BMW utilizza la tecnologia WAAM per produrre componenti automobilistici
Quando si parla di settori che sfruttano la produzione additiva, l’industria automobilistica si posiziona in cima alla lista. Pioniere nell’adozione delle tecnologie di stampa 3D, questo settore vanta una serie di aziende come Ford, Ferrari, Volvo e Aston Martin, che hanno integrato questo metodo di produzione nei loro processi produttivi. Recentemente, l’azienda automobilistica BMW ha annunciato l’ampliamento delle sue capacità di stampa 3D con l’adozione della tecnologia WAAM.
La tecnologia PBF è stata già utilizzata in passato da BMW per sostenere sport olimpici e per la creazione di biciclette. Inoltre, l’azienda ha integrato da tempo questa tecnologia nei suoi processi produttivi. Questo recente annuncio mette in evidenza il modo in cui l’azienda intende utilizzare la WAAM per la produzione di componenti ancora più grandi.
Perché BMW sta adottando il processo WAAM?
In realtà, sarebbe inesatto dire che l’uso della tecnologia WAAM sia nuovo per BMW. Infatti, il comunicato stampa specifica che il gruppo BMW sta testando il processo da diversi anni, precisamente dal 2015, e che ha a disposizione una cella WAAM, di MX3D, per la produzione di componenti di prova nel suo campus di produzione additiva di Oberschleißheim dal 2021.
Tuttavia, sembra che l’azienda stia intensificando l’uso di WAAM specificamente per la produzione di componenti su larga scala, un settore in cui la tecnologia eccelle. “Il processo WAAM può portare a una riduzione delle emissioni nel processo di produzione. La riduzione del peso dei componenti e la possibilità di utilizzare fonti di energia rinnovabili significa che i componenti possono essere prodotti in modo più efficiente”, spiega Jens Ertel, responsabile del settore di produzione additiva di BMW.
Per il momento, l’azienda prevede di iniziare i test sui componenti di uso finale, concentrandosi in particolare sulle parti della carrozzeria, della trasmissione e del telaio, con test previsti sui veicoli nel 2025. Allo stesso tempo, continua a sviluppare l’uso della produzione additiva, in particolare del PLBF, come dimostra l’integrazione di questa tecnologia nella sua ultima auto, la BMW Vision Neue, per elementi di illuminazione e i componenti interni.
“È impressionante vedere come la tecnologia WAAM si sia sviluppata da strumento di ricerca a strumento flessibile, non solo per i componenti di prova, ma anche per quelli di produzione in serie. L’uso di metodi di progettazione generativa ci permette di sfruttare la libertà di progettazione e quindi il potenziale della tecnologia. Questo era impensabile solo pochi anni fa”, conclude Karol Virsik, responsabile della ricerca sui veicoli del BMW Group. Per saperne di più, leggi il comunicato stampa di BMW: QUI.
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*Crediti per tutte le foto: BMW