Humanos 3D offre protesi accessibili per bambini e adulti

Attualmente, la stampa 3D sta trasformando il settore della produzione di protesi offrendo soluzioni economiche, rapide e personalizzate per le persone con disabilità. Questa tecnologia offre la possibilità di produrre protesi più velocemente rispetto alle tecniche tradizionali, ma anche di progettare modelli che soddisfino esattamente le esigenze individuali. Abbiamo avuto l’opportunità di parlare con Esteban Rojas, direttore di Humanos 3D, un’organizzazione colombiana che utilizza la stampa 3D per trasformare la vita delle persone con disabilità.

3DN: Ciao! Puoi presentarti e dirci come hai scoperto la stampa 3D?

Mi chiamo Esteban Rojas e sono il direttore di Humanos 3D. Durante i miei anni universitari, ho scoperto la stampa 3D e il suo potenziale nel campo medico. Con una formazione in bioingegneria, sono sempre stato appassionato della comprensione del corpo umano, dei meccanismi della disabilità e delle possibilità che la tecnologia offre nella riabilitazione. Nel 2019, mi sono unito a Humanos 3D come volontario, il che mi ha permesso di integrare la stampa 3D nella mia professione per progettare protesi e aiutare gli altri. Dalla FDM alla SLA, ho acquisito esperienza nel corso degli anni, al punto di dirigere oggi l’organizzazione.

3DN: Come è nata Humanos 3D e qual è il suo obiettivo?

H3D è un’organizzazione non governativa fondata nel 2017 da un imprenditore australiano, colpito dalle conseguenze della violenza e dei conflitti armati in Colombia. All’epoca, il paese era il secondo al mondo più colpito dalle mine terrestri, subito dopo l’Afghanistan. Molte vittime hanno perso l’uso delle mani senza avere accesso a un sistema sanitario adeguato o alle risorse necessarie per procurarsi un dispositivo di assistenza. H3D si è data la missione di diventare un ponte tra la disabilità e le nuove opportunità, progettando soluzioni su misura per le persone con disabilità. Questo include protesi e accessori che facilitano le attività come mangiare, lavarsi i denti o anche fare sport o suonare uno strumento musicale. Basandosi su tre principi fondamentali – inclusione, innovazione ed educazione – H3D aspira a trasformare la percezione della disabilità nel mondo.

3DN: Qual è il processo di creazione delle protesi e dei dispositivi di supporto?

Il processo inizia con un accompagnamento psicosociale con il beneficiario. Questo permette di identificare i suoi bisogni e co-creare lo sviluppo del dispositivo adatto. Una volta che abbiamo confermato la nostra capacità di intervento, il beneficiario viene inserito in un programma di sponsorizzazione per raccogliere i fondi necessari alla produzione della protesi. Allo stesso tempo, generiamo risorse attraverso la nostra attività commerciale, offrendo corsi e workshop sulla stampa 3D, progettazione e robotica, i cui ricavi vengono reinvestiti nel progetto.

Una volta raccolti i fondi, prendiamo le misure e iniziamo la fase di produzione dell’apparecchio. Quando il primo prototipo è pronto, viene testato e convalidato dal beneficiario, con eventuali modifiche. Poi, consegniamo un prodotto finale personalizzato, leggero e completamente funzionale.

3DN: Quali sono i vantaggi della stampa 3D?

Il primo vantaggio del nostro approccio è la prototipazione rapida, che consente regolazioni continue fino alla soluzione ideale, riducendo i costi di produzione fino a dieci volte rispetto alle protesi convenzionali. Inoltre, i nostri dispositivi sono leggeri, pesano meno di un chilo, e sono completamente personalizzati. Con questa tecnologia è possibile soddisfare i desideri del destinatario, sia che si tratti di una principessa o un supereroe. Questi vantaggi tecnici alla fine si traducono in benefici molto più ampi: rafforzano l’autostima dei nostri utenti.

3DN: Puoi spiegare cosa sono le cliniche mobili Human 3D?

Molti beneficiari vivono in aree remote, dove ostacoli come la distanza, la mancanza di tempo e risorse e l’insicurezza stradale limitano l’accesso alle nostre strutture. Nel 2020, la pandemia ha accentuato queste difficoltà. Abbiamo deciso di andare direttamente nelle comunità per facilitare l’accesso ai dispositivi. Grazie a questa iniziativa siamo passati da 5-10 protesi all’anno a oltre 100 protesi all’anno. Questo progetto, molto apprezzato, ha conosciuto una crescita esponenziale. Abbiamo visitato 32 comuni in tutto il paese e raggiunto più di 400 persone.

3DN: Quali sono i vostri progetti per il futuro?

Il nostro obiettivo è quello di rafforzare la nostra componente educativa, perché il problema non risiede solo nella disabilità, ma anche nella mancanza di accessibilità e di sensibilizzazione a queste problematiche. Vogliamo sviluppare i nostri corsi online per ampliare la nostra portata e puntare anche all’internazionalizzazione. Ad oggi abbiamo già sostenuto beneficiari provenienti da Stati Uniti, Costa Rica, Brasile, Venezuela e Messico. Stiamo anche creando partnership per aiutare le persone colpite dalla guerra a Gaza.

3DN: Un’ultima parola per i nostri lettori?

Vi invitiamo a scoprire il nostro lavoro sul nostro sito web, humanos3d.org e a seguirci sui nostri social network: Instagram e Facebook sotto il nome di @humanos3d, e LinkedIn sotto il nome di Humanos 3D. Offriamo un programma internazionale di formazione e volontariato, aperto a tutti che desiderano partecipare a questa iniziativa e contribuire alla nostra missione.

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*Crediti per tutte le foto: Humanos 3D