menu

Dobbiamo preoccuparci delle armi stampate in 3D?

Pubblicato il 15 Gennaio 2024 da Nunzia A.
armi stampa 3d

Poco più di dieci anni fa, quando la maggior parte delle persone non aveva ancora idea di cosa fosse la stampa 3D, sui telegiornali internazionali circolò la notizie delle prime “pistole stampate in 3D”. A distanza di anni dalla creazione della prima pistola con tecnologie 3D, le persone e i governi continuano a discuterne; le opinioni sono discordanti. Ma come è iniziata la storia delle armi stampate in 3D, quali sono le tecnologie di produzione additiva utilizzate, perché alcuni ritengono che le armi da fuoco stampate in 3D siano più pericolose di quelle “tradizionali”, mentre altri non sono d’accordo? Oggi vi proponiamo una rassegna su questo argomento per rispondere alle domande più frequenti.

Cody Wilson inventa la prima pistola stampata in 3D

Tutto è iniziato nel 2012, quando un uomo di nome Cody Wilson ha svelato il suo piano per rendere open source la progettazione delle armi da fuoco in modo che tutti potessero stamparle a casa. L’autoproclamato cripto-anarchico era all’epoca uno studente di legge dell’Università del Texas. Tuttavia, l’anno successivo ha lasciato l’università per dedicarsi a tempo pieno allo sviluppo e alla distribuzione di armi stampate in 3D. Per farlo, ha fondato un’organizzazione, Defense Distributed, con una propria piattaforma online chiamata Defcad. Wilson la identifica non come un’azienda tecnologica, ma piuttosto come una “organizzazione di difesa senza scopo di lucro” il cui scopo è quello di combattere la censura governativa.

Cody Wilson

Nel 2013, il primo file CAD della pistola è stato reso disponibile online e poteva essere scaricato gratuitamente da qualsiasi parte del mondo. Il file digitale è diventato immediatamente virale, con oltre 100.000 download in soli 2 giorni. Non sorprende che questo abbia portato il governo degli Stati Uniti a chiedere a Defense Distributed di rimuovere il file dal suo sito web.

Pistole stampate in 3D negli Stati Uniti

Ne seguì una battaglia legale tra Cody Wilson e il governo degli Stati Uniti, che consisteva in una serie di azioni legali. È durata 5 anni, finché nel 2018 l’amministrazione Trump ha legalizzato le armi stampate in 3D. Nello stesso anno, Wilson è stato accusato di violenza sessuale su un minore e ha dovuto dimettersi da Defense Distributed. Tuttavia, l’organizzazione non ha cessato di esistere. Il mercato delle armi 3D è cresciuto al punto da diventare un problema serio sia negli Stati Uniti che in altre parti del mondo. Ogni settimana la polizia scopre nascondigli di armi stampate in 3D non registrate.

Un esempio di progetto di pistola stampata in 3D.

È interessante notare che la legalizzazione del 2018 da parte dell’amministrazione Trump non è stata la fine della storia. Nel 2019, un giudice federale di Seattle ha stabilito che la legalizzazione era illegale e quindi ha bloccato temporaneamente il Defcad. In risposta a tale blocco, nello stesso anno (2019) si è formato il gruppo Deterrence Dispensed. Pur condividendo la stessa ideologia, questa rete di attivisti per le armi si differenzia da Defense Distributed per il fatto di essere completamente decentralizzata, il che significa che sarebbe estremamente difficile, se non impossibile, fermarla. Sul suo sito web, la rete di attivisti afferma: “Deterrence Dispensed ha deliberatamente scelto di non organizzarsi formalmente. Questo assicura che nulla possa colpirci come gruppo, come è successo a Defense Distributed quando il governo ha impedito loro di rilasciare i progetti della pistola Liberator. (…) Fin dalla sua nascita, Deterrence Dispensed ha rilasciato armi da fuoco open source alla sfera pubblica e continuerà a farlo indefinitamente”.

Modello 3D di un’arma da fuoco.

Tutti gli attivisti per le armi, compresi Defense Distributed e Deterrence Dispensed, fanno riferimento al Secondo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti: “Una milizia ben regolamentata, essendo necessaria per la sicurezza di uno Stato libero, il diritto del popolo di tenere e portare armi non deve essere violato“. La battaglia legale tra gli attivisti delle armi e il governo degli Stati Uniti è ancora in corso. All’inizio del 2020, una coalizione di 20 Stati e il Distretto di Columbia ha intentato una causa contro il governo federale per la decisione dell’amministrazione Trump di consentire la condivisione di file di armi stampate in 3D su Internet. Attualmente esistono diverse proposte di legge per affrontare quello che è diventato un problema. Un esempio è la proposta di legge di New York che promette di regolamentare la vendita di stampanti 3D e quindi di armi stampate.

