La ricerca svolge un ruolo essenziale nella medicina e ancora una volta si è servita della stampa 3D per ottenere risultati finora impossibili da raggiungere con le precedenti tecnologie. Di fatti, ogni giorno vengono scoperti nuovi materiali e nuove applicazioni e la stampa 3D sta assumendo un ruolo molto attivo in questo settore, come abbiamo visto più volte nei progetti di 3D Bioprinting. Una delle recenti applicazioni della stampa 3D in medicina è avvenuta nell’ambito di una ricerca sulle infezioni intestinali, patologia di cui soffrono milioni di persone in tutto il mondo. Presso l’Istituto di Bioingegneria della Catalogna, in Spagna, i ricercatori hanno sviluppato mini-intestini stampati in 3D che saranno utilizzati per studiare le infezioni batteriche.
La funzione principale dell’intestino è quella di assorbire i nutrienti dal cibo che mangiamo e l’acqua. L’epitelio intestinale, la parete interna dell’intestino, è ricoperto da muco che funge da barriera protettiva contro le infezioni e gli agenti patogeni. I ricercatori spagnoli hanno così sviluppato una struttura corrispondente a quella di un intestino umano stampata in 3D. Questa creazione, che imita perfettamente il comportamento dell’intestino umano, ha permesso di studiare come l’organo reagisce al contatto con microrganismi nocivi.
I mini intestini sono stati realizzati con una tecnica single-step e senza stampo basata sulla fotopolimerizzazione dinamica. È stata la tecnologia ideale perché ha permesso loro di acquisire la forma e la consistenza finale, creando una struttura dettagliata simile a quella dell’intestino umano. Finora erano possibili solo modelli 2D di intestino che non producevano muco, ma questa volta i ricercatori sono riusciti ad utilizzare un materiale che simulasse la mucosa intestinale, responsabile della protezione dai microrganismi nocivi. Infine, i diversi tipi di cellule si sono posizionati e sono cresciuti in modo simile a come avviene nell’intestino umano. María García-Díaz (IBEC), prima autrice dello studio, ha dichiarato:
“Le cellule hanno colonizzato la nostra mini-struttura intestinale in 3D e sono state in grado di secernere muco e di rispondere al fluido intestinale che caratterizza l’intestino, due aspetti essenziali per il suo corretto funzionamento”.
I ricercatori hanno simulato il ceppo di E. coli caratteristico del morbo di Chron, una malattia che provoca un’infiammazione del tratto digestivo con dolori addominali, diarrea e febbre, tra le altre cose. Questa simulazione è stata completata con successo dimostrando che il modello 3D imita fedelmente le caratteristiche chiave della mucosa intestinale necessarie per studiare le interazioni con i patogeni intestinali. Per accedere allo studio completo: QUI.
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*Crediti foto di copertina: IBEC
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