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Dopo Formnext, quali sono le novità e lo stato attuale del mercato italiano della stampa 3D?

Pubblicato il 7 Dicembre 2022 da Nunzia A.
stampa 3d italia

L’anno scorso abbiamo fatto un excursus con alcuni dati chiave relativi al mercato italiano, dopo la partecipazione a Formnext, una delle più grandi fiere sulla stampa 3D. Quest’anno facciamo lo stesso! Quali cambiamenti abbiamo visto nel settore Additive Manufacturing rispetto all’ultima edizione della fiera? In questo articolo vi raccontiamo un po’ di più sulla situazione attuale del mercato italiano dell’AM e sulla nostra esperienza a Formnext!

La più grande fiera internazionale sulla produzione additiva, Formnext, si è tenuta a Francoforte dal 15 al 18 novembre 2022. Un anno fa la pandemia era ancora presente e frenava non poco l’industria, quest’anno la situazione è stata diversa. Durante l’evento, abbiamo potuto vedere da vicino novità che ci hanno sorpreso e innovazioni che finalmente sono state portate alla conoscenza del pubblico dopo tre anni di rallentamenti. Nonostante la situazione non sia del tutto rosea, date le problematiche geopolitiche e la recessione economica che ha investito ancora una volta i mercati mondiali, anche quest’anno il nostro Paese si è confermato uno dei più rappresentati alla fiera. Grandi, medie, piccole imprese e start-up nascenti: erano in 33 a rappresentare l’Italia e il settore della stampa 3D ad un pubblico provenente da tutto il mondo.

formnext 22

Quest’anno Formnext ha visto la partecipazione di 29.581 visitatori.

Il mercato italiano della stampa 3D risponde alle esigenze globali del settore

Il mercato dell’Additive Manufacturing sta dimostrando sempre più che la tecnologia può essere non soltanto adottata dalle aziende manifatturiere, ma addirittura un plus, un valore aggiunto per i vantaggi che è capace di portare. Quest’anno a Formnext le applicazioni in mostra erano davvero numerose e rispondono a molti dei quesiti posti dal mercato attuale. Le tendenze che abbiamo potuto riscontrare e che abbiamo riassunto nel nostro report sull’evento, ci portano a credere che l’AM si dirigerà sempre più nei prossimi anni verso una maggiore industrializzazione. Parti di grande formato, automatizzazione, robotica, nuovi processi di produzione sostenibili fondati sul concetto di economia circolare, la consolidazione del mercato attraverso partnership e fusioni aziendali: queste le tendenze globali e il mercato italiano non fa eccezione.

Grande formato e automatizzazione

Per quanto riguarda la stampa 3D di grande formato quest’anno diverse aziende hanno sviluppato soluzioni in questo senso. Pensiamo alla stampante 3D di grande formato a camera calda Sequoia di 3ntr, con oltre 1 metro quadrato di area di stampa è la più grande di tutte le stampanti 3ntr e una delle più grandi sul mercato. La macchina consente agli utenti di creare sia pezzi unici di grandi dimensioni che numerosi pezzi più piccoli in un’unica macchina e attraverso un unico flusso di lavoro. Pensiamo anche alla tecnologia di Caracol che ha esposto quest’anno per la prima volta la piattaforma robotica multiasse LFAM (Large Format Additive Manufacturing) Heron AM, con hardware e software integrati e un nuovo estrusore capace di lavorare materiali fino a 450° C, riducendo i tempi di stampa e ottimizzando la produzione di pezzi di grandi dimensioni.
D’altro canto Breton, altra azienda specializzata in Large Additive Manufacturing, ha invece presentato all’evento Genesi E2, una delle stampanti 3D per prototipazione più grandi al mondo, con un’altezza di 3m, larghezza e lunghezza di 5m, e una capacità di deposizione che arriva fino a 200kg/h di materiali termoplastici rinforzati. Breton Genesi è disponibile in versione “Pure Additive” oppure ibrida, ovvero con l’aggiuntiva possibilità di effettuare il processo di fresatura. Anche CMS ha sviluppato la soluzione LFAM ibrida AM e milling Kreator, per incrementare la competitività della lavorazione dei compositi in diversi settori. La tecnologia usata dal sistema è la Screw Extrusion Additive Manufacturing (SEAM), con un volume di stampa di 1800x800x2000 e capacità di estrudere fino a 90°.

Genesi E2 di Breton

Genesi E2 di Breton a Formnext 2022. (Crediti foto: Breton S.p.A.)

Sostenibilità ed economia circolare

La lista dei produttori italiani che puntano sul grande formato potrebbe continuare, ma c’è anche un’altra tendenza che si conferma anche quest’anno e che è in aumento: l’adozione di processi, tecniche e materiali più sostenibili.