In effetti, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha stanziato un budget generoso per lo sviluppo di armi stampate in 3D. Dato che la produzione è molto più veloce rispetto ai metodi tradizionali e che le piccole parti di veicoli o aerei sono molto più economiche. Non è l’unico Paese che sta introducendo questo tipo di tecnologia nelle proprie forze armate. Le stampanti 3D vengono create sul campo, in modo che i soldati in spedizione possano portarne una e stampare armi e munizioni per loro stessi sul campo di battaglia.

Armi stampate in 3D in Italia

A differenza degli Stati Uniti, in Italia la produzione e detenzione non regolata di armi da fuoco è illegale. Se è vero che le forze dell’ordine sono in continua allerta verso persone che possiedono armi e sono potenziali criminali, dopo l’invenzione delle armi stampate in 3D questo compito è stato reso più difficile. Le pistole stampate in 3D fatte in casa, come abbiamo già spiegato, non sono infatti rintracciabili e possono essere realizzate da chiunque abbia una stampante 3D. Indipendentemente dalla loro qualità si tratta a tutti gli effetti di armi in grado di sparare, ferire e uccidere.

Negli ultimi anni, in Italia sono stati segnalati numerosi casi di persone che nascondevano queste armi nelle loro case o nei garage. Un caso che ha fatto scalpore social network e nei notiziari è stato quello dell’arsenale di armi “fantasma” fabbricate con la stampa 3D in una villetta a Formello, vicino Roma. Le forze dell’ordine hanno trovato ben 11 mitragliatrici assemblate e perfettamente funzionanti e 50 fucili completi da montare. Ad averle prodotte illegalmente, un 40enne informatico incensurato. La moglie e i figli, che vivono con lui nella villetta non ne sapevano nulla. A tradirlo una ferita d’arma da fuoco che ha destato sospetto nei dottori del Pronto Soccorso a cui si era rivolto. Un altro caso recente, sempre a Roma, ha visto il sequestro di diverse pistole stampate in 3D in casa di tre fratelli già noti alle forze dell’ordine. 

Sequestro di materiali e sostanze illegali, tra cui 3 pistole stampate in 3D.

Tipi di pistole stampate in 3D

La pistola stampata in 3D è nota anche come “pistola fantasma”, in quanto non presenta un numero di serie commerciale o altri segni che potrebbero aiutare a identificare il proprietario. La Liberator.380, il modello progettato e rilasciato da Cody Wilson nel 2013, è stata la prima pistola in plastica creata con questa tecnologia. Si trattava di una pistola a colpo singolo realizzata con la modellazione a deposizione fusa su una stampante 3D Stratasys Dimension SST. Oggi, la Liberator.380 è la cosa più vicina a una pistola interamente in plastica, sebbene richieda ancora un chiodo d’acciaio come percussore. Una caratteristica importante di una pistola in plastica, e un motivo per temerla, è che non fa scattare i metal detector. Ma ne parleremo più avanti.

La Liberator, la prima pistola stampata in 3D.

Se la Liberator.380 è la più nota pistola stampata in 3D realizzata in plastica, esistono anche pistole più robuste e affidabili che possono essere create con la fabbricazione additiva in metallo. Ad esempio, la replica di Solid Concepts della pistola Browning 1911 è stata la prima pistola in metallo stampata in 3D. Solid Concepts era un’azienda californiana di produzione additiva, ma è stata acquisita da Stratasys nel 2014. La sua pistola in metallo stampata in 3D è stata prodotta con la tecnologia Direct Metal Laser Sintering (DLMS) ed è in grado di sparare più di 600 colpi senza danneggiare l’arma. Si ritiene che sia la pistola stampata in 3D più affidabile mai realizzata.

Tuttavia, se da un lato le pistole in metallo stampate in 3D sono molto più affidabili di quelle in plastica, dall’altro sono ben al di là della portata della gente comune. La stampante in metallo utilizzata per creare la pistola Solid Concepts 1911 costava tra i 500.000 e il milione di dollari al momento della creazione del modello (novembre 2013) e la pistola stessa è stata venduta a 11.900 dollari al pezzo.

La prima pistola in metallo stampata in 3D di Solid Concepts.

Un esempio di ciò che si nasconde dietro queste armi di plastica stampate in 3D è quanto accaduto in Islanda, dove quattro uomini armati di pistole automatiche di plastica create attraverso la manifattura additiva sono stati arrestati mentre stavano per attaccare le istituzioni statali. Sempre più persone trovano file STL di queste armi in internet e cercano di commettere crimini con queste armi fatte in casa.

Per quanto riguarda le armi create con la stampa 3D in metallo, la tecnologia e i modelli si sono evoluti molto dal 2013, quando Solid Concepts ha presentato la sua prima arma. Oggi è possibile stampare fucili d’assalto, mitragliatrici leggere o fucili da cecchino, così come i loro accessori, con una stampante 3D in metallo. Oltre a essere un processo relativamente economico, queste armi sono completamente funzionali.

Vale la pena ricordare che una piccola percentuale di possessori di queste armi ne fa un uso responsabile. Questo è emerso quando negli Stati Uniti è stata organizzata la prima gara di tiro a segno in cui le uniche armi regolamentari erano quelle stampate in 3D. I partecipanti, orgogliosi delle loro creazioni, le hanno sfoggiate dimostrando di cosa fossero capaci le loro armi.

