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Eric Schmidt, ex CEO di Google, assume la carica di CEO di Relativity Space

Pubblicato il 12 Marzo 2025 da Nunzia A.

Dalla Silicon Valley allo spazio! Eric Schmidt, che è stato CEO di Google dal 2001 al 2011, ha assunto la carica di CEO di Relativity Space. La notizia si affianca all’investimento significativo di Schmidt nella società, secondo quanto riferito da fonti del New York Times. Schmidt è noto per il suo ruolo nel trasformare Google in un gigante globale. Ora guiderà l’innovativa startup del settore aerospaziale, subentrando a Tim Ellis, che continuerà a far parte del consiglio di amministrazione.

Relativity Space, fondata nove anni fa a Long Beach, in California, si è fatta un nome nel settore spaziale grazie all’uso pionieristico della stampa 3D e della robotica nella produzione di razzi. Nel 2023, l’azienda ha dimostrato la sua tecnologia con il lancio di Terran 1, un razzo quasi interamente stampato in 3D che però non ha raggiunto l’orbita. Da allora, l’azienda si è concentrata sullo sviluppo del Terran R, un razzo riutilizzabile con cui intende competere nel settore.

Eric Schmidt alla guida di Relativity Space entra nel settore aerospaziale (Credits: L’Express)

Relativity Space torna con delle novità

Per alcuni mesi l’azienda ha mantenuto un profilo basso. Si sapeva che stavano lavorando a Terran R, ma non aveva condiviso altre notizie. Proprio questa settimana Relativity Space ha condiviso un comunicato stampa che illustra i progressi nello sviluppo di Terran R e le sfide in vista del lancio. Uno degli aspetti più rilevanti dell’aggiornamento è il cambiamento della strategia di produzione. Per accelerare la commercializzazione di Terran R, Relativity Space ha deciso di adottare un approccio ibrido che combina produzione tradizionale e additiva. Le strutture primarie del razzo saranno ora costruite con leghe di alluminio ad alta resistenza utilizzando tecniche di saldatura per attrito, mentre i motori di Aeon R continueranno a utilizzare la produzione additiva con le tecnologie L-PBF e WAAM.

Kevin Wu, Chief Technology Officer di Relativity Space, ha spiegato che questa decisione mira a ottimizzare la velocità di commercializzazione e a migliorare le prestazioni del razzo. “Siamo concentrati sulla realizzazione di un razzo ad alte prestazioni, scalabile ed economico per i nostri clienti. A tal fine, utilizziamo sia metodi di produzione interni sia l’outsourcing strategico”, ha dichiarato Wu.

Questo cambiamento può essere visto come un’evoluzione della filosofia dell’azienda, che inizialmente era incentrata sulla stampa 3D come fulcro della sua strategia. Tuttavia, Relativity ha ritenuto che la necessità di attrarre maggiori investimenti e di fornire un razzo competitivo potesse essere raggiunta modificando il proprio approccio. Altri sviluppi condivisi da Relativity sono stati la fine della progettazione e dei test di diversi componenti. Ad esempio, l’intera struttura primaria, la struttura di spinta, i barili, le cupole del razzo, l’avionica che controlla il razzo, i sistemi di fluidi, i sistemi di test e persino la rampa di lancio.

Relativity Space ha completato la fase di progettazione e revisione ed è ora pronta a iniziare la produzione dell’hardware per il Terran R (Credits: Relativity Space)

Un futuro promettente per Relativity

Il momento non potrebbe essere più giusto. Con un portafoglio ordini di oltre 2,9 miliardi di dollari e clienti alla ricerca di soluzioni di lancio, Relativity Space si trova in un momento cruciale. A quanto pare, l’arrivo di Eric Schmidt non porterà solo stabilità finanziaria, ma anche una preziosa rete di contatti e di esperienza nell’espansione del business su scala globale.

Il lancio di Terran R è previsto per la fine del 2026 dalla rampa di lancio di Cape Canaveral, in Florida. Questo evento segnerà senza dubbio una pietra miliare nell’evoluzione e nella competizione dell’azienda nel settore aerospaziale. Con questa nuova leadership e strategia, Relativity Space potrebbe affermarsi come attore chiave nell’esplorazione spaziale, sfidando giganti come SpaceX, Rocket Lab e Blue Origin. Per saperne di più sui progressi di Relativity Space, qui.

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*Crediti per la foto di copertina: Relativity Space

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