La stampa 3D accelera del 35% la costruzione di case destinate all’edilizia sociale

Uno dei settori in cui la stampa 3D si è affermata negli anni è sicuramente quello dell’edilizia. Numerosi sono stati infatti i progetti che hanno previsto l’uso della stampa 3D per creare casseforme, mattoni, edifici antisismici e, addirittura, case abitabili. A Grange Close, in Irlanda, l’azienda HTl.tech ha realizzato immobili per un progetto di edilizia sociale utilizzando la tecnologia 3D Concrete Printing, servendosi della stampante 3D per costruzioni COBOD BOD2. Questo progetto non solo ha permesso di ridurre ampiamente i tempi di costruzione, ma è stato anche realizzato in piena conformità allo standard internazionale ISO/ASTM 52939:2023. In altre parole, queste case stampate in 3D sono anche perfettamente abitabili. Il 6 febbraio verrà lanciato il progetto. Le tre famiglie a cui sono state assegnate le case saranno presenti insieme al Consiglio della Contea di Louth.
Si tratta del primo progetto in Europa che prevede la costruzione di case per l’edilizia sociale che rispettino gli standard abitativi necessari. L’edilizia sociale è quel settore delle costruzioni che rende a disposizione degli immobili destinati al ceto medio; quindi, per quella fascia di popolazione che supera i requisiti economici necessari per ottenere le case popolari, ma che al contempo non possiede un potere economico tale da poter accedere a un mutuo. Era necessario dunque creare delle soluzioni abitative in maniera veloce, che non richiedessero un ingente dispendio economico. Per questo motivo, l’azienda HTl.tech ha sviluppato questo utile progetto.

Una veduta aerea del nuovo progetto di edilizia sociale di Grange Close, Irlanda.
Il progetto di edilizia sociale
Questo nuovo progetto edilizio ha portato alla costruzione di case a schiera, ricoprendo una superfice complessiva di 330 m². Gli immobili sono stati suddivisi in tre unità, ognuna delle quali comprende tre appartamenti da 110 m² ciascuno. Per queste case è stato studiato un sistema di pareti portanti, progettate per soddisfare gli standard dell’Eurocodice 6 e create mediante l’uso della stampa 3D. Ciascuna parete si compone di due altrettanti pareti di 10 cm di spessore, aventi un’intercapedine di 150 mm, estruse in calcestruzzo portante. In questo modo si è eliminata la necessità di servirsi di supporti o di colonne in acciaio. Per la struttura sono stati utilizzati 90 m³ di calcestruzzo conforme alla norma EN206 C30/37, garantendo una resistenza alla compressione adeguata per assicurare sia la durabilità che la solidità del materiale.
L’intero progetto è stato completato in soli 132 giorni lavorativi. In meno di cinque mesi, si è passati dalla preparazione iniziale del sito alla consegna delle chiavi. Solitamente, per costruire questo tipo di case con i metodi tradizionali vengono impiegati almeno 203 giorni. Facendo un breve calcolo, impiegando la tecnologia 3DCP, si è ottenuta una riduzione complessiva del 35% dei tempi di costruzione. Justin Kinsella, direttore di HTL.tech, ha dichiarato:
Siamo estremamente orgogliosi di essere la prima azienda in Europa a realizzare una struttura conforme al nuovo e rigoroso standard di produzione additiva I.S. EN ISO/ASTM 52939:2023, un importante passo avanti nel settore. La stampante 3D COBOD BOD2 è stata essenziale per questo traguardo, permettendoci di completare il piano di edilizia popolare di Grange Close il 35% più velocemente rispetto ai metodi tradizionali. La sua precisione ed efficienza, unite alle tecnologie avanzate dei Metodi Moderni di Costruzione (MMC), ci hanno consentito di raggiungere e segnare nuovi standard industriali e di offrire una soluzione innovativa per la realizzazione rapida di alloggi sostenibili e di alta qualità.
L’azienda è stata premiata anche dall’irlandese National Standards Authority che ha compreso pienamente l’importanza del progetto. È importante sottolineare che i protocolli I.S. EN ISO/ASTM 52939:2023 sono adattabili ad altri Paesi dell’UE, favorendo così una potenziale diffusione di questa metodologia di lavoro tra gli Stati membri.

La stampante 3D COBOD in azione.
La stampante COBOD BOD2
L’azienda si è servita della COBOD BOD2 per questo progetto. Si tratta di una stampante 3D per edilizia progettata per stampare strutture in calcestruzzo direttamente in loco, facilitando notevolmente il lavoro di costruzione. I tempi di produzione sono stati ridotti sicuramente grazie alla capacità della stampante di estrudere il calcestruzzo a una velocità di 1000 mm/s. La COBOD BOD2 è stata scelta per questo specifico progetto perché è dotata di un’ampia area di stampa, che permette di realizzare edifici fino a 14,6 metri di larghezza e 8,1 metri di altezza. Tuttavia, si tratta di una soluzione con un peso non indifferente, ben 5390 kg, che richiede un’infrastruttura adeguata che le permetta di poter stampare efficacemente. Da tenere in considerazione sono anche le tempistiche di setup che richiedono dalle 4 alle 6 ore e lo smontaggio fino a 3 ore. Tuttavia, la stampante BOD2 rappresenta una soluzione innovativa e altamente efficiente per l’edilizia sostenibile e modulare.
I vantaggi dell’impiego della stampa 3D non si limitano semplicemente alla sua precisone nel creare geometrie specifiche, ma anche dalla possibilità che questa offre di incorporare altri componenti dell’edificio già durante le fasi di progettazione e preparazione. Dunque, parti come ad esempio le pareti divisorie e i sistemi di pavimentazione e le capriate possono essere inserite nelle prime fasi di progettazione e rendere dunque la produzione più efficiente. Il successo del progetto in Irlanda conferma il grande potenziale della stampa 3D nell’edilizia, permettendo di ridurre i tempi di costruzione e di migliorare la praticità delle strutture grazie alla produzione direttamente in loco. I numerosi progetti già realizzati dimostrano l’efficacia di questa tecnologia, che senza dubbio continuerà a diffondersi, offrendo vantaggi significativi all’intero settore.
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*Crediti per la foto di copertina: HTL.tech