3DExpress: la prima stampa 3D in metallo a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS)

Ecco un’altra puntata del nostro format settimanale: “3DExpress”! Ripercorriamo nel fine settimana 5 notizie che hanno segnato il settore negli ultimi giorni. Lanci di prodotti, acquisizioni, finanziamenti, nuove applicazioni… 3DExpress si propone di fornire le ultime notizie dal mercato della produzione additiva in modo veloce e puntuale. Partiamo con la prima stampa 3D in metallo a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), per poi passare all’uso della stampa 3D nel medicale in Italia e a interessanti news e lanci internazionali. Buona lettura!
La prima stampa 3D in metallo a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS)
L’ESA ha comunicato all’inizio di questa settimana che a bordo della ISS è avvenuta con successo la prima stampa 3D in metallo. Si tratta di una striscia di metallo a forma di S che prova il successo di questa nuova forma di produzione in microgravità. L’esperimento si è svolto all’interno del modulo Columbus dell’Esa ed è stato realizzato da un team di aziende guidato da Airbus e Space SAS, sotto la guida della Directorate of Human and Robotic Exploration dell’ESA.
La stampante ha raggiunto la ISS a gennaio e, per motivi di socurezza, è stata posta all’interno di una scatola completamente sigillata, impedendo la fuoriuscita di calore o fumi in eccesso. Il processo di stampa è stato interamente supervisionato dalla Terra. Il successo di questa prima stampa servirà come base per stampare parti complete nel prossimo futuro, evitando di trasportarle dalla Terra. Ciò permetterebbe di riutilizzare vecchi strumenti e alleggerire i carichi di materiale verso la Stazione Spaziale, nonché di eliminare la necessità di inviare la strumentazione sostitutiva a bordo delle navette cargo, consentendo agli astronauti di stampare direttamente sulla ISS.

Crediti: ESA
Ricostruzione nasale grazie alla stampa 3D
Grazie all’intervento del team di chirurghi dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze e all’uso della tecnologia 3D, un bambino di 5 anni, nato prematuro e con una malformazione nasale, ha potuto avere un naso identico a quello del fratello gemello. Il risultato è stato raggiunto grazie alle tecnologie di scansione 3D con le quali è stata acquisita la geometria del volto del gemello utile per progettare e stampare delle ‘sagome’ che sono servite per costruire l’impalcatura ossea e cartilaginea della piramide nasale. “Per il piccolo paziente questa condizione era emotivamente molto pesante, per questo abbiamo deciso di operarlo in età così precoce“, racconta Flavio Facchini, specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva, alla guida del team del Meyer che, per la prima volta, ha affrontato questo tipo di operazione su un paziente così piccolo. L‘operazione è andata a buon fine determinando un importante passo avanti nell’uso della stampa 3D in questo tipo di interventi. Dietro il progetto anche il laboratorio T3Ddy, nato dalle eccellenze del Meyer di Firenze, guidato dalla Prof. Monica Carfagni, che sarà ospite nel prossimo webinar di 3Dnatives dedicato alla stampa 3D nel medicale in Italia. Maggiori info e iscrizione gratuita: QUI.

Crediti: T3Ddy/Ospedale Meyer
3D Systems conclude un accordo da 250 milioni di dollari
3D Systems, produttore leader di soluzioni di stampa 3D, ha annunciato questa settimana di aver firmato un accordo quinquennale da 250 milioni di dollari, il più grande dalla fondazione dell’azienda. L’accordo dovrebbe consentire la produzione di bite dentali, un mercato in cui l’azienda americana spera di conquistare una solida posizione nei prossimi anni. Jeffrey Graves, CEO di 3D Systems, ha dichiarato: “Riteniamo che il settore dentale sia ora pronto per un’ampia accelerazione nell’adozione della tecnologia di produzione additiva che avrà un impatto su tutte le principali applicazioni dentali, dall’allineamento e protezione dei denti alla riparazione e sostituzione. Con decenni di leadership nello sviluppo di materiali dentali e tecnologie di stampa uniche, 3D Systems è in una posizione ideale per portare sul mercato questa gamma completa di nuove applicazioni personalizzate ad alto volume nei prossimi anni, e ci impegniamo a farlo“. In ogni caso, questa notizia ha fatto salire in modo significativo il prezzo delle azioni della società e suggerisce un futuro promettente per il produttore.

Crediti: 3D Systems
Asetek ottimizza i dissipatori raffreddati a liquido utilizzando l’intelligenza artificiale e la stampa 3D
Asetek è un’azienda danese che progetta, sviluppa e commercializza soluzioni di raffreddamento a liquido per sistemi IT. Oggi utilizza l’intelligenza artificiale e la stampa 3D nei suoi Cold Plate per migliorare l’efficienza dei sistemi di raffreddamento. Adottando la produzione additiva, Asetek ha collaborato con Fabric8Labs per creare strutture metalliche dalle forme innovative, impossibili da realizzare con i metodi tradizionali. Il nuovo design riduce la resistenza al flusso del fluido, consentendo un raffreddamento efficiente senza la necessità di pompe rumorose, mantenendo l’efficienza del sistema e rendendolo più silenzioso. Sebbene Asetek non abbia dichiarato quando questi prodotti entreranno in produzione o come influiranno sui costi e sui volumi di produzione, è chiaro che questa sinergia tecnologica ha migliorato la dissipazione del calore e l’efficienza idrodinamica.

Crediti: Asetek
Elementum 3D registra il suo secondo materiale in polvere
Concludiamo questo 3DExpress con una notizia dall’Aluminium Association (AA), un’organizzazione che promuove gli standard globali e la sostenibilità dell’alluminio. Oltre a sostenere la produzione del materiale, l’AA si impegna nella ricerca sulla sostenibilità e fornisce informazioni ai responsabili politici e al pubblico. Questa settimana, Elementum 3D ha annunciato la registrazione del suo secondo materiale in polvere, chiamato A7050-RAM2, presso l’AA. Utilizzato con la tecnologia brevettata RAM, il materiale è una lega di alluminio aerospaziale per la produzione additiva che combina elevata tenacità, resistenza e tolleranza alla corrosione da stress.

Crediti: Elementum 3D
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