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Produzione additiva: quali materiali saranno più utilizzati nel 2022?

Pubblicato il 10 Gennaio 2022 da Nunzia A.
materiali 3D 2022

La società di ricerca IDTechX ha pubblicato un nuovo rapporto che analizza le probabili tendenze dei materiali per la produzione additiva nel 2022, basandosi sull’andamento del settore nello scorso anno. I materiali sono una componente chiave del mercato della stampa 3D, che è stato colpito duramente dalla pandemia e sta ricominciando a crescere. Lo studio in questione esamina quattro famiglie di materiali tra cui polimeri, metalli, ceramiche e compositi. Per ognuna di queste famiglie, IDTechX fa previsioni sul loro sviluppo. Una cosa è certa, le innovazioni in termini di materiali porteranno il settore dell’AM al suo apice.

Anche se il mercato della produzione additiva è stato indebolito dalla crisi sanitaria, è riuscito a resistere e a dimostrare i suoi punti di forza. Questo ha permesso ad alcune aziende di lavorare su sviluppi a lungo termine e di ripensare il loro modo di lavorare. Un esempio è l’offshoring della produzione, che ha spinto diverse aziende verso l’uso di risorse locali e soluzioni più ecologiche. Nel mercato dei polimeri, l’aspetto sostenibile sta diventando sempre più importante.

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La polvere Bluesint PA12 è riciclabile al 100% | Crediti foto: Materialise

Polimeri e metalli: più sostenibilità e accessibilità

I produttori di materiali per la produzione additiva stanno cercando sempre di più di produrre filamenti, resine o polveri da risorse naturali e rinnovabili. Dal loro canto, gli utenti vogliono produrre parti che possano essere riciclate o almeno riutilizzate e che abbiano un minore impatto ambientale. Questo è un tema che abbiamo visto in evidenza al Formnext 2021: le aziende stanno diventando sempre più consapevoli della questione della sostenibilità e vogliono agire al più presto. IDTechX sottolinea che questa tendenza è particolarmente forte nel mercato dei polimeri. Secondo il rapporto, le nuove plastiche sul mercato stanno diventando sempre più sostenibili, prodotte a partire da risorse naturali o materiali riciclati. Un esempio è la partnership tra UBQ Materials e Plastics App, che ha portato alla creazione di un filamento fatto con gli scarti di produzione tecnica delle aziende. Altro esempio che non possiamo non menzionare è il NonOilen, il materiale 100% biodegradabile di Fillamentum.

Naturalmente, il mercato dei polimeri non si limita solo ai filamenti. Diverse iniziative sono emerse anche nel segmento delle polveri. I produttori cercano continuamente di migliorare il tasso di riutilizzo delle loro polveri e di sviluppare plastiche che possano essere riciclate. Esempi che già conosciamo sono il Bluesint PA12, una polvere riciclabile al 100% sviluppata da Materialise, il PP 3D High Reusability, un polipropilene sviluppato da BASF in collaborazione con HP. La necessità di trovare soluzioni più sostenibili per i materiali di stampa 3D è quindi una tendenza che sarà certamente rafforzata nel 2022.

Per i metalli, lo studio IDTechX evidenzia l’ascesa della tecnologia FFF, ispirata allo stampaggio a iniezione dei metalli (MIM). Questo metodo permette di fabbricare una parte metallica in sole tre fasi: stampa, sformatura e sinterizzazione. Il vantaggio principale del processo è il suo basso costo rispetto alle soluzioni di fusione laser a letto di polvere dotate di uno o più laser, o anche di un fascio di elettroni. Il numero di produttori che si posizionano in questo mercato è in aumento: Desktop Metal, Markforged ma anche, più recentemente, 3DGence con la sua gamma Element, BCN3D con il suo pacchetto speciale o la startup FuseLab.

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Sempre più filamenti metallici sono disponibili sul mercato. | Crediti: BASF

La crescita della ceramica e dei compositi

Il rapporto IDTechX evidenzia la crescita della ceramica nella produzione additiva: si stima che avrà un valore di 400 milioni di dollari entro il 2032, sette volte più di oggi. Questa crescita è dovuta allo sviluppo di nuovi materiali per la produzione additiva e all’emergere di nuove aziende in questo campo. Le aziende chimiche si stanno interessando sempre di più alla ceramica e stanno iniziando a offrire soluzioni specifiche per questa tecnologia. Inoltre, le partnership strategiche stanno ampliando il campo delle possibilità, permettendo lo sviluppo di nuovi materiali per la produzione additiva della ceramica. Un tema da seguire con attenzione!

La situazione è abbastanza simile per i compositi. Questo segmento sta crescendo grazie alla collaborazione tra diversi attori del settore. Per esempio, Solvay e 9T Labs hanno firmato una partnership per creare un portafoglio di materiali adatti alla soluzione di stampa di 9T Labs, come PEEK, poliammide e PPS, rinforzato con fibre di carbonio. L’Additive Manufacturing dei compositi è ancora agli inizi e il futuro riserva di certo grandi opportunità per gli attori di questo segmento di mercato.

Per maggiori informazioni, rimandiamo al comunicato stampa ufficiale di IDTechX qui.

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*Crediti foto di copertina: Marina_Skoropadskaya

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