Arma impresa en 3D

Pistola di tipo militare stampata in metallo in 3D (Credits: TheDebate)

La tecnologia alla base delle armi stampate in 3D

Quando si parla del processo di stampa 3D di un’arma da fuoco, è importante tenere presente che una stampante 3D non può creare un meccanismo complesso come una pistola funzionale in un unico pezzo. I singoli elementi vengono quindi stampati separatamente e poi assemblati manualmente. Si tratta di un processo piuttosto lungo e non facile.

Per quanto riguarda i materiali, è possibile scegliere tra diversi tipi di termoplastica quando si produce una pistola con una stampante 3D FDM. Tuttavia, di solito si utilizzano PLA o ABS per questo scopo. Ma anche questi materiali non sono perfetti per realizzare una pistola funzionale. Il PLA è più morbido, quindi un pezzo realizzato con esso si deforma più rapidamente. L’ABS è più duro, ma questo significa che si crepa e si rompe piuttosto che deformarsi. Pertanto, l’utente può solitamente sparare un solo proiettile prima che una parte stampata in 3D si rompa, poiché la forza esplosiva dello sparo di un proiettile è eccessiva. Ad esempio, nel 2013 un dipartimento di polizia australiano ha testato una pistola stampata in 3D. Sono riusciti a sparare un proiettile di 17 centimetri, ma la plastica è esplosa immediatamente una volta sparato il proiettile.

La Liberator prima di essere assemblato.

Dibattiti e controversie

Naturalmente, c’è un conflitto tra gli attivisti delle armi e coloro che denunciano la violenza delle armi. Negli Stati Uniti, soprattutto, il dibattito sulle pistole stampate in 3D rappresenta una questione più ampia sulle armi e la violenza.

Tuttavia, ci sono persone che temono in particolare le armi stampate in 3D, molto più di quelle “convenzionali”, e hanno le loro ragioni. In primo luogo, temono la natura irrintracciabile di quest’arma, che rende difficile l’identificazione del possessore. In secondo luogo, e forse ancora più importante, poiché i produttori e i possessori di armi stampate in 3D non sono soggetti a controlli di base, una persona può stampare una pistola in 3D anche se è malata di mente, criminale o minorenne.

Inoltre, le pistole di plastica non fanno scattare i metal detector, il che rappresenta un valido motivo per vietare questo tipo di armi. Anche se una pistola di plastica è incline a rompersi dopo un solo colpo, può comunque uccidere o ferire una persona. Ad esempio, nel 2013, tre giornalisti del Mail on Sunday hanno stampato in 3D una pistola Liberator.380 con una stampante 3D che costava meno di 2.000 dollari e sono saliti a bordo di un treno Eurostar. Poiché la pistola era in plastica, i metal detector non si sono attivati e gli uomini hanno contrabbandato l’arma smontata inserendo le parti in ciascuna tasca. La pistola è stata riassemblata nella cabina della toilette del treno. Questo esperimento dimostra quanto sia facile contrabbandare armi letali, anche in luoghi con un livello di sicurezza relativamente alto, come gli aeroporti e le stazioni ferroviarie.

Un giornalista del Sunday Mail con in mano la pistola stampata in 3D sul treno Eurostar. | Crediti: Mail on Sunday

D’altra parte, ci sono molte persone che ritengono irragionevole temere le armi stampate in 3D più di quelle tradizionali. Secondo loro, le pistole stampate in 3D non funzionano nemmeno bene per essere utilizzate su larga scala; nella maggior parte dei casi, l’arma esplode semplicemente nelle mani dell’utente, si rompe o si deforma.

Nel complesso, è vero che lo stato attuale della stampa 3D desktop in molti casi non consente di produrre armi di alta qualità a casa, oltre a essere un processo lento e complicato, anche se è vero che alcune stampanti 3D più professionali lo consentono. Il futuro potrebbe essere allarmante, poiché le tecnologie di produzione additiva si stanno evolvendo rapidamente, con un’ampia varietà di nuovi materiali costantemente sviluppati. Ad esempio, la stampa 3D in metallo è 100 volte più veloce e relativamente più economica di quanto non fosse all’epoca della nascita delle armi stampate in 3D. Pertanto, alcuni ritengono che queste armi rappresenteranno una minaccia in futuro. La domanda è: quanto è lontano questo futuro?

Cosa ne pensi delle armi stampate in 3D e pensi che sia un problema di cui preoccuparsi? Condividi la tua opinione sui nostri social Facebook e LinkedIn. Trovi tutti i nostri video sul nostro canale YouTube! Non dimenticare di iscriverti alla nostra Newsletter settimanale per ricevere tutte le notizie sulla stampa 3D direttamente nella casella di posta!

Lascia un commento

de_DEen_USes_ESfr_FRit_IT
Resta aggiornato
Ricevi ogni mercoledì un riassunto delle ultime notizie dal mondo della stampa 3D.