Arte, Moda e Design

Studio AMGTA sul settore Moda: la produzione additiva riduce emissioni e consumo di risorse

Tra i settori che stanno apprezzando e sperimentando maggiormente la produzione additiva negli ultimi anni, quello della moda sta davvero facendo importanti progressi. Libertà di design, forme e materiali non sono però l’unico motivo che spinge a considerare questo metodo di produzione. La sostenibilità e l’efficienza di processo sono infatti altrettanto importanti quando si tratta di considerare la stampa 3D come metodo di produzione alternativo. A confermarlo un recente studio condotto dall’Additive Manufacturer Green Trade Association (AMGTA).

L’AMGTA ha condiviso un report dettagliato che dimostra i vantaggi ambientali della produzione additiva nel settore della moda e in particolare nella produzione di calzature. Lo studio è stato condotto in collaborazione con l’azienda leader nell’AM Stratasys e con la società italiana Dyloan Bond Factory, specializzata in ricerca e innovazione nel settore Moda. Il report afferma chiaramente che dopo un anno di test, l’utilizzo della produzione additiva ha permesso di ridurre l’emissione di CO2 e di risparmiare  del materiale in stock lungo tutta la catena di approvvigionamento. Vediamo di seguito nel dettaglio i punti salienti dello studio.

Material Jetting vs metodi tradizionnali nella produzione di beni di lusso

L’AMGTA, come è noto, è un’associazione impegnata nel valorizzare l’aspetto sostenibile dell’Additive Manufacturing. Tra le sue attività c’è anche la realizzazione di studi che dimostrino attraverso i dati i vantaggi della tecnologia. Il rapporto recente dedicato al settore Moda è intitolato “Comparative Analysis: 3D Material Jetting vs Traditional Methods for Designer Luxury Goods” e presenta i risultati di una collaborazione durata un anno tra AMGTA, Stratasys e DYLOAN Bond Factory.

Il caso d’uso si è concentrato sul confronto tra i metodi di produzione tradizionali (principalmente stampaggio a iniezione) e la tecnologica di stampa 3D PolyJet (con la stampante Stratasys J850™ Fashion TechStyle™) per la creazione di 16.000 unità di un logo da applicare su 8.000 paia di scarpe di design di lusso. “L’analisi del ciclo di vita (LCA) di Stratasys-Dyloan Bond Factory, che prende in esame la stampa su tessuto, è la nostra prima iniziativa nel campo dei polimeri. Fornisce dati importanti a sostegno del valore dell’AM in termini di impatto su una delle industrie più inquinanti del mondo” – ha commentato Sherri Monroe, Direttrice Esecutiva di AMGTA.

Stampa 3D e applicazione del logo sulla calzatura.

Dopo un anno di analisi, i risultati dello studio sono davvero promettenti e stabiliscono chiaramente che il processo di produzione additiva mediante stampa diretta su tessuto ha permesso di ridurre le emissioni di CO2e del 24,8%, rispetto ai metodi tradizionalmente utilizzati dal cliente. Nello specifico del caso studio, per 16.000 loghi stampati su 8.000 paia di scarpe, la produzione additiva ha consentito di ridurre di quasi una tonnellata le emissioni di CO2e. Ma non è tutto, lo studio sottolinea che la stampa 3D diretta su tessuto consente di risparmiare il 49,9% di materiale in stock lungo tutta la catena di approvvigionamento, riducendo e snellendo le attività di trasporto. Si tratta, inoltre, di un processo che non richiede l’uso di acqua lungo tutta la filiera, con un potenziale risparmio di oltre 300.000 litri d’acqua.

Se guardiamo al consumo di energia elettrica, anche qui la stampa 3D ha portato notevoli vantaggi, consentendo una riduzione dei consumi di oltre il 64%. Infine, altro punto degno di nota è che la stampa 3D, consentendo la produzione di parti in un solo processo, consente in questo caso di ridurre da 4 a 1 le le tecnologie connesse con la catena di approvvigionamento. Questo ottimizza anche le “fasi” produttive e logistiche riducendole da 12 a 2.

Global Warming Potential sul confronto tra produzione tradizionale e stampa 3D di 16.000 componenti del logo.

Verso una produzione più sostenibile nella moda con la stampa 3D

Il risultato è davvero incoraggiante e apre senz’altro la strada ad una produzione più sostenibile e green nel settore della moda e del lusso in generale. Produrre in modo sostenibile sta diventando sempre più indispensabile per i designer del mondo del lusso”, ha dichiarato Loreto Di Rienzo, Direttore di R&S del Gruppo. “La tecnologia TechStyle™ di Stratasys ci permette di mettere in campo capacità rivoluzionarie riducendo gli sprechi, minimizzando la dipendenza dalle risorse naturali e ottimizzando l’impatto ambientale dell’intera catena di approvvigionamento… senza scendere a compromessi con la qualità del risultato finale”. 

Lo studio rientra nel progetto Mindful Manufacturing™ di Stratasys attraverso il quale l’azienda si sta impegnando a ripensare insieme ai suoi clienti, il modo in cui le cose vengono prodotte, riprogettando processi, prodotti e parti, ma anche ottimizzando le operazioni a vantaggio delle persone e del pianeta.

La stampante 3D Stratasys J850TM TechStyleTM.

Se è vero che questo studio si concentra soltanto sull’analisi del ciclo di vita del prodotto “logo” e non dell’intera calzatura, i risultati fanno sicuramente immaginare un nuovo modo di produrre oggetti, dettagli, decorazioni e accessori che sono prodotti in grande quantità nel settore Moda e spesso richiedono un eccessivo impiego di risorse, pur essendo prodotti di piccola taglia. Questo studio dimostra senz’altro che una produzione più sostenibile e consapevole è possibile. Per saperne di più, lo studio completo di AMGTA è disponibile: QUI.

Cosa ne pensi di questo studio dell’AMGTA sui settori della moda e del lusso? Faccelo sapere lasciando un commento sui nostri canali social Facebook, LinkedinYouTube! Non dimenticare di iscriverti alla nostra Newsletter per ricevere tutte le notizie dall’evento direttamente nella tua casella di posta!

Crediti per tutte le foto: AMGTA/Stratasys

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Pubblicato da
Nunzia A.

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