Software 3D

La guida completa su come scegliere il miglior formato di file per la stampa 3D

Nel mondo della stampa 3D, la scelta del giusto formato di file è un passo fondamentale per garantire la qualità e l’efficienza delle stampe. Con una moltitudine di formati disponibili, può essere difficile capire quale sia il più adatto per ciascun progetto. In questo articolo esploreremo i formati di file più comuni nella stampa 3D come STL, OBJ, AMF, 3MF e STEP, illustrandone i vantaggi e gli svantaggi per aiutarvi a fare una scelta consapevole.

Il formato STL: essenziale, ma con dei limiti

Il formato STL, acronimo di “stereolitografia”, è probabilmente il più noto nel mondo della stampa 3D. Introdotto nel 1987, si è affermato come lo standard di riferimento grazie alla sua struttura semplice e alla compatibilità con la maggior parte dei software e delle stampanti 3D. Il file STL permette di dividere le superfici di un modello in triangoli, seguendo un processo noto come tassellatura. Questo rende il formato estremamente comodo per la maggior parte dei software CAD e degli slicer.

Tuttavia, la semplicità per cui vengono scelti i file STL è allo stresso tempo il limite di questo formato. I file STL non sono l’ideale per supportare geometrie complesse. Curve e fori, ad esempio, possono risultare approssimati da una serie di poligoni, rendendo la superficie meno precisa. Inoltre, l’assenza di informazioni sulle unità di misura può generare problemi di scalatura durante la preparazione del modello per la stampa. Non da ultimo, i file STL sono spesso soggetti a errori comuni, come intersezioni interne o bordi discontinui, che se non corretti prima della stampa possono comprometterne il risultato finale.

Lo stesso modello 3D esportato in STL o 3MF non occuperà tanto spazio in memoria (Crediti fotografici: Prusa)

Quando è consigliabile utilizzarlo? Il formato STL rimane la scelta ideale per i progetti semplici in cui la compatibilità con i vari pacchetti software è essenziale. È particolarmente indicato per i principianti o per i modelli per i quali non vi sono requisiti geometrici complessi.

Il formato OBJ: un’alternativa versatile

Il formato OBJ, anche se meno conosciuto rispetto al quello STL, offre funzionalità aggiuntive che possono rivelarsi utili nei progetti più complessi. Originariamente sviluppato per l’animazione 3D, OBJ può memorizzare informazioni aggiuntive come texture, materiali e colori. Ciò lo rende particolarmente adatto ai modelli che richiedono maggiori dettagli visivi.

Il formato OBJ permette di specificare diversi colori in un unico file (Crediti fotografici: Prusa)

Uno dei principali vantaggi del formato OBJ è la sua capacità di gestire geometrie complesse, servendosi non solo triangoli, ma anche poligoni e quadrilateri. Tuttavia, questa ricchezza di funzionalità comporta necessariamente file di dimensioni più grandi e spesso ne richiede di aggiuntivi per gestire materiali e texture, il che può rendere più difficoltoso il processo di stampa.

Quando è consigliabile utilizzarlo? Il formato OBJ è ideale per i progetti in cui sono importanti i dettagli visivi, come le texture e i colori. È anche adatto a modelli con geometrie complesse che il formato STL non è in grado di gestire bene.

Contrariamente ai difetti visivi che si possono incontrare nei file STL, il formato OBJ è generalmente di qualità superiore.

Il formato AMF: il formato dimenticato

Il formato AMF, o Additive Manufacturing File, è la moderna evoluzione del formato STL, nato con lo scopo di superarne i limiti. Lanciato nel 2011, AMF è in grado di memorizzare informazioni complesse come colore, materiale e strutture reticolari in un unico file, offrendo al contempo una maggiore precisione grazie alle tassellazioni triangolari curve.

Nonostante i suoi vantaggi, l’AMF non è ancora diffuso nel settore. La mancanza di compatibilità con alcuni vecchi software ne limita l’adozione.

La modellazione è una fase determinante della stampa 3D e la scelta del giusto formato di file per l’esportazione dei modelli è altrettanto importante nel processo di produzione additiva.

Quando è consigliabile utilizzarlo? È ideale per progetti che richiedono l’elaborazione di informazioni dettagliate e diversificate, come materiali e colori, a condizione che il formato sia compatibile con i software più datati.

Il formato 3MF: il nuovo probabile formato standard

Il formato 3MF, sviluppato nel 2015 da un consorzio di grandi aziende del settore, punta a diventare il nuovo standard per la stampa 3D. Paragonabile all’AMF per funzionalità, il 3MF è stato progettato per offrire una compatibilità più ampia e una migliore integrazione con i moderni ecosistemi di stampa. Ad oggi, è già supportato da un numero crescente di software e dispositivi hardware, segno della sua progressiva adozione nel settore.

Il formato 3MF permette di prevenire gli errori nel modello 3D (Crediti fotografici: Prusa)

Il 3MF è un formato open-source e standardizzato, progettato per memorizzare modelli complessi in modo efficiente. Grazie alla struttura compressa e leggibile anche dall’uomo, consente di conservare informazioni dettagliate all’interno di un unico file. Inoltre, include funzionalità di protezione che aiutano a prevenire molti degli errori comuni nella fase di modellazione, rendendolo un formato immediatamente pronto per la stampa.

Quando è consigliabile utilizzarlo? Il 3MF è una scelta ottimale per gli utenti che desiderano sfruttare i più recenti progressi nei formati di file 3D. È particolarmente adatto a progetti complessi che richiedono alta precisione e compatibilità con le tecnologie più recenti.

Il formato STEP: il “tuttofare” dei formati CAD

Infine, il formato STEP, o Standard for the Exchange of Product Data, è ampiamente utilizzato nel CAD e nell’ingegneria. A differenza di altri formati, STEP non è stato progettato specificamente per la stampa 3D, ma svolge un ruolo fondamentale nello scambio di dati tra diversi sistemi CAD.

Il formato STEP permette di condividere i file tra diversi pacchetti software di modellazione 3D.

STEP è in grado di memorizzare non solo le geometrie, ma anche la struttura del prodotto, gli assiemi e i metadati. Tuttavia, non è ottimizzato per la stampa 3D e può contenere dati superflui che potrebbero complicare il processo di preparazione del modello per la stampa.

Quando è consigliabile utilizzarlo? Il formato STEP è ideale per progetti che prevedono assiemi complessi o che richiedono l’interoperabilità tra diversi pacchetti software CAD. È anche utile per modificare i file CAD prima della stampa.

La scelta del formato di file giusto per la stampa 3D dipende da molti fattori, come la complessità del modello, i dettagli visivi richiesti e la compatibilità con il software utilizzato. L’STL rimane la scelta predefinita per i modelli semplici e la massima compatibilità, mentre il 3MF si sta affermando come lo standard futuro per i progetti più complessi. I formati OBJ e AMF offrono funzionalità avanzate per chi ne ha bisogno, mentre STEP è indispensabile per i progetti CAD più complicati.

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Pubblicato da
Elisa L.

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