Aerospaziale e Difesa

La NASA lancia l’RDRE, il primo motore realizzato con la stampa 3D adatto alle missioni nello spazio profondo

Siamo ancora a malapena nel 2023, ma già l’anno si è rivelato promettente per la produzione additiva nello spazio. All’inizio di questa settimana l’ESA ha comunicato di aver incluso parti stampate in 3D in un rover che toccherà la Luna in aprile, e ora anche la NASA ha fatto un annuncio. L’agenzia spaziale ha sviluppato e testato con successo il primo motore a razzo a detonazione rotante in scala reale, o RDRE (Rotating Detonation Rocket Engine) che secondo l’organizzazione potrebbe cambiare significativamente il modo in cui vengono costruiti i futuri sistemi di propulsione. Il razzo è stato realizzato con la stampa 3D dimostrando che, anche grazie all’uso di questa tecnologia, può funzionare per lunghi periodi e resistere a calore e ambienti estremi ed è quindi idoneo per le missioni nello spazio profondo.

Sono passati più di 50 anni da quando l’uomo ha camminato per la prima volta sulla Luna e noi abbiamo continuato a cercare di raggiungere nuove vette. In particolare, agenzie governative come la NASA e l’ESA, nonché aziende private, hanno rivolto lo sguardo all’esplorazione dello spazio e di altri corpi planetari. Ora, con questo test dell’RDRE, non solo siamo più vicini che mai a questo obiettivo, ma abbiamo la prova definitiva che la produzione additiva giocherà un ruolo importante in questo prossimo capitolo dell’esplorazione spaziale.

Il test completo dell’RDRE al Marshall Space Flight Center (foto: NASA).

Zoom sull’RDRE della NASA

L’RDRE è eccezionale per una serie di motivi. In particolare, ha un avanzato motore a razzo che si differenzia dai motori a razzo più tradizionali perché genera la spinta attraverso un fenomeno di combustione supersonica, più comunemente noto come detonazione. Questo è particolarmente interessante perché, pur producendo più potenza, può utilizzare meno carburante rispetto ai motori tradizionali. Questo è ovviamente fondamentale per poter raggiungere destinazioni spaziali profonde come la Luna o addirittura Marte.

Tuttavia, c’è un’altra ragione per cui siamo così interessati a quest’ultimo test. L’hardware dell’RDRE è stato realizzato con la stampa 3D, in particolare con la produzione additiva a fusione a letto di polvere e la lega di rame sviluppata dalla NASA per le applicazioni spaziali, il GRCop-42. In effetti, l’obiettivo principale del test era quello di verificare se fosse in grado di funzionare per lunghi periodi, resistendo al calore e alla pressione estremi generati dalle detonazioni. Possiamo dire che è stato un successo. In quasi 10 minuti di test, il motore è stato acceso più di una dozzina di volte presso il Marshal Space Flight Center della NASA. Come si può vedere nel video qui sotto, l’RDRE è stato in grado di produrre quasi 2 tonnellate di spinta in un minuto. Si tratta della pressione più alta mai registrata per questo progetto.

Il motore ha anche raggiunto una serie di altri traguardi, tra cui il successo della strozzatura profonda e dell’accensione interna. Nel complesso, la NASA sembra sperare che la tecnologia possa essere utilizzata nei futuri veicoli di volo e nello spazio commerciale per spostare più carico e massa. In definitiva, ciò significa che l’esplorazione spaziale potrà diventare più sostenibile. Per saperne di più, rimandiamo al comunicato stampa della NASA QUI.

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*Crediti foto copertina: NASA

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Pubblicato da
Nunzia A.

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