Cloroplastic è l’installazione stampata in 3D per il MUSE, il Museo delle Scienze di Trento nell’ambito della mostra “BioArt. Ricerche d’avanguardia e immaginario artistico” a Palazzo delle Albere. L’opera è stata realizzata dal produttore italiano di stampanti 3D WASP utilizzando come materiale di stampa 3D un PLA trasparente di origine vegetale. Sarà possibile visitare l’installazione al MUSE fino all’8 gennaio 2023.
Cloroplastic è un’opera collettiva, ispirata alla natura e in grado di reagire a stimoli provenienti dall’ambiente. È stata costruita attraverso l’utilizzo di tecniche di fabbricazione digitale e di laboratorio biotecnologico: le piante sono state messe a dimora dalli partecipanti agli Open Lab, la membrana esterna è stata realizzata dall’Hub milanese di WASP Superforma e il sistema di illuminazione dal MUSE FabLab. L’opera rappresenta il sistema dei tilacoidi presenti nei cloroplasti delle cellule vegetali ed è il risultato del percorso di condivisione del sapere scientifico avvenuta nel corso degli Open Talks&Labs organizzati dal MUSE nell’ambito del progetto ACDC – Artificial Cells with Distributed Cores.
La membrana esterna di Cloroplastic è stata stampata in 3D con la stampante WASP 3MT HDP ottimizzata anche per il grande formato, utilizzando PLA trasparente riciclato di origine vegetale.
I visitatori della mostra possono interagire con l’opera fornendo la luce necessaria alle piante per attivare il processo di fotosintesi. L’installazione ospita piante di Impatiens walleriana messe a dimora dai partecipanti agli Open Lab, attraverso l’utilizzo di tecniche di micropropagazione.
Lucilla Galatà, referente del progetto per il MUSE ha così commentato l’opera Cloroplastic: “Questa installazione vuole mostrare i risultati di un percorso che abbiamo intrapreso in museo nell’ambito del progetto ACDC, per coinvolgere la comunità su ricerche al confine tra naturale e artificiale, vivente e non vivente, ricerca scientifica e pratiche artistiche. L’obiettivo finale è quello di invitare il pubblico a guardare oltre queste dicotomie e di ispirare nuove connessioni e riflessioni”.
C’è tempo fino all’8 gennaio per visitare l’installazione stampata in 3D esposta al MUSE.
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*Crediti per tutte le foto: MUSE
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