Non è la prima volta che parliamo di startup italiane innovative. Oggi presentiamo ai lettori di 3Dnatives una giovanissima startup, fondata da due ragazzi under 25 che hanno fatto della passione per le tecnologie 3D un’attività che sta riscuotendo sempre più successo. Il loro campo di attività è la produzione di luminarie e luci stampate in 3D, da qui non a caso il loro brand “I Luminari”. I loro progetti sono un esempio di come le tecnologie di produzione additiva possano portare innovazione e beneficio al territorio e alla tradizione. Ne abbiamo discusso con i fondatori Francesco e Alessandro Massaro, che hanno risposto alle nostre domande!
Ciao, siamo Francesco e Alessandro Massaro, due fratelli pugliesi under 25 amanti della tecnologia e fortemente legati alle nostre tradizioni. Durante la pandemia decidiamo di acquistare una stampante 3D da utilizzare a livello hobbistico. Da diplomati in istituti tecnici avevamo una conoscenza di base del disegno tecnico in due dimensioni, ma non ci eravamo mai dilettati nella creazione di modelli 3D. Impariamo innanzitutto il linguaggio utilizzato nel campo e iniziamo a progettare i nostri primi modelli, imparando dai nostri errori. Non passa molto tempo e la nostra piccola Ender 3 Pro inizia a cambiare forma, modificando tutti i componenti per adattarla alle nostra esigenza di stampare più velocemente, pur mantenendo un’alta qualità.
I Luminari nasce dall’esigenza di riparare oggetti rotti grazie alla stampa 3D. Le luminarie pugliesi ci hanno sempre affascinato e qualche mese più tardi, dopo aver compreso le basi di questa tecnologia, abbiamo abbozzato un primo prototipo di luminaria stampata in 3D. Abbiamo creato prototipi e testato i limiti di questa tecnologia e dopo circa 6 mesi abbiamo partecipato al bando regionale PIN Pugliesi Innovativi, da cui siamo risultati vincitori con un progetto di riciclo del PET prodotto dalla nostra città con il fine di realizzare oggetti d’arredo. Purtroppo al momento questa fase del progetto è ferma poiché non abbiamo potuto accedere ai fondi causa una lunga e intricata burocrazia per l’erogazione.
Le luminarie vengono realizzate con stampanti FDM al cui interno viene creato ad hoc un circuito a 5 o 12 volt in base alla destinazione finale del prodotto. Il processo di realizzazione ha inizio su un programma di progettazione CAD e successivamente, passando per uno slicer, viene stampato dalle nostre macchine. Utilizziamo il PLA (Polylactic Acid) per la realizzazione delle luminarie da interno, mentre il PETG (Polyethylene Terephthalate Glycol) per le luminarie da esterno poiché è un materiale che resiste meglio alle temperature più alte.
Abbiamo scelto questa tecnologia poiché volevamo innovare queste bellissime luci tradizionali, utilizzando un materiale eco-friendly come il PLA o riciclare direttamente la plastica del nostro paese e abbassare l’impatto ambientale di questi elementi d’arredo. Inoltre, ci permette di lavorare con led più piccoli e a basso consumo e utilizzare componenti elettronici all’avanguardia. Infine, la versatilità di questi strumenti e la possibilità di realizzare lumi più piccoli e con maggiori dettagli è stata la chiave per ritagliarci una fetta di mercato che le luminarie in legno non riescono a coprire.
I nostri clienti sono vari. Dai privati che acquistano luci da notte come regalo, alle aziende che comprano i nostri prodotti per la realizzazione delle loro insegne o per l’arredamento del proprio locale. Le luminarie sono spesso utilizzate nei locali per creare dei piccoli angoli “instagrammabili” e realizzare questi articoli con materiali innovativi ed eco friendly è una buona chiave per raggiungere i cuori delle nuove generazioni.
Sicuramente la realizzazione della luminaria “Santu Biagiu Mia” in collaborazione con il Comune di San Vito dei Normanni per il progetto “Il Bello di San Vito”. Quest’ultimo era volto principalmente alla valorizzazione della città rupestre di San Biagio. Questo progetto è stato particolarmente interessante per le dimensioni, abbiamo realizzato una luminaria di oltre due metri rappresentante una parte del ciclo pittorico presente nelle grotte. Fino a quel momento non avevamo mai superato il metro di dimensioni.
La luminaria realizzata per il progetto “Il Bello di San Vito”.
Sicuramente riprendere in mano il progetto del riciclo della plastica. Questi processi di riciclo possono dare un piccolo contributo per far sì che i rifiuti plastici della nostra città siano tracciabili e abbiano una splendente seconda vita.
Speriamo che la nostra storia sia di ispirazione per altre giovani menti che partendo dal proprio piccolo, con calma, costanza e tanta pazienza possano realizzare qualcosa che sia positivo per se stessi e soprattutto per la propria comunità. Per saperne di più su I Luminari: QUI.
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*Crediti per tutte le immagini: I Luminari
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