materiali utilizzate? Ci parlate dei vostri progetti recenti?
Stiamo facendo dei test con i rifiuti organici per poter utilizzare filamenti biocompositi. Siamo molto interessati a capire come utilizzare rifiuti come cozze, ostriche, capesante o bottiglie di vetro usate che possiamo ritrasformare in sabbia, un materiale che può essere utilizzato in proporzioni diverse. Le possibilità di creare con queste eccedenze e la ceramica ci lasciano un’ampia gamma di possibilità. Stiamo approfondendo la nostra conoscenza dei materiali.
Attualmente stiamo realizzando un nuovo progetto artigianale che nasce dalla combinazione del surplus generato in HORECA e delle nostre capacità di Circular Design. Uno spazio di quasi 30.000 m2 in Catalogna che sarà un FARMLAB dove gli utenti potranno godere dell’uso di queste tecnologie.
3DN: Come vedete il futuro della produzione additiva nell’industria alimentare?
Crediamo fermamente che questi strumenti siano fondamentali per la prototipazione o la produzione nella nuova economia. Le variabili che la stampa additiva consente, l’eliminazione degli scarti nel processo, i materiali termoplastici o le resine liquide che polimerizzano con la luce UV, la fusione a letto di polvere o la fusione di polimeri liquidi sensibili alla luce o l’iniezione di leganti che ci permette di aggiungere ceramiche, polimeri e altri materiali sono strumenti incredibili che ci permettono di avere un nuovo approccio al processo creativo.
3DN: Qualche parola finale per i nostri lettori?
Grazie! È una grande opportunità per noi essere qui. Speriamo che il nostro lavoro e la nostra visione possano ispirare gli inventori del futuro! Potete trovare maggiori informazioni sul nostro sito web QUI.
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*Crediti pee tutte le foto: Plat Institute