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Involve Space rende le attività spaziali accessibili con la produzione additiva

Pubblicato il 11 Aprile 2023 da Nunzia A.
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La produzione additiva è utilizzata in numerosi settori industriali, soprattutto in quelli che sono continuamente alla ricerca di innovazioni in termini di tecnologie, processi e materiali. Tra questi c’è sicuramente il settore aerospaziale, per il quale la Ricerca & Sviluppo è fondamentale. In questo contesto si inserisce l’utilizzo della produzione additiva sempre più diffuso nel settore, al fine di raggiungere maggiori performance e di ottimizzare parti e processi prima ottenuti attraverso altri metodi meno efficienti. Per saperne di più sulle tante modalità in cui la stampa 3D può essere utilizzata in questa industria, abbiamo intervistato Involve Space, startup interamente italiana che ha come obiettivo quello di rendere più accessibili ed ecologiche le attività spaziali, anche grazie all’utilizzo dell’Additive Manufacturing.

3DN: Ciao! Puoi presentarti e presentarci Involve Space?

Ciao! Sono Claudio Piazzai, COO & Project manager di Involve Space. Involve Space è una startup innovativa interamente italiana che opera nell settore aerospaziale. Ci occupiamo di fornire servizi di lancio in stratosfera tramite la nostra piattaforma pseudo-satellitare composta da pallone stratosferico, sonda ed una forte integrazione con una componente software di intelligenza artificiale. Le missioni che performiamo sono svariate, ma tra i principali segmenti di mercato ci occupiamo di testing (sia per satelliti che materiali e dispositivi elettronici), osservazione terrestre e ricerca scientifica (tra cui analisi della composizione atmosferica).

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3DN: Quando e come è nata Involve Space? Qual è il suo obiettivo principale?

Le origini di Involve Space risalgono al 2015, quando Jonathan Polotto, CEO di Involve Space, ha lanciato in stratosfera una GoPro attaccata ad una sonda aereospaziale “homemade” con lo scopo di fare un video virale su YouTube. Successivamente ci sono state svariate evoluzioni a livello aziendale passando prima tramite i lanci stratosferici a scopo commerciale e marketing (tra cui lancio della pizza nello spazio per Mediaset e della carbonara per Pasta Garofalo, per arrivare all’anno 2021 quando Involve Group è stata effettivamente registrata come azienda. Ai tempi l’infrastruttura era molto diversa e più spartana, col passare degli anni però, abbiamo scoperto il reale potenziale di queste missioni, iniziando così a concentrarci su quello che attualmente è il vero core business di Involve Space: i lanci a scopo scientifico e tecnico. Si è formato così il team altamente specializzato di ingegneri e sviluppatori, che unito ad una forte presenza commerciale e manageriale costituisce la colonna portante di tutta l’azienda.

3DN: Come utilizzate la stampa 3D nella vostra attività? Quali sono i benefici?

Nella nostra attività la stampa 3d è molto importante. Riusciamo infatti a progettare e costruire la nostra sonda internamente, proprio grazie all’utilizzo della produzione additiva, fondamentale sia in fase di prototipazione che di produzione effettiva.
La maggior parte delle componenti della nostra attuale sonda sono infatti state prototipate e stampate in 3D. Inoltre, molte volte capita di dover sostituire un pezzo rotto o difettoso; è possibile fare anche questo internamente, ristampando in 3D un pezzo identico al precedente. Inoltre, per ogni missione è necessario avere pezzi personalizzati e realizzati su misura per poter alloggiare l’attrezzatura. Ciò è possibile grazie alla stampa 3D che ci permette di mantenere una certa flessibilità e la possibilità di adattare la nostra soluzione alle esigenze del cliente (mantenendo il tutto customizzabile). Il nostro team può progettare i pezzi e stamparli, facendo tutto “in casa”, grande vantaggio che ci permette di risparmiare tempo e risorse economiche.

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3DN: Quali materiali di stampa 3D utilizzate?