In Italia, WASP si conferma pioniera e all’avanguardia nel settore, avendo fatto del rispetto per l’ambiente uno dei suoi core business sin dall’inizio. Quest’anno, tra le altre novità, l’azienda ha presentato a Formnext 2022 stampanti FDM di grande formato, pensate per progettare pezzi con materiali riciclati, più rispettosi dell’ambiente. WASP produce anche sistemi per il filtraggio dei fumi di stampa ed estrusori anti wrapping che limitano il ritiro dei materiali plastici al fine di mettere la tecnologia al servizio dell’ambiente. Tra i loro prossimi progetti, la creazione di una pellettatrice e lo sviluppo ulteriore del progetto TECLA che rappresenterà un vero e proprio caso studio.

Tra novità in ambito sostenibilità c’è anche il nuovo materiale Bio-based PA di Roboze in grado di ridurre le emissioni di CO2 generate durante il processo di produzione, che sarà lanciato ufficialmente nel 2023. Rimanendo in Puglia, abbiamo incontrato per la prima volta all’evento REV3RD, una start-up che vuole rispondere con le sue soluzioni proprio alle grandi sfide attuali del settore quali automatizzazione, grande formato e sostenibilità producendo estrusori pellet per CNC e robot, puntando su materiali provenienti da un sistema di economia circolare.

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Anche Caracol sta adottando processi più sostenibili, tramite l’introduzione di pellet ottenuti dal riciclo di materiali di scarto. In foto: Heron AM di Caracol

Nuove start-up nascono nei diversi ambiti della produzione additiva

Abbiamo parlato finora di aziende rinomate nel settore della produzione additiva, ma Formnext è anche l’occasione per conoscere i nuovi attori e le innovazioni che hanno portato. Le realtà nascenti sono non poche e si affermano velocemente sul panorama nazionale e internazionale. Tra queste, abbiamo avuto modo di conoscere la start-up italiana SphereCube, che ha vinto la Formnext Startup Challenge 2022, con la sua nuova tecnologia che permette di realizzare pezzi in materiale composito con rinforzo in fibra continua e matrice termoindurente. Rimanendo nell’ambito dei materiali compositi, la start-up abruzzese Addyx si sta facendo conoscere per la produzione di un mandrino idrosolubile espandente che trova applicazione nella produzione di componenti tubolari cavi in materiale composito a geometria complessa. Non mancano nuove realtà anche sul versante DfAM, come la start-up di Milano Puntozero. Il suo obiettivo è rivoluzionare il modo in cui si progetta per l’AM sfruttando le potenzialità della biomimetica, utilizzando Strutture Lattice, Generative Design e Computational Design per ottimizzare la geometria e le performance di componenti con la stampa 3D.

Inoltre, a conferma della consolidazione del settore, Prima Additive, spin-off del Gruppo Prima Industrie specializzata nell’Additive Manufacturing del metallo, come ci aveva anticipato, quest’anno si è unita alla start-up 3D New Technologies specializzata in macchine Powder Bed Fusion, dando vita alla Prima Additive Srl.

mercato italiano stampa 3D

Le start-up vincitrici della Formnext Start-up Challenge hanno avuto uno spazio espositivo a disposizione. (Crediti foto: SphereCube)

Le misure del Governo Italiano a favore dell’Industria 4.0

Se c’è ancora tanto da fare perché l’additivo in Italia si sviluppi a livello industriale? Certo! La recessione economica non aiuta e l’incertezza dati i tempi difficili rappresenta un freno per le aziende che vorrebbero investire nella tecnologia. A questo proposito, ricordiamo la possibilità di sfruttare le misure che il Governo italiano ha messo in atto per favorire lo sviluppo dell’Industria 4.0. Queste prevedono agevolazioni e iper ammortamento per l’acquisizioni di macchine e software che favoriscano la transizione 4.0. Nonché il “Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali”, in cui rientrano macchine e strumenti per la produzione additiva. Grazie alla proroga introdotta, sono agevolabili tutti gli investimenti effettuati entro il 31 Dicembre 2022, a condizione che entro tale data il relativo ordine risulti accettato con un anticipo del 20% del costo di acquisizione. La consegna può avvenire invece anche entro il 2023. Per maggiori dettagli rimandiamo al sito ufficiale del Governo italiano: QUI.

In conclusione, a nostro parere, nonostante i tempi incerti le aziende dell’Additive Manufacturing si difendono bene, e tra queste quelle italiane mantengono le loro posizioni e crescono. Il mercato italiano della stampa 3D continua ad espandersi è sempre più maturo, pur incontrando ancora non poche resistenze da parte delle aziende produttrici che ancora esitano ad adottare la tecnologia. In generale, possiamo però dire che il fenomeno è molto legato alle incertezze del contesto economico attuale e che la volontà di introdurre la tecnologia nei processi industriali è invece sempre più presente. Come confermano le ultime stime di Cecimo sul mercato europeo, si prevede che anche per l’Italia sul medio e lungo termine ci sarà un netto aumento dell’adozione della stampa 3D nell’industria manifatturiera. Vedremo, inoltre, di certo, nuove start-up nascere e portare continua innovazione al settore, poiché molte sono le sfide ancora da affrontare e molte delle soluzioni verranno, come sta già avvenendo, dalle intuizioni di brillanti giovani iniziative.

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*Crediti per tutte le foto: 3Dnatives

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