Medicale e Dentale

Ricercatori sviluppano innesti ossei personalizzati grazie alla stampa 3D

La stampa 3D sta gradualmente trasformando il settore medico, offrendo soluzioni sempre più sofisticate. Recentemente, un team di ricercatori dell’Università di Waterloo ha sviluppato un materiale che riproduce le caratteristiche meccaniche dell’osso umano. Grazie alla sua capacità di essere stampato in 3D con estrema precisione, questo materiale potrebbe rendere possibile la progettazione di protesi ossee su misura, offrendo ai pazienti una risposta personalizzata.

Ispirato dal suo lavoro con i chirurghi ortopedici del Mount Sinai Hospital di Toronto, il professor Thomas Willett, specialista in progettazione di sistemi, si è reso conto della complessità delle attuali tecniche di ricostruzione ossea. Di fronte a queste procedure macchinose e tecnicamente impegnative, ha pensato a un approccio radicalmente nuovo: sfruttare il potenziale della produzione additiva per creare sostituti ossei più accessibili, precisi e personalizzabili.

 

Un materiale innovativo per innesti ossei su misura

In molti casi, la chirurgia ricostruttiva richiede il ripristino di segmenti ossei danneggiati. Tradizionalmente, questo compito si basa sull’uso di parti metalliche o di innesti da donatori umani per promuovere la rigenerazione ossea. Tuttavia, questo approccio pone una sfida importante: trovare un frammento osseo sufficientemente compatibile, sia per forma che per struttura, con quello del paziente è spesso complesso o addirittura impossibile, compromettendo talvolta l’efficacia del trattamento. L’emergere di materiali compatibili con il corpo umano e adatti alla stampa 3D sta aprendo nuove prospettive nella chirurgia ossea. I medici potranno progettare impianti su misura per l’anatomia di ciascun paziente, semplificando così le operazioni. Questo approccio su misura ridurrebbe le complicazioni post-operatorie, come le infezioni e il rigetto. Secondo il professor Willett, “questo eliminerebbe la necessità di viti e placche metalliche normalmente utilizzate dai chirurghi”.

I ricercatori dell’Università di Waterloo hanno sviluppato un nuovo materiale nanocomposito che combina un grasso simile ai trigliceridi con una minuscola particella chiamata idrossiapatite. Secondo il dottor Willett, questa particella svolge un duplice ruolo essenziale: rafforza la struttura del materiale, rendendolo più forte e durevole, e crea una superficie ideale per l’integrazione con le cellule ossee. Con il progredire della guarigione, questo materiale facilita l’integrazione dell’innesto con il tessuto osseo circostante, consentendo all’osso danneggiato di rigenerarsi in modo graduale e naturale. I ricercatori stanno attualmente continuando a migliorare il loro materiale in modo che sia compatibile con il corpo umano e perfettamente adatto alla stampa 3D.

L’obiettivo dei ricercatori è quello di progettare un materiale in grado di resistere alle sollecitazioni fisiche del corpo umano, degradandosi gradualmente per favorire la rigenerazione ossea. La loro ambizione è anche quella di rendere questo materiale compatibile con le stampanti 3D più avanzate, assicurando che gli innesti siano perfettamente adattati all’anatomia di ogni paziente.

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Pubblicato da
Nunzia A.

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