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In Abruzzo il primo test sismico al mondo su una casa stampata in 3D

L’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara ha completato il primo test al mondo su una costruzione in scala reale stampata in 3D e sottoposta a prove antisismiche. I ricercatori hanno testato l’edificio con una simulazione del terremoto di Cefalonia del 1953 (magnitudo 7,2). Nello specificato, hanno incrementato la simulazione fino al 200% attraverso 40 cicli di scuotimento, con l’aggiunta di 30 accelerogrammi sintetici utilizzati per la qualificazione sismica. L’obiettivo era portare la struttura fino al danneggiamento e all’innesco del collasso, valutandone la capacità resistente e documentando i principali meccanismi di rottura. I risultati mostrano una performance strutturale considerevole e hanno permesso di generare un dataset ad alta risoluzione, ottenuto tramite sensori e tecnologie di monitoraggio contactless.

Durante la conferenza stampa i giornalisti hanno potuto vedere in azione il robot KUKA KR50, usato per la simulazione (Crediti foto: Università “d’Annunzio”)

Il progetto si inserisce nell’ambito dell’iniziativa europea ERIES (Engineering Research Infrastructures for European Synergies), finanziata da Horizon Europe, e ha coinvolto l’Università di Bristol, che ha messo a disposizione una tavola vibrante da 6×4 metri, l’Università di Porto, Asdea s.r.l. e HTL.tech. La ricerca, presentata presso il laboratorio SCAM dell’ateneo, è stata condotta dai professori Enrico Spacone, Guido Camata, Valentino Sangiorgio e dal coordinatore Giuseppe Brando, con la partecipazione del Rettore Liborio Stuppia e del Direttore del Dipartimento InGeo, Sergio Montelpare.

Crescita della stampa 3D nel settore edilizio e prospettive future

Durante la conferenza stampa, il professor Valentino Sangiorgio ha evidenziato come nel mondo si contino oggi circa 200 edifici stampati in 3D, principalmente negli Stati Uniti e in Cina. In Italia, invece, esistono solo tre prototipi e in Europa il cluster più grande è a Dublino, destinato all’edilizia popolare. Nonostante la crescita del settore, è la prima volta che si sperimentano le reali prestazioni sismiche delle costruzioni additive. Sull’esito dell’esperimento, Sangiorgio ha commentato: “Questi edificio hanno un enorme potenziale, resistono molto bene dal punto di vista della sismica. Però ci sono degli elementi di debolezza che devo essere progettati adeguatamente. Ad esempio la ripresa di stampa da un giorno all’altro, o la disposizione delle aperture”.

Il progetto ha ottenuto il “Best Paper Award” alla 20ª Conferenza ANIDIS 2025, distinguendosi tra oltre 300 contributi per rigore metodologico e impatto sulla comunità scientifica. Il Rettore della “d’Annunzio” Liborio Stuppia ha sottolineato: “Questo dimostra cosa si può fare con la ricerca e come questa abbia come fine ultimo l’impatto positivo sulla società e la salvaguardia delle vite umane”. Questo importante risultato apre la strada alla standardizzazione dei materiali e a possibili innovazioni legislative in materia di costruzioni antisismiche, ma è necessario continuare fare ricerca per comprendere appieno le prestazioni strutturali e garantire edifici sempre più sicuri. Come ha anche detto il Rettore, “senza ricerca si ferma il mondo”.

 

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*Crediti foto di copertina: University of Bristol

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Pubblicato da
Giulia Z.

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