Le applicazioni della stampa 3D in medicina sono molto varie. In questo settore abbiamo assistito a grandi progetti che sfruttano la tecnologia per migliorare la vita quotidiana dei pazienti e persino per salvare vite umane. Tra questi usi, troviamo la produzione additiva di impianti personalizzati che si adattano alle esigenze di ogni persona. La startup Arcomedlab, che lavora in questo ambito, ha battuto un record stampando in 3D l’impianto cranico più grande al mondo. Secondo l’azienda, questo impianto copre quasi tutto il cranio del paziente, dalle creste sopraorbitali all’osso occipitale. Per saperne di più sulla loro attività, sull’uso della tecnologia e su questo record nel settore sanitario, abbiamo intervistato il loro team.
Mi chiamo Ilan Rosenberg, CEO e fondatore di Arcomedlab. Ho iniziato a specializzarmi nella stampa 3D con particolare attenzione all’assistenza sanitaria a Firenze, in Italia, nel 2011. Arcomedlab è una startup americana fondata nel 2018, siamo pionieri mondiali nello sviluppo di una tecnologia specializzata nella stampa 3D di impianti ossei sintetici su misura per ogni paziente con un biopolimero PEEK. Ad oggi, abbiamo installato con successo più di 600 impianti in tutta l’America Latina. Arcomedlab è nata con la missione di dare accesso alla medicina personalizzata a migliaia di pazienti in tutto il mondo, per migliorare le loro vite. Arcomedlab è certificata ISO 13485 ed è in attesa della certificazione FDA. Abbiamo presentato il primo brevetto al mondo di un impianto cranico su misura, in grado di immagazzinare e rilasciare localmente diversi farmaci attraverso un meccanismo a goccia attivato solo dalla gravità, riuscendo a interagire con il corpo. Si tratta cioè di stampa 4D.
A sinistra, Ilan Roseberg. A destra, l’impianto cranico stampato in 3D.
Lavoriamo con le tecnologie FDM e SLA per uso medico. Non si tratta di progetti, ma di 600 casi clinici reali, principalmente ricostruzioni del cranio (cranioplastiche) e ricostruzioni facciali con impianti su misura, oltre a diversi tipi di pianificazione chirurgica, che facilitano gli interventi, ottimizzando tempi e risorse e rendendoli meno invasivi per i pazienti.
È un traguardo molto importante, perché apre le porte a un nuovo futuro della tecnologia di stampa 3D incentrata sulla medicina o sulla salute. Oggi siamo in grado di ricostruire un cranio completo a pazienti di tutte le età, così come qualsiasi struttura ossea del viso. Attualmente stiamo iniziando a produrre impianti ossei su misura per diverse parti del corpo (anca, colonna vertebrale, sterno, estremità, ecc.).
La stampa 3D è la quarta rivoluzione industriale. In campo medicale apre infinite possibilità di riabilitare, ripristinare, ricostruire, pianificare e migliorare milioni di interventi chirurgici che vengono eseguiti ogni giorno. Tutto questo per dare una migliore qualità di vita ai pazienti e facilitare le procedure chirurgiche dei diversi specialisti e medici. Penso che questo sia solo l’inizio, presto stamperemo con le cellule staminali impianti ancora più personalizzati, ottenendo una bioattivazione precisa per scopi specifici nel corpo di ogni paziente.
La stampa 3D ha un grande potenziale nel settore medicale.
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*Tutti i crediti fotografici: Arcomedlab
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