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3DExpress: SpaceX stringe un accordo di collaborazione con Velo3D

Pubblicato il 20 Settembre 2024 da Nunzia A.

Ecco un’altra puntata del nostro format settimanale: “3DExpress”! Ripercorriamo nel fine settimana 5 notizie che hanno segnato il settore negli ultimi giorni. Lanci di prodotti, novità, acquisizioni, finanziamenti, nuove applicazioni… 3DExpress si propone di fornire le ultime notizie dal mercato della produzione additiva in modo veloce e puntuale. Questa settimana partiamo con un piccolo viaggio nello spazio con SpaceX: l’azienda avrebbe firmato un accordo di licenza e supporto con il produttore di stampanti 3D in metallo Velo3D. Si tratta di una buona notizia per Velo3D, in difficoltà finanziaria da diversi mesi. Restando sulle notizie dal mercato, Mosaic ha recentemente raccolto ben 28 milioni di dollari per accelerare la sua espansione internazionale. Ma non è tutto, scopri qui sotto le altre notizie della settimana: buona lettura!

SpaceX stringe un accordo con Velo3D

Velo3D torna a far parlare di sé! Dopo aver appreso la settimana scorsa del delisting della società presso il NYSE, sono arrivate notizie positive per il produttore di stampanti 3D a metallo. Sembra che all’inizio di questa settimana Velo3D abbia stipulato un accordo di licenza e supporto con SpaceX per un valore di 8 milioni di dollari, in una mossa che molti nel settore annunciano come “salvavita” per il fornitore di soluzioni AM in difficoltà. Non è ancora chiaro se sia davvero così, ma l’accordo prevede un compenso di 5 milioni di dollari per la licenza tecnologica e altri 3 milioni di dollari per i servizi di ingegneria e assistenza. La licenza è mondiale, non esclusiva, esente da royalty e perpetua, il che significa che SpaceX potrà produrre, modificare e sviluppare la tecnologia di Velo3D per le operazioni interne. Inoltre, la licenza copre anche qualsiasi miglioramento o modifica apportati alla tecnologia da Velo3D nei 12 mesi successivi. Dopo questo periodo, le modifiche apportate da Velo3D rimarranno di proprietà esclusiva dell’azienda, mentre quelle apportate da SpaceX rimarranno sotto la loro proprietà intellettuale. Si spera che l’accordo non solo aiuti Velo3D a continuare a progredire, ma che rappresenti anche un’enorme pietra miliare nell’uso della produzione additiva nell’industria spaziale.

spacex velo3D

Crediti fotografici: SpaceX

Mosaic riceve un finanziamento di 28 milioni di dollari

Mosaic è un’azienda canadese che sviluppa soluzioni di stampa multimateriale. Conosciuta per la Palette, un’apparecchiatura che può essere collegata a una stampante 3D FDM per produrre parti multicolore e multimateriale senza cambiare estrusore, si è poi evoluta notevolmente. Ora si sta concentrando sulla sua macchina Array, una macchina automatizzata e connessa in grado di produrre parti polimeriche su larga scala. L’azienda ha appena annunciato di aver raccolto 28 milioni di dollari di finanziamenti! L’obiettivo è quello di accelerare l’espansione internazionale dell’azienda e di equipaggiare un maggior numero di utenti. Mitch Debora, CEO di Mosaic Manufacturing, ha aggiunto: “Siamo orgogliosi di collaborare con i nostri clienti per costruire catene di approvvigionamento più resilienti e sostenibili, grazie al Mosaic Array. Questo finanziamento ci permette di aumentare il nostro impatto rafforzando la nostra presenza nelle fabbriche di tutto il mondo”.

Chi ha vinto Worldskills 2024 nel settore produzione additiva?

La scorsa settimana si è svolta la grande finale del concorso internazionale Worldskills 2024. Migliaia di giovani di età inferiore ai 23 anni si sono confrontati su abilità e lavori diversi e hanno rappresentato i loro Paesi in varie categorie. Una di queste era la produzione additiva. Quest’anno la Cina ha vinto la medaglia di bronzo, la Francia la medaglia d’argento e il primo posto è andato alla Corea. Si tratta di un’ottima ricompensa dopo un anno di lavoro e una settimana di intensa competizione a Lione.

Nuovi sviluppi per il 3D Bioprinting

Non è la prima volta che parliamo di 3D bioprinting e biostampanti 3D. Ora un nuovo sviluppo arriva da Monaco, dove Benedikt Kaufmann, un bioingegnere del Centro per l’ingegneria tissutale applicata e la medicina rigenerativa (CANTER) dell’Università di Scienze Applicate, ha sviluppato un modo per modificare una stampante 3D disponibile in commercio e renderla adatta al bioprinting 3D. Abbiamo già parlato più volte dei vantaggi del bioprinting, il cui sviluppo prosegue anche in Italia: la produzione di cartilagine, tessuto osseo e muscolare mediante il processo di stampa 3D promette un grande potenziale per la medicina del futuro. La biostampante di Kaufmann può produrre strutture cellulari tridimensionali, aprendo nuove possibilità per i piccoli laboratori. Dato il costo elevato delle biostampanti 3D professionali, Kaufmann ha voluto dimostrare che esiste un’altra strada e ha reso disponibile gratuitamente il manuale di costruzione open source della biostampante.

#3DExpress Desktop-Bioprinter

Crediti: Johanna Weber

Steakholder Foods apre un centro dimostrativo per la stampa 3D degli alimenti

L’azienda israeliana di tecnologia alimentare Steakholder Foods ha annunciato questa settimana l’apertura di un nuovo centro dimostrativo. Gli interessati potranno vedere di persona come si producono alimenti a base vegetale utilizzando la stampa 3D. I sistemi di produzione additiva alimentare, MX200 e HD144, faranno ovviamente parte del centro dimostrativo, stampando dal vivo per i visitatori. L’obiettivo di Steakholder Foods è quello di sensibilizzare e illustrare la produzione di prodotti alimentari alternativi, oltre a rafforzare la fedeltà dei clienti e ad attirarne di nuovi. Arik Kaufman, CEO di Steakholder Foods, ha dichiarato: “Crediamo che il nostro centro dimostrativo sarà una pietra miliare dell’interazione con potenziali clienti e partner. Non si tratta solo di vedere la tecnologia in azione, ma di sperimentare il futuro della produzione alimentare in tempo reale. Questo centro svolgerà un ruolo cruciale nella promozione delle nostre capacità e nella costruzione di relazioni più forti all’interno dell’industria”.

Crediti foto: Itamar Ginsburg

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