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Una nuova sovvenzione dell’ESA per l’uso della stampa 3D nelle applicazioni spaziali

L’adozione della produzione additiva nel settore aerospaziale e della difesa è in costante crescita. Per promuoverne l’utilizzo, molte aziende si stanno impegnando per rendere questa tecnologia sempre più accessibile. In questi termini, l’azienda tedesca Horizon Microtechnologies ha ricevuto una sovvenzione dal programma SPARK dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per continuare a sviluppare la sua tecnologia di stampa 3D. Specializzata in sistemi di microstampa e metallizzazione, l’azienda mira di soddisfare i rigorosi standard necessari per la creazione di applicazioni spaziali. Il contributo finanziario, gestito dal Center for Satellite Navigation Hesse GmbH (CESAH), consentirà all’azienda di continuare a sviluppare dei componenti in grado di resistere alle condizioni estreme dello spazio.

La tecnologia di Horizon combina la precisione e la flessibilità della stampa 3D con i processi di metallizzazione avanzati. Ciò consente di produrre componenti leggeri, ma resistenti e funzionali, in grado di affrontare e reggere le sfide che le missioni spaziali richiedono. Il peso è un fattore determinante per le applicazioni spaziali: ogni grammo fa la differenza in termini di prestazioni e costi. Grazie alla sua tecnologia, Horizon è in grado di ridurre le dimensioni e il peso dei propri componenti senza comprometterne la durata. Questo consentirebbe una maggiore efficienza in un ambiente come lo spazio, dove il risparmio di risorse è fondamentale. L’abilità e la volontà di produrre componenti leggeri e resistenti fa parte del principio SWaP (size, weight and power), un concetto chiave nella progettazione di sistemi spaziali.

La tecnologia di Horizon permette di creare pezzi leggeri, resistenti e funzionali.

La sovvenzione dell’ESA per potenziare il 3D

L’assegnazione della sovvenzione da parte dell’ESA e del CESAH è indicativo della capacità tecnologica di Horizon e della sua abilità di affrontare le sfide del settore aerospaziale. Oltre alla riduzione del peso delle parti prodotte con l’additive manufacturing, la tecnologia dell’azienda è in grado di produrre componenti con geometrie complesse e strutture uniche, difficili da ottenere tramite le tecniche di produzione tradizionali. Nell’industria spaziale i componenti devono necessariamente soddisfare delle specifiche molto rigide per poter essere in grado di resistere a un ambiente estremamente ostile. La possibilità di realizzare dei componenti in un unico pezzo, eliminando la necessità di assemblaggi complessi, aumenta l’affidabilità e riduce significativamente il rischio di guasti. Per le applicazioni spaziali è fondamentale ragionare su questo tipo di considerazioni, per garantire la corretta riuscita delle missioni.

Andreas Frölich, CEO dell’azienda, ha dichiarato: “Superare le sfide poste da un settore come quello spaziale rappresenta una prova di concetto decisiva per settori come le telecomunicazioni, l’aerospaziale e la difesa, dove affidabilità e resistenza sono essenziali. Se i componenti di Horizon confermeranno le loro eccellenti prestazioni nello spazio, non vi sarà dubbio che saranno in grado di soddisfare le elevate esigenze di altre applicazioni”. Frölich ha inoltre espresso il suo entusiasmo per questa fase di crescita, fiducioso che l’innovazione sviluppata dall’azienda aprirà nuove possibilità non solo per le tecnologie spaziali, ma anche per le applicazioni terrestri. Horizon sta proponendo la sua tecnologia 3D come soluzione chiave per la produzione di componenti spaziali, con il supporto dell’ESA, aprendo nuove opportunità per molteplici settori che richiedono la stessa esigenza.

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*Crediti per tutte le foto: Horizon Microtechnologies

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Pubblicato da
Elisa L.

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