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#3DStartup: Gastronology stampa cibo in 3D per aiutare i pazienti con disfalgia

Pubblicato il 4 Maggio 2023 da Nunzia A.
cibo 3d

Per i pazienti affetti da disfagia (termine medico che indica la difficoltà a deglutire), il momento del pasto può essere difficile. Occorre dunque trovare delle alternative per rendere il cibo più facile da consumare. Gastronology, un’azienda olandese fondata nel 2019 da Peter Nieuwkerk, sta lavorando a una soluzione. L’azienda sviluppa alimenti stampati in 3D per pazienti affetti da disfalgia, gustosi e visivamente piacevoli, con l’obiettivo di rendere i pasti un piacere sostituendo le opzioni poco invitanti attualmente presenti sul mercato. Per saperne di più sui loro progetti, abbiamo parlato con il CEO Peter Niewkerk.

3DN: Può presentarsi e parlarci di Gastronology?

Mi chiamo Peter Nieuwkerk e ho fondato Gastronology 3D Food Works nel 2019. Gastronology 3D Food Works sviluppa e produce prodotti alimentari basati sulla tecnica della stampa 3D alimentare. Si basa su 3 pilastri: sviluppo di ricette, modellazione 3D e stampa 3D su scala industriale. Tutte le ricette sono sviluppate dal Masterchef Eugène Swalen. In passato ho lavorato con il Gruppo Budelpack, un’azienda innovativa che si occupa di co-packing di prodotti alimentari per multinazionali come Mars-Wrigley, Nestlé, Unilever, KraftHeinz e molte aziende gioiello locali.

Peter Nieuwkerk, CEO di Gastronology.

I prodotti di Gastronology sono prodotti alimentari stampati in 3D, che vengono venduti congelati e confezionati. Nel dicembre 2022 è iniziata la costruzione di uno speciale sito di produzione di stampa 3D alimentare a Poortvliet (Paesi Bassi). Il processo di produzione consiste in cinque fasi: lavorazione (produzione di purea); stampa del cibo in 3D su scala industriale in una stanza condizionata a un massimo di 6 gradi Celsius; processo di surgelazione; confezionamento in una stanza altrettanto condizionata e conservazione in surgelazione (-20 gradi Celsius). L’igiene e la sicurezza nella produzione degli alimenti è un fattore chiave in tutte queste fasi. Per questo motivo l’impianto completo sarà dotato di un sistema Clean-In-Place (CIP) all’avanguardia. Il sito di produzione dovrebbe essere aperto a breve e i prodotti finiti dovranno solo essere riscaldati.

3DN: Quale tecnologia utilizzate? Perché avete deciso di utilizzare la stampa 3D per la vostra azienda?

Il Food Lab lavora con stampanti alimentari 3D desktop e la produzione industriale lavora con un’unica stampante alimentare 3D su scala industriale, in grado di stampare 43 kg all’ora nella fase pilota. Nella fase di scale-up si arriverà a 130 kg all’ora.

Abbiamo deciso di fondare questa azienda e di applicare la tecnica della stampa 3D alimentare perché questa tecnica fornisce una soluzione a un problema di lunga durata vissuto dai i pazienti affetti da disfagia. Queste persone soffrono di un disturbo della masticazione e della deglutizione, motivo per cui hanno bisogno di mangiare cibi frullati. Il loro cibo quotidiano viene modificato, quindi irriconoscibile, non saporito, privo di profumo e poco appetibile. La conseguenza non è solo un’assunzione insufficiente di cibo, ma anche una riluttanza a mangiare e a non partecipare all’evento sociale della condivisione di un pasto. La stampa 3D di alimenti ci permette di presentare gli alimenti nella loro forma originale, fatti di purea fresca, con il loro odore naturale e modellati (stampati) nella loro forma originale. Il risultato: i broccoli stampati in 3D hanno l’aspetto dei broccoli, l’odore dei broccoli, il sapore dei broccoli, ma possono essere mangiati con un cucchiaio dai pazienti affetti da disfagia. Una vera e propria rivoluzione!

Il prossimo episodio può essere costituito dall’offerta di verdure di forma tridimensionale – carote, broccoli, fagiolini, cavolfiori, piselli, barbabietole e patate dolci – per i bambini, che possono rendere irresistibile questo cibo creando forme e sapori estremamente accattivanti e attraenti. La tecnica di stampa su scala industriale di Gastronology apre queste opportunità di mercato.

3DN: Ci sono progetti su cui Gastronology sta attualmente lavorando?

Al momento l’attenzione è tutta rivolta alla preparazione di una gamma di prodotti per i pazienti affetti da disfagia, a partire da verdure e patate, per un totale di 8 prodotti. La prima produzione industriale dovrebbe iniziare prima dell’estate 2023 con una capacità di circa 700 kg al giorno. In futuro ci saranno altre novità: speriamo di ampliare la linea di prodotti aggiungendo carne e pesce. Amplieremo anche il nostro gruppo target sviluppando prodotti per bambini di età compresa tra i 3 e i 12 anni. Il grande sogno è quello di sviluppare una serie di prodotti alimentari per i pazienti oncologici, offrendo loro un’alimentazione personalizzata che compensi i disturbi del gusto e dell’olfatto dovuti a trattamenti contro il cancro come la chemioterapia.

3DN: Come vede il futuro di Gastronology?

Abbiamo pianificato di entrare sul mercato poco prima dell’estate 2023, introducendo la prima gamma di 8 prodotti realizzati con la tecnologia unica di Gastronology. La prima fase sarà una fase pilota in cui una selezione di case di cura e ospedali offrirà questi prodotti ai loro clienti affetti da disfagia per un periodo di 6 mesi in cui i prodotti saranno testati e valutati. Dopo questa fase, proseguiremo con la fase di lancio commerciale.

3DN: Qualche ultima parola per i nostri lettori?

In futuro, Gastronology metterà la sua tecnica di stampa alimentare 3D su scala industriale e le sue ricette alimentari 3D a disposizione di produttori esterni e proprietari di marchi attraverso un modello di licenza. Nel caso in cui il proprietario di un marchio abbia un proprio grande marchio di verdure, ma voglia aggiungere una gamma di prodotti alimentari in 3D, può assumere un produttore a contratto che viene ingaggiato da Gastronology e che può produrre per conto del proprietario del marchio. Inoltre, Gastronology può anche concedere in licenza la propria tecnica e le proprie ricette direttamente al proprietario di un marchio, se questi desidera produrre in proprio.

Per saperne di più, rimandiamo al sito web di Gastronology: QUI.

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*Crediti per tutte le foto: Gastonology 

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