Utilizziamo PLA e PETG per le parti che necessitano di resistenza meccanica, ma allo stesso tempo leggerezza: alloggiamenti per l’elettronica, parti del sistema di sgancio, parti di valvola del pallone ed altri elementi di componentistica chiave per l’attuazione del nostro servizio di lancio. Ci è capitato di stampare anche in TPU per particolari applicazioni che richiedevano un materiale più flessibile.

3DN: La vostra missione è rendere le attività spaziali più accessibili e i lanci aerospaziali ecosostenibili, cosa vuol dire concretamente?

Avvicinarsi fisicamente allo spazio è sempre stato considerato un privilegio per pochi, soltanto grandi aziende del settore e multimilionari hanno avuto questa possibilità fino ad ora. Involve Space permette anche a piccole e medie aziende, grazie ai costi estremamente inferiori, di sfruttare tecnologia aerospaziale e performare missioni in stratosfera. I nostri lanci aereospaziali sono inoltre completamente ecosostenibili in quanto sia il nostro pallone che la nostra sonda sono stati interamente studiati per essere riutilizzati ad ogni singolo lancio, e la nostra unica fonte di propulsione è il gas Elio, abbondantemente presente in natura e non inquinante.

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3DN: In Italia, quanto sono utilizzate le tecnologie di produzione additiva nel settore aerospaziale?

L’industria aerospaziale in Italia è ampiamente sviluppata e ha una lunga storia di successi e innovazioni nel settore. l’Italia è un membro fondatore dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) che è coinvolta in numerosi programmi spaziali internazionali, tra cui la stazione spaziale internazionale (ISS) e il sistema di posizionamento globale Galileo. L’Additive Manufacturing è ampiamente utilizzato nell’industria aerospaziale italiana. Questa tecnologia consente di produrre componenti di alta precisione con materiali leggeri e resistenti, riducendo i tempi e i costi di produzione. In particolare, l’industria aerospaziale italiana utilizza la tecnologia di Additive Manufacturing per la produzione di componenti di aerei, elicotteri, motori aeronautici e satelliti. Alcuni esempi di componenti prodotti con questa tecnologia includono parti del motore, parti strutturali di aerei e satelliti, componenti di elicotteri e parti per il sistema di controllo dell’assetto dei satelliti. L’industria aerospaziale italiana si avvale anche di una serie di programmi di ricerca e sviluppo per migliorare l’utilizzo della tecnologia di produzione additiva.

Inoltre, alcune delle principali aziende aerospaziali italiane, tra cui Leonardo S.p.A., Avio Aero e Thales Alenia Space Italia, hanno sviluppato propri programmi per l’uso della tecnologia. Ad esempio, Avio utilizza la tecnologia di produzione additiva per produrre parti del motore Vega, mentre Thales Alenia Space ha sviluppato un programma per la produzione di componenti satellitari con questa tecnologia.

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3DN: Quali sono i progetti futuri di Involve Space?

Stiamo lavorando allo sviluppo di una kit-box di lancio, per entrare nel mercato B2C permettendo di effettuare lanci stratosferici “amatoriali” in modo autonomo. Vogliamo anche sviluppare una costellazione di palloni stratosferici, in grado di performare missioni della durata di svariati giorni, che ci permetterà di entrare nel settore delle telecomunicazioni e di ampliare il raggio e la portata dei servizi di monitoraggio terrestre. Infine, prevediamo un’integrazione maggiore della nostra piattaforma stratosferica con il nostro software di intelligenza artificiale e la vendita del software e delle sue relative personalizzazioni.

3DN: Qualche ultima parola per i nostri lettori?

Involve Space lavora costantemente per avvicinare ognuno di noi allo spazio, rendendo quel mondo così lontano, misterioso e fantascientifico, una concreta realtà alla portata di tutti. Crediamo fortemente nel: “Se il perché è abbastanza forte, il come verrà da solo!” che fino ad ora ci ha portato sempre più in alto, in stratosfera, e domani chissà, magari ancora più su! Per maggiori informazioni su Involve Space, visitate il nostro sito web ufficiale e per i progetti commerciali il sito web di Involve Productions.

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Crediti per tutte le foto: Involve Space

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